giovedì 19 dicembre 2019

Spark di Alice Broadway


Buonasera cari Lettori! Oggi vi portiamo la recensione di un seguito che abbiamo atteso per parecchio tempo perché il primo volume di questa saga ci aveva lasciato con il finale sospeso. Diciamo che speravamo in qualcosa di meglio. Avremmo voluto molta più azione o anche solo che accadesse qualcosa durante la narrazione ma, a quanto pare, la specialità di questa autrice sono solo i finali con suspance!
Veniamo ora alla trama. Alla fine del primo volume abbiamo lasciato la nostra protagonista, Leora, piena di dubbi sulla sua identità e pronta a sfidare il perfido sindaco. La ritroviamo in questo seguito persa in mezzo ad un bosco alla ricerca del villaggio degli Intonsi, la popolazione che viene considerata nemica giurata dei Marchiati poiché rimangono belli puliti come mamma li ha fatti, senza mai tatuarsi.
Alla fine del primo capitolo li trova, o meglio, arriva casualmente ad una radura dove loro stavano facendo un falò, tra mille sospetti decido di darle ospitalità, impara a conoscerli, scopre che non sono i mostri che le hanno descritto e vissero tutti felici e contenti fino alla rivelazione finale.
Questo libro, al pari del primo, riesce ad avere la stessa vitalità di un'alga.
L'idea alla base della storia è carina e le leggende narrate dai due popoli sono qualcosa di magnifico ma il tutto viene sviluppato davvero male, l'autrice punta sempre e solo sul finale. A nostro parere dovrebbe essere messo anche un po' di piccante nel mezzo perché, per carità, bella la vita in mezzo ai boschi, ma dopo 12 capitoli anche basta.
Nulla da ridire sulle leggende che vengono narrate durante il racconto, quelle sono sempre capaci di tenerci attaccate alle pagine. Ecco forse il libro dovrebbe essere tutto impostato così!
La seconda nota positiva è che Leora è finalmente uscita dal suo stato di trance e comincia a diventare un essere pensante e a prendere in mano la propria vita.
Dovessimo aggiungere altro ci toccherebbe spoilerare il finale perché è l'unica altra cosa che accade e ovviamente è una cosa che non faremmo mai, forse 😏

A questo punto non ci resta che aspettare il terzo volume per sapere cosa succede e se la situazione diventa un po' più movimentata. La nostra preoccupazione è che, di questo passo, serviranno almeno 10 volumi per arrivare ad avere una storia completa. Ovviamente li compreremo comunque tutti perché le copertine sono fighissime e ce ne siamo innamorate appena abbiamo vista la prima.


lunedì 16 dicembre 2019

Nella bocca del lupo di Michael Morpugno


La storia vera di due fratelli e della guerra che ha cambiato i loro destini.

"E io ti dissi - lo ricordo benissimo - che uccidere un altro essere umano, per quanto nobile sia la causa, è sbagliato, è crudele e malvagio quanto qualunque tiranno contro cui si lotta. Le guerre non risolvono niente."

La notte del suo novantesimo compleanno, Francis si mette a letto e ripercorre con la memoria tutte le persone a lui più care a cui è sopravvissuto. Ricordando, racconta anche quella che è stata la sua vita e le pieghe che ha preso a causa della guerra. Comincia con le memorie del padre e di come sia stata la sua influenza a farlo diventare un pacifista e, di conseguenza, un obiettore di coscienza, Prosegue ricordando il fratello Pieter e l'invidia per la sua bellezza, il suo talento e la determinazione con la quale ha deciso di andare a combattere contro Hitler per difendere i più deboli. Ricorda l'ultima volta che l'ha visto, su un treno immerso nella nebbia e diretto in Francia.
E' il turno di sua moglie e di come l'ha conosciuta, della notizia della morte di Pieter e la decisione di arruolarsi a sua volta.
Continua con in compagni dello squadrone e di come sia sopravvissuto alla guerra mentre altri non ce l'hanno fatta.

E' un libro piccolo, adornato con delle immagini molto evocative, ma sicuramente uno dei libri più intensi mai letti su questa tematica. Morpugno viene definito un grande autore per ragazzi ma, ai nostri occhi, si riconferma un grande scrittore per tutte le età.

venerdì 13 dicembre 2019

Il segno del falco di Marta Leandra Mandelli



Buonasera lettori! un'altra settimana sta per concludersi, siamo ormai nel vivo di dicembre e il Natale (ma soprattutto i pre-appelli😭) si avvicina sempre di più!
Qual è il modo migliore di prepararsi alla lieta Novella? leggere un libro ambientato in ESTATE ovviamente😂
Se ci seguite, saprete sicuramente che non siamo mai in ritmo con i tempi e con questo libro non ci siamo proprio smentite.
Mentre la protagonista del libro si faceva delle belle nuotate in piscina, noi ci chiudevamo a bozzolo nelle nostre mega coperte un in mano una bella tazzona di tisana (niente cioccolata perché stiamo tentando, con scarsi risultati ovviamente, di tenerci leggere per Natale.... nella tisana ci abbiamo inzuppato le gocciole per rimanere coerenti con noi stesse!).
Abituate come siamo a sproloquiare ininterrottamente, ci stavamo quasi dimenticando di presentarvi il libro in questione (bella la vita quando non si studia). Ecco a voi ”Il segno del falco", romanzo fantasy-gotico, che ci è stato gentilmente inviato dall'autrice.
Per farvi comprendere meglio la storia vi lasciamo la trama:

"È una radiosa giornata di inizio estate, quando Melissa arriva al castello di San Salvatore. Nella sua valigia, ci sono abiti semplici, un passato irrisolto e scelte che condizioneranno la sua vita. Melissa è fin troppo qualificata per dare ripetizioni a Rebecca e Alessandro, i figli del conte Ruggero di Collalto, ma tre mesi lontano da tutti sono ciò che le serve per schiarirsi le idee. Tra le splendide mura del castello, circondato dai colli del prosecco, il destino della protagonista si intreccia con quello di una famiglia che affonda le radici nel lontano medioevo. I Collalto sono un clan affiatato, che gode di stima e affetto, ma ognuno ha le sue ombre: Ruggero, affascinante e tormentato, è disposto a tutto per proteggere i suoi cari; Rebecca, adolescente spavalda e fragile al tempo stesso, è afflitta da inquietanti episodi di sonnambulismo; Alessandro, ragazzino timido e perspicace, soffre di uno strano disturbo dell'apprendimento; Eleonora, sorella di Ruggero, è affabile e solare, ma ha paura di aprire il suo cuore; Sofia, la contessa madre, eterea ed enigmatica, ha un rapporto particolare con la sua terra ed essa, forse, è in grado di parlarle. E poi c'è Anna, la defunta moglie di Ruggero, morta in circostanze sospette. Nessuno parla di lei, ma non è abbastanza per farla tacere. Mentre i grappoli maturano nei filari e Ruggero si batte per il futuro delle cantine, Melissa dovrà fare i conti con misteri sepolti, sinistri incidenti e sentimenti che non può ignorare. Tuttavia, lei non è una ragazza come le altre e può contare su un aiuto molto speciale. Nessun altro può vederlo ed è al suo fianco fin da quando era bambina. La guiderà attraverso una nemesi che soltanto lei potrà placare, a patto che sappia comprenderla e sostenere il suo sguardo feroce..."

La cosa che più ci ha attirate di questo romanzo è la sua ambientazione, fin da bambine abbiamo sempre subito il fascino dei castelli, sembra sempre che siano avvolti da una fitta nebbia impenetrabile di mistero e si sa, i misteri aggiungono sempre quel giusto pizzico di brio in più alla storia.
Ci siamo divertite molto cercando di unire tutti i pezzetti del puzzle che piano piano si andava creando davanti ai nostri occhi, dobbiamo dire che siamo state delle investigatrici molto attente e qualche risvolto lo avevamo già previsto (ormai stiamo diventando brave ragazzi).
La penna di Marta è molto piacevole, dosa in modo perfetto descrizioni, dialoghi e riflessioni, riesce a tenere un ritmo incalzante, che spinge il lettore a mangiarsi una pagina dietro l'altra (ma lo studio matto e disperatissimo chiamava e quindi ogni tanto, a malincuore, ci siamo dovute  forzatamente interrompere). I libri di Marta non deludono mai, sono l'ideale per staccare la spina, gustarsi un po' di freschezza e un lieto fine assicurato (che sta sempre bene su tutto).
Un appunto però dobbiamo farlo: è risaputo che siamo due acidelle e che tutte le volte che leggiamo un "ti amo" in una storia la nostra reazione è sempre più o meno questa ( tranne per il cavaliere d'inverno ovviamente):

Ebbene ragazzi, con i suoi dialoghi dolci e dolcissimi questa storia ha cercato di entrare nel nostro cuore da Signorine Trinciabue e di scioglierlo un pochino... ci è riuscito? No signori, continuiamo ad essere acide dentro (prendere o scappare!!!).
Accantonando ora la nostra stupidera, "il segno del falco" è una ventata di aria pulita nel panorama emergente, le Booksjungle approvano a pieni voti!

mercoledì 11 dicembre 2019

L'anno in cui imparai a raccontare storie di Lauren Walk


"Toby, avresti dovuto dirglielo. Ora nessuno ti crederà".
"Non posso farci niente" disse.
Mi sembrava un modo strano e frustrante di vedere il mondo, ma io non ero Toby, e lui non era me. Restammo in silenzio per un bel po'. Intorno a noi gli uccelli avevano risvegliato il cielo. Vidi Toby arretrare nell'affumicatoio e in quel momento presi una decisione.


Tutti critici che hanno letto questo libro l'hanno paragonato a "Il buio oltre la siepe" e non a caso. Questo romanzo offre una grande lezione sul bullismo e le ingiustizie della vita con una sintesi perfetta di avventura, suspance e impegno civile.
Ambientano nel 1943 è il racconto di una ragazzina poco più grande della famosa Scout Finch ma anche lei alle prese con situazioni complicate della vita. Annabelle vive con tutta la famiglia, la nonna e la zia in una grande casa in campagna. Una vita tranquilla che anche la guerra non è riuscita troppo a scalfire, Questo compito spetterà a Betty, una nuova compagna di classe che definire perfida sarebbe poco.
Oltre a questo, due incidenti apparentemente collegati scuotono le fondamenta di tutta la comunità e la colpa ricadrà indegnamente su un uomo innocente. Toby. Annabelle lo conosce da una vita, è un po' schivo e passa il tempo a fare delle fotografie nella foresta, ma è buono e lei lo sa. Questo però per la comunità non conta perchè hanno bisogno di un colpevole, di un capro espiatorio e chi meglio di questo Boo Radley vagabondo può impersonarlo?
Comincia così una caccia all'uomo nonostante i tentativi della nostra protagonista e della sua famiglia di dissuadere i concittadini.
 Annabelle dovrà quindi imparare ad agire da sola, a crescere in fretta, a capire quando mentire e quando dire la verità. Scoprirà che le decisioni giuste da prendere non sono mai quelle più facili e che non possiamo controllare il destino delle persone che ci sono accanto, a prescindere da quanto ci si possa impegnare. Comprenderà che il senso della giustizia, così vivo quando si è bambini, crescendo va difeso dalla paura, protetto dal dolore e coltivato in ogni gesto di umanità.

Lauren Walk ha dato vita a uno dei personaggi più forti della letteratura per ragazzi e concordiamo nel dire che questo libro dovrebbe rientrare nei classici da far leggere a scuola.

sabato 7 dicembre 2019

Dreamology di Lucy Keating




Ciao Lettori, eccoci tornate con il nostro attesissimo (almeno speriamo) appuntamento mensile con l’orrido. 
Il libro di questo mese è Dreamology di Lucy Keating, che speriamo non sia parente di Annalise Keating (chi segue le Regole del Delitto perfetto comprenderà bene i nostri timori).
Non perdiamoci in chiacchere, allacciamoci le cinture di sicurezza e senza troppi indugi cominciamo questa nuova avventura teen romance.
In Dreamology troviamo Alice, una classica adolescente, che nei sogni è fidanzata con un certo Max, che nella realtà non esiste (un po’ come quando Chiara sogna di essere sposata con ALEXANDER BELOV, tanto per intenderci). Un giorno però si trasferisce con il padre in una nuova città, comincia a frequentare la scuola e proprio il primo giorno in classe vede Max (carramba che sorpresa!). Profondamente turbata da questo avvenimento, decide di comportarsi con lui in modo sensato e ragionevole, chiedendogli: “ehi, mi riconosci” (ottima strategia per non sembrare una matta, Alice sei tutte noi davvero).
Max fa il vago e tira fuori dal taschino la sua fidanzata nella vita vera, Celeste, una Sandy 2.0.
Alice è tremendamente scossa, ma non sa che in realtà anche Max la sogna da quando era solo un bambino, ma questo non è tutto, Max e Alice sognano le stesse cose in conteporanea! (carramba che sorpresa pt. 2). 
Quando Alice scopre questa cosa pensa subito al coronamento della sua dolcissimissima storia d’amore, ma Max non è tanto dell'idea, insomma Celeste è troppo carina per lasciarla andare così su due piedi. 
Alice è nuovamente turbata, ma è anche decisa a comprendere il perché di questi strani sogni, sembra proprio che i cervelli di questi due giovani siano in qualche modo collegati.
Max non collabora più di tanto, ma Alice in qualche modo lo coinvolge. Si scopre che entrambi da bambini soffrivano di incubi e terrori notturni e che sono stati curati nello stesso centro specialistico (coincidenze? no signori). Convincono, non si sa bene come, il Professorone del centro a studiarli mentre dormono insieme dentro un macchinario del centro, ma arrivano a ben poche conclusioni, anche perché il Professorone viene arrestato e il centro sequestrato per tratta illegale di PAPPAGALLI ESOTICI, cosa c’entri tutto questo ai fini della vicenda non ci è dato sapere, comunque i pappagalli mettono allegria. 

Tra gli innamorati sognatori scatta il primo bacio nella vita reale, Alice è felice anche se un po’ turbata (strano), Max invece torna subito sui suoi passi, non vuole e non può abbandonare la sua Celeste.
Alice è determinata (oltre che turbata ovviamente) a cercare una spiegazione ai suoi sogni, se presto non troveranno una soluzione potrebbero avere anche delle grosse ripercussioni in termini di sanità mentale, non riusciranno più a distinguere il sogno dalla realtà (quando Alice vede il suo cane sfrecciare su una moto indossando il casco, si  convince della gravità della situazione e decide di farsi vedere da uno bravo, il trafficante di pappagalli meglio lasciarlo stare).
Max e Alice scoprono che nel periodo in cui sono stati pazienti del Centro, venivano seguiti da una giovane ricercatrice, ora docente universitaria di Neuroscienze in un’altra città.
La raggiungono nel suo studio e comprendono finalmente il motivo della loro situazione: sono stati resi l’uno L’OGGETTO TRANSIZIONALE dell’altro.
Ora, per chi fosse a digiuno di psicologia, il concetto di oggetto transizionale viene introdotto da Winnicott (che leggendo questa parte del libro si sarebbe rivoltato nella tomba) e si riferisce ad un oggetto o ad un fenomeno che aiuta il bambino a distaccarsi progressivamente dal rapporto simbiotico con la madre, per intenderci, il classico orsettino da notte è un oggetto transizionale. Non troviamo proprio il senso di piazzare questa teoria nella storia, i pappagalli erano quasi più attinenti, si sa piazzare termini psicologici qua e là fa scena, ma se non si vuole cadere nel ridicolo un po’ di studio in più non guasterebbe.
Dopo questa digressione da vecchie aspiranti psicologhe brontolone, continuiamo con la nostra storia… in quattro e quattr’otto i sogni di Max e Alice vengono slegati e tra i due inizia un infinito tira e molla; prima Max vuole una relazione stabile con Alice, ma lei è titubante, poi lei è pronta ma lui si tira indietro, ci sarà un finale sconvolgente?! Neanche il tempo di finire il pensiero e i due si mettono insieme definitivamente come in ogni buon teen romance che si rispetti.

Una puntata un po’ sottotono per questa rubrica, ne siamo consapevoli, ma trovare titoli leggeri che possano eguagliare Tessa la fessah e Paper Princess non è stato semplice, se vi va consigliateci pure qualcosa.
La hanno anche dei difetti è pronta a tutto!

mercoledì 4 dicembre 2019

Le ragioni della speranza di Jane Goodall


Jane Goodall è una delle più importanti figure nel campo dell'etologia e delle attività in difesa della natura. Le sue ricerche sugli scimpanzé sono considerate una pietra miliare nello studio del comportamento animale. Nel 1965 ha fondato il Gomble Stream Research center in Tanzania per consentire a studenti provenienti da ogni parte del mondo di dedicarsi all'osservazione sul campo. Sfortunatamente non è sempre stato tutto così facile.
Per buona parte del '900 gli scienziati avevano  considerato gli animali come delle macchine dominate dai propri istinti. L'ipotesi che potessero avere un pensiero, dei sentimenti o delle motivazioni in qualche modo simili a quelle umane è stata a lungo osteggiata da psicologici e biologici. Non è mai stata presa in considerazione perché erano delle donne a proporla quindi eresia! Si pensava che le studiose, essendo più sensibili degli uomini, rischiassero di inficiare l'oggettività delle osservazioni con le loro emozioni. Paradossalmente, sono state proprio le donne e le loro emozioni ad allontanare gli animali dal ruolo di semplici macchine.
Tra queste donne - possiamo citare anche Dian Fossey (zoologa), Joy Adamson (scrittrice e naturalista) e Cynthia Moss (etologa) - il lavoro di Jane Goodall spicca. E' stata lei a condurre le prime ricerche sul campo e ad aprire una finestra privilegiata sul mondo animale, provando così che le differenze tra noi e loro sono in gran parte di ordine culturale.
Con i suoi studi ha dimostrato che gli scimpanzé manifestano comportamenti precedentemente ritenuti una caratteristica esclusiva dell'uomo come la costruzione e l'uso di utensili, la presenza di una vita affettiva ricca, la capacità di gesti nobili e di azioni spregevoli. E' proprio per questo che, sostiene la Goodall, l'osservazione del loro comportamento permette di capire meglio non solo l'uomo primitivo ma anche gli uomini di oggi.

I casi raccontati nel libro, le dinamiche di gruppo, le rivolte, le sofferenze e la morte degli scimpanzé sono spesso commoventi per i sentimenti che emergono e vengono espressi. Questo volume la storia della vita di questa studiosa, dalla nascita in Inghilterra fino al suo deciso impegno a favore della conservazione degli scimpanzé (all'epoca ridotti a una specie in via di estinzione), del loro habitat e, più in generale, del sempre più fragile pianeta in cui viviamo.

venerdì 29 novembre 2019

Carstall e la spada di Ischeer di Fulvio Borrelli


Buonasera cari Lettori! Finalmente è successo di nuovo! Abbiamo scoperto un altro autore emergente a cui vale la pena dedicare il nostro poco tempo libero e che sicuramente entrerà a pieno diritto tra gli scrittori che consigliamo. Fulvio Borrelli è riuscito ad emozionarci con il suo libro e a tenerci incatenate fino alla fine della storia. Sono poche che le storie che ci riescono e quindi, quando capita, ci assicuriamo che quel libro finisca in una nicchia speciale della nostra memoria. Oltre a sbandierare il nostro entusiasmo ai quattro venti e a consigliare il libro a più persone possibili.
Dopo un breve prologo in cui viene introdotta la figura del ministro oscuro, il romanzo si apre con Carstall, semplice pescatore quattordicenne, alle prese con una difficile dichiarazione d'amore per Milla e il suo migliore amico ad aiutarlo. Semplice vita quotidiana che viene turbata dall'arrivo della neve. A Giugno. La tempesta arriva dal mare e con lei anche un esercito di soldati non morti resuscitati dal quel simpaticone del Ministro Oscuro. A capo di questa orda c'è Jivax, signore di Axisgard, tornato per vendicarsi di un torno subito più di 80 anni prima. Insomma, uno che lascia correre il nostro signore del Nord. Potrebbe fare a gara con Ele nel contare i fazzoletti legati al dito 😅.
Tra il fuggi fuggi generale e le case in fiamme, Carstall riesce a mettersi in salvo insieme al capitano Dars, proprietario del peschereccio su cui lavora il nostro eroe, Milla e Farlow (il migliore amico sopracitato). Il piano prevede di dirigersi verso la capitale per trovare rifugio e avvisare dell'imminente pericolo. Una volta giunti a Itras, scoprono che l'unica possibilità di salvezza risiede nell'erede di un grande eroe morto nella precedente guerra. Questo misterioso erede, però, ha bisogno di una spada forgiata dal popolo degli elfi, che è nascosta in un'altra regione. I nostri protagonisti intraprenderanno quindi un viaggio alla ricerca della spada nascosta per cercare di trovarla in tempo e riuscire così a salvare la capitale e il regno. Nel frattempo, l'esercito si è appostato al di fuori della mura delle capitale portando la neve ad Agosto in tutto il regno (il grande Gigi aveva previsto le nevicate le domeniche d'Agosto).

Della trama non sveliamo altro per ovvie ragioni eheh. Possiamo però dire alcune cose sui protagonisti, soprattutto su Farlow che ci ha conquistate; ironico e sempre affamato è praticamente la nostra controparte maschile. Carstall è il classico ragazzo in cerca di una identità e a volte ci è sembrato un po' un gasatissimo coach motivazionale di se stesso. I suoi repentini cambiamenti di stati d'animo e di idee ci hanno lasciate un po' disorientate. Nulla da obiettare sullo stile, semplice e scorrevole. Nessuna lunghissima e dispersiva descrizione, niente termini altisonanti o ricercati che poco si accordano alla storia e soprattutto niente frasi sdolcinate.
Ha tutta la nostra approvazione e ve lo consigliamo caldamente!

mercoledì 27 novembre 2019

Zarina di Ellen Alpsten




Buonasera Lettori! Eccoci tornate con una nuova e fiammante recensione.
Oggi vi parliamo di Zarina, un romanzo storico sulla vita di Caterina I di Russia, che ci è stato gentilmente inviato dalla Dea Planeta Libri.
In Zarina vengono narrate le gioie (poche) e i dolori (molti) di Caterina, fin da quando Caterina era solo Marta, la figlia illegittima di un contadino della Livonia. Marta viene venduta giovanissima come domestica, il suo padrone è un essere spregevole, che non disdegna la violenza e lo stupro. 
Dopo essere scappata da quella casa degli orrori, Marta riesce a trovare rifugio presso la famiglia di un pastore protestante, che la tratterà da domestica, ma anche un po’ come una figlia. Viene data in sposa ad un soldato svedese, il quale però perderà presto la vita in seguito ad un attacco dell’esercito russo. La giovane Marta tenterà invano di raggiungere il marito durante i suoi ultimi istanti di vita, alcuni soldati russi cercheranno di abusare di lei, ma un Ufficiale dello Zar la salverà portandola nell'accampamento dell’esercito russo.
Inizia qui la nuova vita di Marta, comincia a lavorare come lavandaia, ma arrivata a palazzo, tra feste e fiumi di vodka, viene presto notata dallo Zar.
Tra Pietro e Marta comincia così una tormentata e complicata storia d’amore, Pietro non è solo lo Zar di tutte le Russie, ma è anche un uomo con un fortissimo lato oscuro.

Questo romanzo ha un potentissimo potere magnetico, la penna dell'autrice sembra proprio voler ipnotizzare il lettore e intrappolarlo all'interno del libro.
Sin dalle prime pagine non si può che restare affascinati dalla vita di Marta, che seppur romanzata in alcuni punti, è stata raccontata in modo molto fedele alla Storia. La storia di Marta è molto cruda, le sofferenze che questa donna ha dovuto affrontare fin da ragazzina sembrano non terminare mai, ma nonostante tutto la futura Zarina non si fa mai prendere dallo sconforto, lotta con tutte le sue forze pur di superare tutte le atrocità che la vita le ha riservato. Il suo non arrendersi mai la porta fino al fianco di Pietro, ma non c’è mai stato arrivismo nei suoi pensieri, nessuna delle sue azioni è stata fatta per un secondo fine, lei di Pietro si è innamorata veramente. 
Questa potrebbe sembrare la classica storia della contadina che trova l’amore in uno splendido principe, ma non è proprio così. Innalzarsi da contadina a Zarina dovrebbe essere l’inizio di una favola, purtroppo però Marta i veri orrori comincia a vederli proprio durante la sua vita a Palazzo. Pietro non sarà per molto tempo un compagno dolce e premuroso e soprattutto un uomo giusto, ma lei sceglie comunque di restargli accanto. 
La forza d’animo di Marta è a tratti disumana, sembra che nulla davvero la possa spezzare. Abbiamo amato alla follia questo personaggio.
Le descrizioni presenti in questo romanzo, dopo Marta, sono davvero il punto forte della storia, ci hanno permesso di immergerci a pieno nell'atmosfera della Russia di inizio 1700. Abbiamo anche molto apprezzato che venissero nominati e spiegati cibi tipici russi (siamo appassionate di tutto ciò che riguarda questa cultura e vogliamo avere sempre più informazioni a riguardo), ora però moriamo dalla voglia di assaggiare questi benedetti pierogi, che Marta descriveva come qualcosa di delizioso. Consigliateci al più presto un ristorante russo per piacere!!!
A questo romanzo non manca proprio nulla, troviamo un amore passionale e doloroso, intrighi politici, tradimenti e fedeltà, ma soprattutto la Storia Vera raccontata dai suoi protagonisti. 
Zarina è una meraviglia assoluta

mercoledì 20 novembre 2019

La chimera di Praga di Laini Taylor


Buonasera cari Lettori!
Oggi vi parliamo di un libro a cui teniamo particolarmente poiché ha posto finalmente la parola "fine" a tutti i dubbi sorti in seguito alla lettura de "La musa degli incubi" della stessa autrice. Sono due saghe differenti, ma a nostro parere e secondo voci di corridoio, potrebbero intrecciarsi e dare inizio a una terza epica saga che stiamo tutti aspettando con trepidazione.
In questo primo volume troviamo Karou, diciassettenne dai capelli blu, alle prese con una vita apparentemente normale. Frequenta una scuola d'arte e disegna avventure sul suo album con delle creature chimeriche come protagonisti. Tutti le invidiano la sua fervida fantasia e le chiedono costantemente come faccia a immaginarsi dei personaggi del genere. Le sue risposte non possono essere altro che vaghe, perché lei con quelle persone ci è cresciuta. Ebbene si, la sua infanzia è trascorsa tra donne-serpente, donne-giraffa, uomini-ariete e magia.
Anche Karou fatica a capire quel mondo strano in cui si è trovata immersa e soprattutto, non capisce a cosa lavora Sulphurus (possiamo definirlo il suo padre adottivo) tutti i giorni.
La sua vita prende una via decisamente complicata nel momento in cui, letteralmente, si scontra con Akiva. Lui è descritto come il sogno proibito di chiunque e lei ovviamente se ne innamora.
La trama del primo volume quindi non è così complessa (speravamo in qualcosa di più) e non possiamo aggiungere altro senza rischiare di spoilerare il finale.

Abbiamo cominciato a leggere questa autrice grazie alla sua ultima duologia, citata sopra e ce ne siamo innamorate. I mondi descritti nel sognatore sono magnifici e il lettore riesce ad immaginarli mentre è immerso nel romanzo. La Chimera di Praga non suscita lo stesso effetto, probabilmente perché è stato il primo lavoro dell'autrice, che ha poi avuto tempo di lavorare sulla sua immaginazione. Ad ogni modo, la storia raccontata è avvincente e profonda. Tratta di speranza e ricerca di identità. Leggeremo sicuramente il secondo e il terzo volume.

giovedì 14 novembre 2019

Notre Dame de Paris di Victor Hugo


Buongiorno cari Lettori!
Abbiamo cominciato a partecipare da poco ad una sfida tutta dedicata ai classici sperando che riesca finalmente a spronarci a recuperare tutta quell'infinita lista di must della letteratura che ci siamo riproposte di leggere nella vita. Ammettiamo che, in questo modo, speriamo anche di sfoltire la pila di libri della vergogna accumulati di fianco al comodino!
Come avrete intuito dal titolo dell'articolo, la nostra prima scelta è ricaduta su Notre Dame de Paris di Victor Hugo. Follemente innamorate del cartone Disney non potevamo decidere altrimenti. L'enorme delusione che ci ha colte quando ci siamo rese conto che libro e cartone animato sono totalmente differenti!
Partiamo con calma dal principio.
Il romanzo si apre con tutto il popolo di Parigi in fermento per la festa dell'Epifania e totalmente in trepidazione per la concomitante Festa dei Folli grazie alla quale veniamo a conoscenza per la prima volta di Quasimodo, eletto a Papa dei Folli. Questa particolare figura, diremo gotica tanto quanto la cattedrale che ama profondamente, non è quel tripudio di gentilezza e anima pura che ci eravamo immaginate da bambine. Deriso e ripudiato dalla società, cova un odio profondo nei confronti di qualunque essere ad eccezione di Claude Frollo e dei gargoyle con i quali è stato sorpreso più volte a parlare.
Inizialmente il romanzo è centrato sulla relazione tra Frollo e Quasimodo, un legame creato da un misto di amore, misericordia e sottomissione. Gioco strano del destino, Esmeralda si inserisce in questa diade dando vita a uno dei triangoli amorosi più tormentati e meglio descritti che ci sia capitato di leggere fino ad ora. Entrambi innamorati della bella gitana e lei che si strugge per il bel capitano che la seduce per poi abbandonarla. La storia segue quindi le vicende di questi tre personaggi e, marginalmente, del capitano Febo, l'evolversi della situazione fino al triste finale.
Nella trasposizione Disney la sorte peggiore è sicuramente capitata a Frollo, descritto come un padrone despotico e probabile stupratore. Insomma, in studio serviva un cattivo e hanno scelto lui rendendo Febo l'eroe della situazione. Sempre fedele ai suoi principi di fede e scienza, l'arcidiacono viene preso in contropiede dai sentimenti che prova la prima volta che vede Esmeralda ballare. Non riesce a concepirli, non riesce ad accettarli e comincia per lui una caduta nella follia data dalla disgregazione della sua identità.
Quasimodo ha continuato a suscitarci sentimenti di tenerezza mentre cercava di convincere Esmeralda (quella tonta!) che la vera bellezza non è esteriore e superficiale ma si trova nell'animo di una persona. Emblematica la scena in cui lui pone un mazzo di fiori secchi in un bellissimo vaso e un mazzo di fiori freschi e colorati in un vaso un po' vecchiotto che però riusciva a trattenere l'acqua per far capire questo suo pensiero alla gitana. (lei ovviamente si metterà ad annusare il mazzo di fiori secchi pensando a Febo... lo avevamo detto che era tonta).
Gli altri due protagonisti non hanno un ruolo particolarmente attivo se non che fanno da oggetto d'amore ad altri scatenando così tutte le dinamiche della storia. Esmeralda passa il tempo a sospirare il nome del capitano Febo e lui passa il tempo a calcolare chi sarebbe più conveniente sposare per avere una posizione di migliore prestigio.

Ovviamente, non possiamo che dirci soddisfatte dalla lettura di questo romanzo. Il consiglio che ci sentiamo di dare a chiunque voglia approcciarsi a questo capolavoro è quello di non lasciarsi intimidire dalla descrizione della festa nei primi 3 capitoli, possiamo affermare che è l'unica parte un po' noiosa.

lunedì 11 novembre 2019

Il priorato dell'albero delle arance di Samantha Shannon


Ciao Lettori, iniziamo questa settimana con una nuova recensione a tema Fantasy. qualche settimana fa parlando con la Oscarvault abbimao avuto la possibilità di ricevere in anteprima "Il Priorato dell'Albero delle Arance" di Samantha Shannon, in uscita il 26 di Novembre. Nel caso non foste già in super hype come noi per questa meraviglia del fantasy, rimediamo subito lasciandovi la trama:

Un mondo diviso. Un regno senza eredi. Un antico nemico che si risveglia. Un maestoso epic fantasy che narra di draghi, di un mondo sull'orlo della rovina e delle donne che lottano per salvarlo. La Casata di Berethnet ha regnato sul Reginato di Inys per mille anni. Ora però sembra destinata a estinguersi: la regina Sabran Nona non si è ancora spostata e, per proteggere il reame, ha come unica possibilità il dare alla luce una figlia, un'erede. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell'ombra e i tagliagole inviati a ucciderla da misteriosi nemici si fanno sempre più vicini.
A vegliare su Sabran c'è però Ead Duryan: non appartiene all'ambiente della corte e, anche se è stata istruita per diventare una perfetta dama di compagnia, è in realtà un'adepta di una società segreta e, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Piccolo problema, la magia è ufficialmente proibita a Inys.
al di là dell'Abisso, in Oriente, Tanè studia per diventare cavaliere dei draghi sin da quando era bambina. Ora si trova a dover compiere una scelta che potrebbe cambiare per sempre la sua vita. In tutto ciò, mentre Oriente e Occidente, da tempo divisi, si ostinano a rifiutare un negoziato, le forze del caos si risvegliano dal loro lungo sonno.

Lo sentite l'hype adesso??

Non si può dire molto su questo libro, nulla che sia diverso dal continuare a ripetere quanto sia meraviglioso. Ogni singolo particolare di questa storia ci ha letteralmente rapite; ogni aspetto è così ben curato che ci ha fatto andare in brodo di giuggiole!
Non è certamente un libro facile da comprendere, prima di riuscire a capire gli ingranaggi della storia sono necessarie almeno 100/150 pagine, ma superato lo smarrimento iniziale, tutti i giochi di potere, i vari intrighi politici, i combattimenti e le superstizioni religiose cominciano a prendere un senso e a stregare il lettore. 
Ogni giorno era come se un puzzle si stesse costruendo piano piano davanti ai nostri occhi e i colori di quel quadro erano sempre più vividi, con sfumature così particolari da apparirci del tutto nuove. Il world-building di questo romanzo è davvero il punto forte della storia, la fantasia dell'autrice sembra non avere confini e ad essere sincere, le invidiamo un pochino questa sua capacità! Vorremo avere anche noi delle idee così brillanti. Nonostante questo non possiamo che ringraziarla per aver scritto un romanzo così epico. 

Un altro aspetto del libro che abbiamo amato sono stati i colpi di scena. Raramente rimaniamo interdette quando accadono, abbiamo un certo sesto senso per capire quando stanno per arrivare. Questo volta però siamo cascate più volte come delle pere cotte! Nelle ultime 200 pagine non abbiamo avuto un momento di respiro.

La scrittura è molto elegante, sembra di essere trasportati in un'altra epoca, ecco perché alcuni dialoghi con delle uscite un po' colorite non li abbiamo ben compresi. A nostro parere sono un po' fuori contesto. Questi però sono solo dei piccolissimi puntini neri in un mare pieno d'oro. 
Un romanzo girlpower che ha tutte le carte in regola per entrare nella storia del Fantasy. Amanti del genere accorrete, non lasciatevelo sfuggire!

sabato 2 novembre 2019

Paper Princess di Erin Watt


Buongiorno cari Lettori! Oggi è il primo sabato del mese e sapete questo cosa significa? 😏 Un nuovo appuntamento con la nostra rubrica tutta dedicata ai libri trash!

Il fortunato vincitore di oggi è Paper Princess di Erin Watt, pseudonimo di due autrici. Ci sono quindi due cervelli con diritto di voto dietro a questa meraviglia della degradazione femminile.
Ma andiamo con ordine e partiamo dalla trama! Protagonista del romanzo è Ella, una ragazza di diciassette anni che viene descritta come un tipo tosto, una combattente che ha già affrontato mille avversità e che è sempre riuscita a cavarsela. Frequenta una scuola cattolica, vive da sola e ha un lavoro serale in uno strip-club (what?!) che le permette di pagare l'affitto. La madre è morta recentemente e lei falsifica qualunque documento facendo credere che sia ancora viva per non finire nelle mani dei servizi sociali. Il livello di assurdo di questa situazione ci ha illuminato fin dal principio sul degrado che avremmo dovuto affrontare durante la lettura.
Un bel giorno viene convocata nell'ufficio del preside poiché un uomo sulla cinquantina si è presentato a scuola dichiarando di essere il suo tutore legale. Panico. Ovviamente Ella non vuole andare via con uno sconosciuto e quindi decide di scappare, fare un'ultima serata allo strip-club e poi lasciare la città.
Ma chi si trova allo strip club? Il suo "tutore". Quello che, totalmente a caso, lei ha cominciato a chiamare Don Giovanni. Penserete ora che la sua brillante idea sia stata quella di scappare di nuovo, e invece no. Gli fa uno strip-tease. E lui sta li a guardare con occhi tristi. Penoso. Tra movimenti di natiche e occhi languidi, arriva la fine della serata e Ella viene letteralmente rapita da Callum (il don Giovanni) che decide di portarla a casa sua ed esercitare i suoi diritti di tutore. Durante il viaggio in macchina, Callum le racconta dei suoi 5 figli e le spiega che questi potrebbero essere giusto un pochino ostili nei suoi confronti. Arrivati a quello che potrebbe essere definito un Buckingham Palace in miniatura, la nostra ragazza fa finalmente conoscenza con i ragazzi Royal. Questi quattro energumeni appaiono in cima alle scala con un'aria molto poco amichevole e a lei sembrano dei teppisti in grado di spezzarla come un ramoscello (cit.) Questo è quello che ci siamo immaginate:









Ovviamente però sono tutti bellissimi, altissimi, con gli occhi azzurrisimi e tutto quello a cui Ella riesce a pensare appena passato lo spavento iniziale è: "adorooo".
Logica scontata di questo genere di libri: si innamora del più stronzo, Reed. Lui non ha intenzione di parlarle perché pensa sia la nuova fidanzata di suo padre e lei decide inizialmente di fregarsene e di bearsi di tutto il lusso di cui è circondata. Saggia decisione. I suoi bollenti spiriti però non concordano con questa idea e quindi la nostra piccola testa disabitata cosa farà mai la sera stessa del suo arrivo? Uno stip-tease per Reed. Logico. Lui in risposta ringhia (sì perché i ragazzi di questo libro abbaiano e ringhiano, vi giuriamo che non stiamo scherzando), esce dalla camera e fa sapere ad Ella che non avrà vita facile.
Da qui cominciano tutta una serie di insulti e dispetti che i fratelli fanno a quella povera disgraziata per farla andare via. Avete letto bene, dispetti. Ed è anche comprensibile dato che l'età mentale di tutti i protagonisti è da asilo (Ah, ricordatevi che le autrici sono due e non hanno saputo elaborare di meglio). Ovviamente i Royal sono i capetti della scuola ed emettono un "decreto": tutti devono comportarsi come se Ella non esistesse. La poveretta passa quindi mesi a essere trattata al pari di un intoccabile. Fino alla svolta finale. Anche Reed piano piano si innamora di Ella. Non ve lo aspettavate eh?! Non si sa bene perché ma decide di non dichiararsi e, come atto supremo di amore, toglie il "decreto Royal" quindi ora tutti possono di nuovo parlare con Ella. Grazie, molto gentile.
Ora i quattro bellimbusti sono il ritratto dell'amore fraterno e si comportano in modo molto protettivo con una alquanto confusa Ella. Lei ovviamente pensa che sia tutto merito dell'amore e della gentilezza che ha sparso per casa in questi mesi. Creatura ingenua.
Dato che Ella è una persona con cui si può nuovamente interagire, un ragazzo della loro scuola decide di invitarla ad uscire. Non stiamo a dilungarci sull'insicurezza di lei e sullo struggimento di Reed ma arriviamo alla scena madre, il capovolgimento di tutto. Sono ad una festa e questo ragazzo le mette di nascosto della droga nel bicchiere e tenta di stuprarla. Normale amministrazione in un libro del genere. Ella comincia ad urlare il nome di Reed e tutto il battaglione Royal butta giù la porta ed entra di prepotenza nella stanza (stessa impressione dell'immagine sopra). Prendono Ella e la riportano a casa. Il giorno seguente lei li trova in cucina a confabulare su come vendicarsi. L'unico scenario possibile per quei cavernicoli e riempire di botte il ragazzo ma Ella, che ormai ha completato la digievoluzione in Royal, ha un piano. Attenzione Attenzione! Quella che era una landa desolata si è improvvisamente popolata di idee.
La sera si recano tutti ad una festa e mettono in atto il malefico piano. Il malcapitato viene tramortito, legato come un arrosto con una mela in bocca, una banana in un punto non ben precisato, ed esposto alla pubblica derisione. A volte il nostro cervello fa delle connessioni meravigliose e questo è quello che ci è venuto in mente:
Sarebbe stato epico se solo Ella si fosse messa a ballare la hula.
Tutti gioiosi come delle pasque tornano a casa; Reed si dichiara ed Ella lo bacia e vissero tutti felici e contenti. Pensavamo/speravamo che il romanzo si concludesse qui. Invece no.
Mancava il botto finale.


E' giunto il momento di introdurre la figura di Brook, fidanzata di Callum e Barbie vivente. Viziata e un po' psicotica ha la stessa importanza di una ameba per tutto il libro. Il suo sogno segreto era andare a letto con i figli di Callum, non necessariamente uno per volta. Infuriata per essere stata mollata e gelosa di Ella, si inventa non si sa quale bugia sulla ragazza e la racconta a Reed. Ovviamente lui ci crede, non chiede spiegazioni ad Ella in merito, va a letto con Brook e Ella li scopre. Bum.

Si conclude qui il primo volume di questa entusiasmante trilogia. Con un certo sforzo potremmo anche passare sopra l'indicibile livello di disgusto, stupidità, bullismo, maschilismo e tristezza generale. Quello che proprio continuiamo a non digerire è la costante degradazione della figura femminile che si trova in questi romanzi. Considerando che l'età media delle lettrici di questo genere è sui 13-16 anni, passare l'idea che sia giusto subire passivamente tutti gli atti di bullismo, tutte le persecuzioni e gli insulti continuando a idolatrare la figura maschile che li infligge non è educativo. E' la base per le dinamiche che si verificano nei fenomeni di violenza domestica. Questi romanzi sono dei best- seller e il fatto che siano delle donne a dare vita a delle protagoniste del genere fa raggiungere il massimo livello di ribrezzo possibile. C'è da riflettere gente.

giovedì 31 ottobre 2019

Belli di notte: i libri più brutti del 2019



Ciao cari Lettori! Qualche settimana fa abbiamo aperto un sondaggio sulla nostra pagina Instagram (potete trovare tutte le info tra i nostri contatti). Abbiamo dato diverse opzioni per il tema dell’articolo di Halloween e per molto tempo solo due idee sono rimaste in ballottaggio. La “Guida a King” è arrivata seconda, probabilmente avevamo tutti più bisogno di qualcosa di veramente più angosciante e pauroso. Quindi ragazzi, tenetevi saldi alle vostre sedie, perché stiamo per addentrarci per un percorso buio e tortuoso, quello dei libri più brutti letti fino ad ora.

ATTENZIONE ATTENZIONE: sicuramente in questo elenco potrà esserci un libro che per voi ha significato molto, un capolavoro mal compreso da noi. Quello che vi chiediamo è di non prendere quello che scriviamo sul personale (anche perché a voi non cambia nulla se a noi il libro abbia fatto venire i brividini o meno). Probabilmente non saremo gentili né diplomatiche nelle nostre parole, non è nella nostra natura essere false e cortesi e soprattutto, scrivere un articolo che si discosta dalle nostre reali idee non è mai nel nostro intento.
Coooomunque se siete qui in cerca di ironia e sarcasmo, beh siete proprio nel posto giusto.
Partiamo subito con la carrellata degli orrori:
Iniziamo con un libro che abbiamo avuto per una collaborazione e possiamo considerarlo forse il meno peggio tra tutti. Il romanzo in questione si chiama “ Al di là delle cose scontate”, un brevissimo romanzo contemporaneo, un po’ banale, che parla della storia di un neolaureato che tra cliché letterari, dialoghi amorosi da far cadere le braccia, carrambate e lutto finale si conclude in modo più che prevedibile (facciamo i complimenti per la scelta del titolo, veramente azzeccato!).
Parliamo poi di un romanzo Fantasy che potrebbe avere un posto d’onore nella #fantaboscogang , ma che purtroppo, o per fortuna, non abbiamo mai recensito. Vi presentiamo quindi per la prima volta sul blog “ Il Principe Crudele”. Acclamato dalla stragrande popolazione di Instagram, questo libro fa proprio tenerezza. Se volessimo tentare di trovare un punto di forza in questa storia brancoleremmo davvero nel buio. La trama è insignificante e irreale, non perché sia un fantasy, ma perché è veramente impossibile che persone si comportino come i personaggi di questo libro senza avere almeno una forma lieve di disagio sociale e scarse competenze nella comprensione del contesto, ma nel libro viene tutto descritto come se fosse la norma, insomma chi non adorerebbe vivere con l’assassino di propria madre?! Vi consigliamo di dotarvi di una cospicua dose di scivolizia per sopravvivere alla lettura!
Spostiamoci sulle note più dolenti di questo articolo. Prima che tutti gli abitanti della “Corte della Notte” inizino ad inseguirci con forchette e forconi, vorremmo dire che no... non abbiamo cambiato idea su questi libri e soprattutto mai lo faremo. Questo però non vieta a voi di continuare ad adorare questa trilogia (per i più fortunati che non sanno a cosa ci stiamo riferendo, cercate “La Corte di Rose e di Spine” su google e vi si aprirà un mondo pieno di fate, creature magiche e pollici, GLORIOSI POLLICI). Dopo esserci tolte questa spina nel fianco, facciamo tornare sulle scene Tessah la fessa, la protagonista di “ After”. Questo libro può anche essere spacciato per la versione teen di “Cinquanta sfumature di grigio”, peccato che una delle parti più dolenti della storia sia proprio la descrizione delle parti birichine, insipide e ripetitive, quasi da pensare che l’autrice abbia fatto un continuo copia e incolla della prima scena descritta. Tessah è proprio l’emblema del degrado dei personaggi femminili dei romanzi romance di bassa lega, ma proprio quando abbiamo iniziato a pensare che le cose non potessero andare peggio, ecco che arriva lei: Ella. Questa donzella è la protagonista di Paper Princess, altro libro che ha come argomento principale la degradazione della figura femminile. Praticamente rapita da quello che si presenta come il suo nuovo tutore legale, Ella comincerà una nuova vita in una villa insieme ai figli del rapitore. Ovviamente si innamorerà di uno di loro e si farà sfruttare e raggirare in ogni modo possibile. Al top del nostro elenco dei libri da evitare ad ogni costo, abbiamo un romanzo che purtroppo non possiamo nominare. Vi basti sapere che questo per noi è ufficialmente il libro peggiore dell’anno, non esiste alcun margine di possibilità che possa essere in qualche modo superato in questo suo primato. La nostra anima da future psicologhe è quasi morta leggendolo, ma lo spirito di Freud ci è stato vicino con amichevoli pacche sulle spalle.

Siamo finalmente uscite dalla selva oscura. Sicuramente un po' ammaccate ma vincitrici, ciò che non uccide fortifica 😹

mercoledì 23 ottobre 2019

Tatiana e Alexander di Paullina Simons


Ciao cari Lettori 😘, oggi pubblichiamo un nuovo articolo sulla trilogia storico/romance che ha letteralmente rapito il cuore di Chiara. Abbiamo già scritto un articolo sul primo libro e abbiamo già descritto tutta la passione e la sofferenza trasmessi da questa storia, ma mai ci saremmo potute immaginare che tutto questo bagaglio di lacrime e dolore potesse triplicarsi in questo secondo volume.
Starete quindi pensando che questo romanzo non ci sia piaciuto! E invece no Lettori, questa lettura è stata meravigliosa quasi quanto la prima (che per Chiara resta insuperabile).

ATTENZIONE SPOILER💥

Il romanzo si apre con i due protagonisti che ritrovano forzatamente lontani l'uno dall'altra.
Tatiana, riesce ad arrivare a New York e trova lavoro come infermiera nell'ospedale di Ellis Island, mentre Alexander è stato catturato in Russia dalla polizia segreta. Nonostante la lontananza fisica, i due innamorati non potrebbero essere più vicini, le loro anime gemelle continuano a cercarsi e a ricordare i momenti felici passati a Lazarevo, che sembrano essere l'unico conforto per Alexander soprattutto. La vita di Tania in America sembra incolore, nulla per lei sembra avere senso, l'unica cosa a cui vuole aggrapparsi è la speranza che il marito sia ancora vivo e non può far a meno di rimuginare continuamente sull'ultima frase che le ha detto Alexander.

"Remember Orbeli"

Tatiana è disposta a tutto pur di ritrovare il suo Alexander, smuove mari e monti, inconsapevole delle sofferenze e degli orrori vissuti da lui. Ma come qualsiasi buon romanzo d'amore, il lieto fine è dietro l'angolo.
Tralasciano le dinamiche prettamente amorose, che ci hanno emozionato sicuramente, quello che più ci è piaciuto di questo libro è stata l'analisi del personaggio di Alexander, che nel primo non era così ben delineato. Vedere lui bambino, adolescente e giovane uomo, ci ha permesso di comprenderlo molto meglio.
Veniamo ora alle note dolenti: che senso ha far ricomparire Pasha (il gemello dato per morto di Tania) sulle scene, vivo e vegeto, se poi comunque viene fatto morire in guerra?! Questo è voler infierire cara Paullina, non si fa!
Parliamo poi della disperata fuga dei due innamorati dai soldati russi: troppo troppo irreale, sembrava fossero inseguiti dalla banda Bassotti, possibile che la polizia russa ai tempi fosse così fessa? Noi siamo un po' scettiche.
Ad ogni modo la storia di Tatia e Shura è troppo bella, leggetela!

Yohnna e il Baluardo dei deserti di Andreina Grieco


Ciao Lettori😍 oggi nuova recensione dai toni super arabeggianti, sembra proprio una storia da mille e una notte.
Per capire a cosa ci riferiamo eccovi la trama:

"Yohnna, giovane arrotino, sopravvive ad alterne fortune con il suo talento per i pugnali da lancio, la sua furbizia e una certa dose di sarcasmo. Smarrito nel deserto, in preda alla sete stappa una bottiglia trovata tra le sabbie e libera il malefico Jinn protettore del deserto. 
Dovrà imparare a convivere con l’abominio che ha liberato perché lo spirito lo perseguiterà con la scusa di un terzo desiderio ancora da esprimere.
Horèb, gigantesco Jinn dallo spiccato humor nero, svolge alla perfezione il compito di guardiano dei deserti, salvo fatto il vizio di divorare esseri umani. Liberato dopo secoli, deve fare i conti con una nuova vita in cui non può più uccidere, pena la dannazione eterna. Ma le tentazioni sono sempre in agguato.
Tra palazzi sontuosi, combattimenti a colpi di sciabola e duelli di magia, Yohnna trascina il Jinn in una partita d’astuzia dall'esito incerto. Ma non è importante sapere chi vince finché si continua a giocare."

Abbiamo adorato le ambientazioni,i luoghi e l'atmosfera di questo libro; da quando abbiamo letto "La moglie del califfo", non aspettavamo altro che trovare un romanzo altrettanto avvincente e le nostre aspettative non sono state per niente deluse. Il clima da "Aladdin" che si respira poi, mamma mia, ci ha proprio mandate KO, innamorate perse!😍
La narrazione è molto scorrevole e accattivante, con caratterizzazioni dei  personaggi molto accurate, tra Yohnna (che è un ragazzo) e Horèb scegliere proprio non si può....in realtà noi siamo team Yohnna, ma non ditelo ad Horèb😂
Storia super consigliata a tutti gli amanti del fantasy, ma che cercano una storia un po' diversa e non scontata. 
Facciamo i nostri complimenti all'autrice Andreina Grieco e la ringraziamo per averci inviato la copia digitale del suo romanzo


lunedì 21 ottobre 2019

Zia Mame di Patrick Dennis


Buongiorno cari lettori!
Oggi vi parliamo di un libro di cui abbiamo molto sentito parlare e che alla fine ci siamo decise a leggere. Si tratta di Zia Mame di Patrick Dennis. Trovato da quello che ormai è il nostro spacciatore di libri di fiducia fuori dall'università, non potevamo lasciarcelo scappare.
Sapevamo di cosa parlava per sentito dire, grazie a brevi trame lette qui e lì. Dopo l'enorme spoiler sulla quarta di copertina de "Gli scomparsi di Chiardiluna" la nostra fiducia ha subito un grosso tracollo e quindi, se possiamo, evitiamo i vari risvolti e le quarte.
Probabilmente in questo caso sarebbe stato utile leggerla per apprezzare al meglio il contenuto originale del libro.

La storia comincia con Patrick che perde prematuramente il padre, individuo freddo e bacchettone, e si reca quindi dalla sua unica parente rimasta neanche troppo mal volentieri. A New York si troverà faccia a faccia  con una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode, che regolarmente anticipa. Probabilmente questo aspetto sarebbe stato una piccola perla del libro se solo noi fossimo, se non delle amanti della moda, almeno delle sostenitrici del buon gusto nel vestire. Ma, ahimè, siamo il genere di persone che escono di casa con le prime cose che acchiappano dall'armadio e quindi, a volte, non siamo neanche lontanamente vicine a fare un abbinamento decente. Non erano molte le scelte che avrebbe potuto fare il caro Patrick. Sarebbe potuto fuggire oppure accettare di cominciare a vivere con quel personaggio eccentrico e vitale che dovrebbe anche cominciare a chiamare zia.
Non che un undicenne possa davvero fuggire comunque. Inizia quindi la convivenza di Patrick con Mame e il loro viaggio per gli Stati Uniti attraverso i ruggenti anni '20, la crisi del '29, gli anni '40 e il dopo guerra.

A malincuore diciamo che la lettura si è trascinata per settimane. Sicuramente la colpa è anche dei vari impegni, del poco tempo e di altre letture che si sono accavallate. Però non abbiamo mai sentito quella smania di arrivare a casa per metterci sul divano con the e coperta per sapere come continuavano le avventure dei due eccentrici protagonisti. Più persone lo avevano descritto come un capolavoro di eccentricità e probabilmente nel 1955, data di uscita, i comportamenti e le idee di Zia Mame risultavano effettivamente fuori dal comune. Non possiamo dire che sia stata una brutta lettura ma non è stata neanche pienamente soddisfacente.

martedì 15 ottobre 2019

La memoria di Babel di Christelle Dabos

     
                       

Buongiorno cari lettori! Oggi siamo particolarmente mattiniere! Non è una nostra caratteristica tipica ma non c'è altro tempo a disposizione.

Piccola premessa, come al solito. Questo post può contenere tracce di spoiler, glutine e grassi aggiunti. Quindi, se avete intenzione di leggere la saga dell'attraversaspecchi, uscite dalla pagina altrimenti saprete cosa accade nei primi due volumi e in questo terzo capitolo! Ora veniamo al libro. L'abbiamo aspettato per quasi un anno, il giorno dell'uscita abbiamo fatto una scarpinata fino alla libreria più vicina (rigorosamente sotto la pioggia), il portafoglio è di nuovo arrabbiato con noi e la reazione una volta concluso l'ultimo capitolo qual è stata? Meh.

Cominciamo dal principio. Troviamo Ofelia particolarmente annoiata su Anima che cerca in tutti i modi di non pensare a Thorn (strike uno). Ad un certo punto, alla festa degli orologi di paese, spunta Archibald che è intenzionato a riportarla al Polo. La testardaggine di Ofelia riemerge dopo due anni di apatia e lei decide di venire a capo del mistero di Dio. Dalle due ricerche è convinta che non troverà niente al Polo e decide di recarsi su Babel sperando, nel frattempo, che Thorn abbia avuto la stessa sua idea. Ovviamente decide di andare su Babel da sola. Su un'arca nuova. Da sola. Dopo tutto quello che era successo al Polo nel secondo volume. Non proprio una volpe. Bene signori e signore, da questo punto parte un salasso di trecento pagine in cui accade assolutamente nulla. (Strike due). Peggio del Nulla che insegue Bastiano nella Storia Infinita. Al Memoriale di Babel, Ofelia viene a conoscenza di una leggenda sul segreto ultimo che, a quanto pare, è custodito nel globo sospeso al centro della sala principale. Dato che ormai è un'esperta di misteri e leggende, decide che deve andare a controllare. Piccolo impedimento: solo gli eletti guidati da Sir Henry possono entrare e quindi lei pensa bene di andare a frequentare la scuola per diventare eletta e vincere. Nelle trecento pagine successive passiamo il tempo a leggere delle sue lezioni, delle angherie che subisce dai compagni e di come non riesca a venire assolutamente a capo di nulla. Fino alla svolta finale. Rullo di tamburi. Sir Henry, in realtà, è Thorn che è riuscito ad infiltrarsi. Giusto un pochino prevedibile. A questo punto Ofelia raggiunge l'apice dell'ingenuità / stupidità (dipende dai punti di vista) umana. Nota che Thorn ha un atteggiamento un po' freddo, distaccato e le chiede spesso se lei ha qualcosa da dirgli. E lei non capisce. Ha passato due anni a cercare di non struggersi per lui, inutilmente, cercando di dimenticare, sempre inutilmente, che l'ultima cosa che lui le ha detto è stata "ti amo". E non capisce. Ma secondo te, genio del male, non era quello che sperava di sentirsi dire anche lui? O almeno un "Grazie" alla Audrey Hepburn. Sempre meglio del silenzio stampa. A questo punto comincia finalmente un po' di movimento nella storia fino al plot-twist finale. Dobbiamo ammettere che questo non l'avevamo previsto.

Nel complesso tutto il libro ci è sembrato un'enorme prefazione al quarto e ultimo volume della saga . A questo punto non possiamo fare altro che sperare che il capitolo finale giunga a noi nella forma di un mattoncino da almeno 800 pagine per sopperire alle mancanze di quest'ultima uscita.



domenica 13 ottobre 2019

La predatrice dei mari di Sarah Driver



Buon pomeriggio cari lettori! Continuiamo con l'aggiornamento delle letture per ragazzi. Piccolo consiglio: dato un'occhiata al catalogo della Rizzoli perché le nuove uscite per ragazzi di Settembre-Ottobre sono veramente belle! Noi siamo veramente in difficoltà a scegliere quali libri acquistare, ovviamente vorremmo prenderli tutti!

Veniamo ora a questa piccola meraviglia. Romanzo di esordio di un'autrice che si è guadagnata un posto nella nostro lista di autori fissi.

In un mondo la cui popolazione è divisa in tre tribù, del mare, del cielo e della terra, costantemente in lotta tra loro, facciamo la conoscenza di Topo. Lei adora la vita a bordo della Predatrice, il veliero che compie scorribande nei mari più estremi sotto la guida di sua nonna, Capitan Codibugnola. Topo ha un potere: capisce il parlottio degli animali e di conseguenza conosce ogni pettegolezzo a bordo della nave. Conscia di essere il futuro capitano, passa il tempo sull'imbarcazione facendo il bulletto della situazione e prendendosi cura di suo fratello, Passerotto, in attesa che si compia il suo destino:  essere a capo della Predatrice. Particolarmente affascinante il potere di Passerotto e l'idea che c'è dietro: lui canta il canto delle balene, considerati animali sacri e protettori della tribù del mare. Quando quanta si sprigionano luci azzurre che hanno il potere di richiamare gli immensi cetacei. Questi ultimi si uniscono al canto, una perfetta armonia tra uomo e natura, e guidano la nave verso acque sicure.

Approdati a terra per scambiare merci, Topo aspetta il papà all'appuntamento ma lui non si presenta. Nessuno ha più avuto sue notizie. Scopre inoltre che Passerotto è in pericolo. Deve quindi prendere delle decisioni e prendere in mano la situazione prima che sia troppo tardi.

Molti aspetti di questo libro richiamano "La bussola d'ora" di Pullman ma, ad essere sincere, abbiamo trovato "la Predatrice dei mari" molto più coinvolgente. Probabilmente abbiamo avuto il nostro primo approccio a Pullman troppo precocemente e non siamo state in grado di apprezzarlo. Dovremmo provare a rileggerlo.

Abbiamo trovato un unico difetto a questo libro: è una trilogia e non sappiamo la data di uscita del seguito!

Ensel e Krete di Walter Moers



Buongiorno cari lettori! Continuiamo ad aggiornare la sezione dei libri per ragazzi e anche oggi parliamo del nostro amato Moers.
Le streghe stanno sempre fra le betulle.

Fun fact: Ele era sul treno a leggere questo libro e le mancavano giusto gli ultimi due capitoli quando è arrivata alla sua fermata. Ha ben pensato di continuare a leggerlo mentre si avviava a piedi verso casa, passando per il parco. La frase finale del capitolo era "le streghe stanno sempre fra le betulle". Alzati gli occhi dal libro si accorge che gli alberi del parco sono in prevalenza betulle. Occhiata circospetta intorno e folle corsa fino all'uscita. Signore e signori, ecco il livello di coraggio accumulato in 25 primavere.

Questo libro ci ha quindi suscitato dei sentimenti contrastanti verso l'autore. Continuiamo ad amarlo follemente perché i suoi libri sono qualcosa di spettacolare ma, miseriaccia (cit. Ron Weasley), adesso dobbiamo fare una strada più lunga quando torniamo a casa perché non abbiamo più il coraggio di passare per un bosco con delle betulle! Ormai tra i nostri amici siamo note per non essere delle persone particolarmente coraggiose, però non avevamo mai raggiunto questo livello di sospetto verso gli alberi.

Torniamo ora al libro! La storia è ovviamente quella di Hansel e Gretel ma Moers è riuscito a renderla sua. I due fratelli abitano a Zamonia e sono in vacanza insieme ai genitori ad Alberia, città gestita da orsi colorati. Un giorno vanno a raccogliere more e pensano bene di uscire dal percorso tracciato perdendosi nel bosco. E' a questo punto che cominciano le loro peripezie. Incontrano esseri di ogni tipo e sfuggono all'ultimo minuto a numerosi pericoli. Cercano una via per uscire dal bosco con l'unico risultato di addentrarcisi sempre più a fondo, fino all'incontro finale con la strega.

L'aspetto sicuramente più innovativo è la digressione sventramitica. Si, avete letto bene. Sventramitica. Questo nome si deve al fatto che il narratore della vicenda è sempre lui, il nostro egocentrico Ildefonso! Già protagonista de "La città dei libri sognanti", è ormai un affermato scrittore. Il nostro caro draghetto si riserva di interrompere la narrazione e aggiungere commenti e opinioni a suo piacere. Dopotutto, è lui che sta raccontando la storia!

sabato 12 ottobre 2019

La città dei libri sognanti di Walter Moers



Buongiorno lettori! Avete mai letto qualche libro di Walter Moers? Se la risposta a questa domanda è negativa vi consigliamo caldamente di leggerne almeno uno, anche uno piccolissimo. A nostro modesto parere, Moers è un genio oppure un mago, dobbiamo ancora ragionare su questo punto. I mondi e i protagonisti che inventa sono talmente fuori dall'ordinario che il primo pensiero è sempre "come è riuscito anche solo a immaginarseli?". La sua principale qualità è quella di riuscire a coinvolgere il lettore; non importa se il libro è pieno di descrizioni dettagliate che in altri contesti sarebbero noiosissime, lui le rende interessanti. E tanto basta per farlo diventare un genio ai nostri occhi.

Veniamo ora al libro. Questo è stato il nostro primissimo approccio a questo autore. Generalmente viene fatto rientrare nella categoria dei libri per ragazzi ed effettivamente tutti gli altri suoi romanzi potrebbero essere descritti come libri per ragazzi. Non questo però. Un ragazzo potrebbe apprezzarlo per i contenuti fantasiosi ma serve lo sguardo di un adulto per apprezzarlo a fondo. I riferimenti letterari sono sottili e sparsi ovunque nel libro e i nomi dei personaggi sono degli anagrammi di scrittori famosi (non fate i furbi e cercate di risolverli da soli!). Questo romanzo è quindi molto di più di "un libro per ragazzi", come viene spesso definito, anche con toni un po' sbeffeggiatori; è un inno all'amore per i libri e per la letteratura in tutte le sue forme.
Eccoli dunque, i libri sognanti. Chiamavano così in quella città le giacenze antiquarie perché, dal punto di vista dei mercanti di libri, non erano più propriamente vive e non ancora propriamente morte, ma in uno stadio intermedio. Sonnecchiavano a milioni e milioni su tutti gli scaffali, nelle casse, negli scantinati e nelle catacombe di Librandia. Solo quando un libro veniva preso e aperto da una mano curiosa, quando era acquistato e portato via, allora poteva destarsi a nuova vita. Ed era questo che tutti quei libri sognavano. 

Inutile dire che ce ne siamo innamorate fin dalla prima pagina. La trama non presenta chissà quali intrecci o colpi di scena, non è questa la qualità di questo romanzo. Il protagonista è un drago, Ildefonso de' Sventramitis, che decide di partire alla volta di Librandia per cercare l'autore di un misterioso manoscritto, a suo parere il migliore mai scritto. Librandia si prospetta come il paradiso del libro e del lettore: mercatini del libro usato ad ogni angolo, venditori ambulanti di libri, librerie, biblioteche, letture pubbliche di libri in ogni caffetteria e libri, libri ovunque. Dovessero mai creare una città del genere ci troverete sicuramente lì, con il naso in un libro e qualsiasi tipo di dolce in mano! Indagando nei vicoli della città, il nostro Ildefonso scopre che non è proprio tutto rose e fiori e si imbatterà in una serie di personaggi ambigui e avventure.

Mentre noi restiamo qui di Patrick Ness



Buongiorno cari lettori!

Prima di tutto dobbiamo farvi una confessione, siamo entrambe delle fan sfegatate dei supereroi. Ormai Marvel ha il monopolio di questo universo e quindi noi siamo ben decise a non perderci nemmeno una sua uscita e conosciamo i film a memoria. vi starete chiedendo cosa tutto questo ha a che fare con il libro di oggi, ci arriviamo subito grazie a una domanda. Vi siete mai soffermati a pensare alle persone ordinarie che rimangono sempre nell'ombra di questi colossi coraggiosi? Com'è la loro vita? Personalmente non ci eravamo mai poste il quesito ma, fortunatamente, Patrick Ness l'ha fatto. Ormai siamo di parte e dopo aver letto il suo "sette minuti dopo la mezzanotte" non possiamo che accogliere con gioia ogni suo nuovo romanzo.

In questo nuovo racconto gli Indie, ragazzi dai capelli perfetti e vestiti vintage, tentano costantemente di salvare il mondo da ogni nuova minaccia che si presenta. Nel frattempo, in uno sperduto paesino di provincia, noi lettori seguiamo le vicende di Michael. E' un ragazzo normale che passa le giornate a studiare, aiutare la sorella e al massimo combatte contro la noia. Ha dei desideri molto semplici: prima di tutto uscire con Henna, di cui è innamorato da sempre, riuscire a studiare per gli esami, possibilmente far passare quei fastidiosi tic che lo assalgono quando è ansioso e rimanere amico di Jared nonostante i segreti che quest'ultimo sembra nascondere. Insomma una vita ordinaria stravolta dalla presenza degli indie e delle loro lotte.

I protagonisti si imbatteranno in daini dagli occhi illuminati di azzurro, attacchi di zombie e morti misteriose ma non sarà questa la parte migliore del romanzo. Il vero cuore del racconto e il messaggio che, a nostro parere, l'autore cerca di fare passare è la scoperta di come le vite ordinarie possono rivelarsi le più straordinarie di tutte, senza dover essere Capitan America e men che meno Venom. Ness vi introdurrà quindi in un mondo decisamente conosciuto, la vita quotidiana, con uno sguardo del tutto nuovo e fuori dagli schemi, fondendo ordinario e straordinario con una bravura magistrale. Su quest'ultimo punto non avevamo proprio nessun dubbio!

martedì 8 ottobre 2019

Il cavaliere d'inverno di Paullina Simons

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Leningrado, estate 1941. Tatiana e Dasha sono sorelle e condividono tutto, perfino il letto, nella casa affollata dei loro genitori. Una mattina il loro risveglio è particolarmente agitato: Dasha ha un nuovo innamorato e non vede l'ora di raccontare tutto a Tatania ma un annuncio alla radio manda in pezzi la loro serenità: il generale Molotov sta comunicando che la Germania ha invaso la Russia. E' la guerra. Uscita per fare scorte di cibo, Tatiana incontra Alexander, un giovane ufficiale dell'Armata Rossa, e tra loro si scatena una attrazione irresistibile. Ancora non sanno che quell'amore è proibito per entrambi e potrebbe distruggere per sempre ciò che hanno di più caro. Mentre un implacabile inverno e l'assedio nazista stringono la città in una morsa micidiale, riducendola allo stremo, la dolce Tatiana e il valoroso Alexander troveranno nel legame segreto che li unisce la forza per affrontare avversità e sacrifici.

Buongiorno cari lettori! Chiara ha deciso di approcciare nuovi generi e dare una chance a questa storia. Nessuno l'ha mai vista più entusiasta nel raccontare e consigliare un libro quindi si può dire che abbia fatto bene ad uscire dalla sua comfort-zone!

Il primo punto a favore di questo romanzo è semplice: è ambientato in Russia. Ci è sempre piaciuta la storia russa e ci piacerebbe molto visitare San Pietroburgo un giorno. L'atmosfera della storia è magica, sembra proprio di respirare gli odori delle fabbriche, di sentire il freddo pungente e gelido dell'inverno russo e di vedere i colori un po' sbiaditi della Russia sovietica.

Il secondo punto a favore riguarda i due protagonisti e la loro storia d'amore (e affermato da Chiara vale almeno il doppio). L'amore tra Tatia e Shura è tra i più dolci e sofferti mai letti. E' un amore vero, crudo, che affronta le difficoltà più impensabili.

Il terzo punto a favore concerne il finale. Definirlo straziante sarebbe un eufemismo. Lascia un certo retrogusto amaro in bocca e il lettore non può fare altro che continuare a domandarsi quale sia stato il destino di questi due splendidi innamorati.

domenica 6 ottobre 2019

Il segreto nello sguardo di Valentina Casarotto

Venezia, Aprile 1747. Rosalba Carriera siede allo scrittoio, illuminato dolcemente dalla luce della candela. La grande artista è ormai vecchia e quasi cieca. non può più dipingere. E' risoluta però  completare il libro delle sue memorie. Prima che sia troppo tardi, prima che la follia si impadronisca di lei. Parte da qui il flashback della narrazione in prima persona della più celebre ritrattista di tutti i tempi, e come per incanto noi veniamo trascinati nel mondo di quella straordinaria pittrice che osò sfidare le convenzioni di un secolo che ancora relegava la donna al ruolo di moglie e madre, o cortigiana. Mossa da una determinazione incrollabile e risoluta a primeggiare nel mondo dell'arte attraverso generi fino a quel momento minori, come la miniatura e con la tecnica effimera del pastello, Rosalba divenne ricercatissima da committenti illustri di tutta Europa. La ragione del suo successo è senza dubbio la capacità di far emergere nei personaggi che ritraeva gli aspetti più intimi della loro personalità, inducendoli a raccontarsi durante le sedute di posa. Grazie alle mille sfumature del pastello, riusciva a rappresentare tutto nella luce dei loro occhi. Ecco allora che nel racconto autobiografico la vicenda artistica e umana della pittrice si intreccia a quella dei personaggi ritratti: re e generali, aristocratici e dame, cantanti, letterari e artisti. Di fronte al lettore sfilerà quindi una galleria di protagonisti del gran teatro del mondo settecentesco. Ognuno con la propria storia, ognuno con il proprio segreto catturato da Rosalba e fissato nello sguardo del ritratto.

lunedì 30 settembre 2019

Il bambino con il cuore di legno di John Boyne

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Noah è scappato. Via da casa, dai suo genitori, da una domanda a cui non sa rispondere. Perché la sua mamma si è ammalata? Perché proprio lei? Noah non riesce neanche a pensare a quello che potrebbe succedere, figuriamoci affrontarlo. E' tutto troppo doloroso. Nella sua fuga incontra parecchi personaggi singolari tra cui un bassotto saggio, un asino perennemente affamato nonostante i soliti 15 pasti al giorno, alberi che si spostano e mele che tremano di paura. Finisce infine in uno strano negozio di giocattoli di proprietà di un vecchietto che sembra aspettare solo lui. Il giocattolaio ha una storia da raccontargli, una storia di grandi avventure, sorprese belle e brutte, promesse non mantenute. Mentre pranzano nel magico negozio dove gli oggetti hanno vita e un nome, Noah ascolta indirettamente la storia della vita di quel buffo signore tramite la storia di come sono nate le marionette della collezione privata del giocattolaio: inizialmente bullizzato, riesce a diventare un campione nella corsa e ad arrivare alle Olimpiadi. L'unica cosa che rimpiange è non essere riuscito a mantenere la promessa fatta a suo padre dopo la vincita delle Olimpiadi: tornare da lui. Troppo impegnato dalla fama e dagli eventi con i nobili di tutto il mondo, continuava a rimandare il suo rientro e la promessa fatta al padre fino a quando non è stato troppo tardi. Consiglia quindi a Noah di tornare dalla mamma per riuscire in quello che il giocattolaio non è riuscito a fare: dire addio.

Questo è stato il nostro primo approccio con questo autore, nonostante l'avessimo sentito nominare spesso grazie al suo libro "Il bambino con il pigiama a righe". Nonostante il libro non ci sia sembrano molto scorrevole, abbiamo apprezzato il continuo alternare tra l'amara realtà di Noah e il mondo magico delle favole. Il principale insegnamento che risalta da queste pagine riguarda il fatto che non bisognerebbe tenersi nulla dentro, bisogna trovare il coraggio di dire quello che si pensa e soprattutto quello che si prova perché certe cose, magari, non vengono viste come si dovrebbe.

 

Errori e malintesi di Victoria Van Oosten

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Poco dopo la fine delle guerre napoleoniche, nella elegante Bath d'inizio Ottocento tre giovani di ottima famiglia e altrettanto interessante dote sono alle prese con i rispettivi pretendenti o presunti tali: la protagonista, Isabel Ramsey, innamorata di Mr Tresham, studente di Oxford che tarda a dichiararsi; sua cugina Claire Dyce, fidanzata con il capitano Simmons, e Harriet Morris che non vuole saperne del capitano Reginald. Ad animare le loro giornate e complicare i loro sentimenti concorrono molti amici e parenti, tra i quali spiccano l'ironico Mr Drummond e la pasticciona Miss Skene, sempre pronti ad organizzare gite e divertimenti. Tra malintesi ed errori di valutazione, le tre ragazze dovranno fare i conti con la realtà e con i sentimenti altrui.

Dopo mesi e mesi di assenza dal nostro blog, taaa daaan, eccoci tornate!!!

Non ricordiamo bene il motivo per cui, ad un certo punto abbiamo smesso di scrivere articoli più approfonditi sui libri che leggevamo, vuoi un po’ di pigrizia, vuoi i diversi esami che continuano ad assillarci…. Ad un certo punto, abbiamo imboccato la via delle recensioni lampo su Instargram, che diciamocela tutta, sono molto meno impegnative. Ora però siamo pronte a ritornare sulla retta via e a liberare tutti i nostri sproloqui sulle nostre letture, che fino ad adesso abbiamo tenuto un po’ a freno. Bene (follettini e follettine), iniziamo questo nuovo ciclo di recensioni sul blog, parlando di un libro che abbiamo semplicemente adorato. Dovete sapere che quest’estate Chiara si è buttata sulla lettura di alcuni classici, tra cui Northanger Abbey di J. Austen e si è compeltamente innamorata delle atmosfere di Bath. Quando ci è stata proposta questa collaborazione, beh Chiara non se l’è fatto ripetere due volte ed ha subito accettato… e ha fatto bene, proprio bene.

“Errori e Malintesi” sembra scritto da una penna di altri tempi, la vicinanza con lo stile della Austen è impressionante, questa cosa ci ha letteralmente fatto impazzire! La storia è fresca, divertente e con un ritmo molto incalzante, non potrete fare a meno di finire il libro in un pomeriggio. I personaggi possono apparire un po’ bizzarri, ma se qualcosa non vi torna, sarà stato quasi certamente un malinteso! Il nostro preferito è Mr Drummond, come si fa a non fare il tifo per lui?! Veramente troppo simpatico! Il libro termina poi con il classico lieto fine, che con una vicenda del genere ci sta proprio bene.

Ora veniamo alle note dolenti, che in realtà poi tanto dolenti non sono. Siamo a Bath giusto? Bene, dove sono le terme? Questa caratteristica della cittadina purtroppo è stata poco sottolineata e questo un po’ ci è dispiaciuto. I personaggi poi venivano chiamati a volte con il nome di battesimo, altre per cognome, questa cosa inizialmente un po’ confonde. Le donne descritte in questo romanzo quando litigano danno in escandescenze, vi chiederete cosa ci sia di male in questo? Nulla ovviamente, ma pensiamo che le reazioni mostrate da queste giovani donne non siano realistiche e calzanti per il periodo storico descritto nel romanzo. Finito il nostro quarto d’ora da vecchie criticone, possiamo definirci estremamente soddisfatte di questa lettura e speriamo di poter leggere molti altri bei libri di questa collana di romanzi storici.