sabato 24 ottobre 2020

Diario di un perdente di successo di Dario Mondini


Buonasera Lettori, torniamo oggi per parlarvi di una simpatica biografia che  abbiamo avuto il piacere di leggere qualche settimana fa. 
Diario di un perdente di successo racconta la storia, intesa proprio come storia di vita, di Dario, che decide di aprire le porte delle proprie esperienze al lettore.
Dario è una persona comune, le sue sono vicende che potrebbero essere quelle di molti di noi, Dario accantona ogni tipo di imbarazzo e ci racconta le sue avventure, ma anche molte sventure, amorose, parla della sua infanzia e adolescenza, del suo lavoro, dei suoi interessi e della sua famiglia, di tutto quello che gli ha portato gioia fino ad ora. Non dimentica però i momenti dolorosi e li condivide coraggiosamente con il lettore, non tralasciando i propri sentimenti, non sarà stata una scelta semplice, non è sicuramente da tutti.
La scrittura di Dario è molto frizzante e sincera, leggendo sembra di stare al bar con un amico. 
Ci è capitato di chiederci durante la lettura per quale motivo Dario avesse deciso di scrivere proprio una biografia, ma alla fine ci siamo dette: Perché no?
Chi ha stabilito che le biografie debbano essere una prerogativa delle persone conosciute, forse le persone comuni hanno qualcosa di altrettanto interessante da dire. Pensiamo che Dario si sia divertito molto scrivendo delle sue avventure, ma anche che questa sua opera sia stata un aiuto valido a riflettere su tutto quello che ha vissuto, forse ha trovato delle risposte che prima gli erano impensabili.
Ad ogni modo quello che è sicuro, che dopo questo primo libro ci ha preso gusto, è infatti da poco disponibile su Amazon il suo secondo libro, nel quale ci racconta ancora un po' di lui.

Grazie ancora a Dario per aver voluto condividere con noi la sua storia. 

domenica 18 ottobre 2020

Il Purgatorio non è eterno di Claudio Ugoccioni

Buonasera Lettori, dopo una serie di Fortunatissimi eventi (ci siamo laureate) che ci hanno tenute lontane dalla scrittura di nuovi articoli, torniamo cariche e pimpanti (per quanto questo tempaccio milanese lo permetta) con le nostre recensioni.
Oggi vi parliamo di un thriller che abbiamo ricevuto dalla casa editrice Ronzani Editore, ormai più di due mesi fa. Chi è un nostro lettore lo sa, i nostri tempi per le collaborazioni sono molto più brevi, ma in questo periodo ci siamo un po' rilassate e la ripresa, lo ammettiamo, è ancora faticosa. 
Prima di partire con le nostre considerazioni volevamo spendere due parole sulla cura della rilegatura del romanzo che ci è stato inviato, può sembrare un pensiero banale, ma una tale qualità è veramente invidiabile. La comodità di apertura del libro è quindi di lettura la paragoneremmo solo a quella degli Oscar classici Mondadori, livello molto alto quindi. Il libro ci è stato poi inviato insieme ad una piccola velina, sulla quale era stata stampata una poesia, che genialata! Pillole di bellezza letteraria.
Ma torniamo all'argomento principale, il romanzo, "Il Purgatorio non è eterno" è un thriller che unisce fatti storici ad avvenimenti attuali. Non ci ha subito catturato, ma come le migliori auto a diesel, una volta scaldato il motore si va sul sicuro. Per capire meglio gli argomenti del romanzo vi lasciamo la sinossi dalla quarta di copertina:
“Roma, 1995. Émile Martin, professore di storia medioevale nell’Università di 
Avignone, viene trovato morto nella sua stanza al Residence La Mimosa. Quella 
sera stessa un pirata della strada investe e uccide Remo Gentili, un addetto agli 
Archivi Vaticani sommerso dai debiti di gioco. Il vicecommissario Luigi Ranieri 
e il sostituto procuratore Elena Mariani si troveranno coinvolti in un’indagine 
serrata che li condurrà oltre le mura della Città del Vaticano, e li spingerà fino 
al di là dell’Adriatico, in quella terra, la Jugoslavia, ancora una volta dilaniata 
da una guerra sanguinaria. Gli indizi porteranno Ranieri e Mariani a inseguire le sorti di un documento della Segreteria di Stato Vaticana misteriosamente trafugato. Contro ogni aspettativa, gli inquirenti si troveranno a dover sondare i meandri oscuri del rapporto tra la Chiesa Cattolica e il regime fascista degli Ustascia croati durante la Seconda Guerra Mondiale, sbattendo contro un muro di omertà.
Roma, vent’anni dopo. Le vicende che avevano scosso la Capitale negli anni ’90 
sono state pressoché dimenticate; soltanto il commissario Ranieri ne conserva intatta la memoria. E non si farà sfuggire l’occasione che il destino gli offre per riaprire il caso: indagherà fino a portare alla luce un’inquietante verità.“
Iniziando la lettura si viene subito immersi nel cuore della vicenda, questo può piacere, ma la prima sensazione che abbiamo avuto è di essere un po' smarrite, come se non avessimo le basi per digerire bene tutte le informazioni che stavamo assimilando. Andando avanti nella lettura, fortunatamente, questa sensazione è andata a perdersi, lasciando spazio alla crescente curiosità di risolvere l'inquietante puzzle che si stava componendo davanti ai nostri occhi. 
La scrittura è abbastanza fluida e piacevole, sono presenti alcuni refusi (dei quali siamo state avvisate dalla CE), ma niente di eccessivamente disturbante, e più la storia si infittisce, più il lettore necessita di sapere... Non saranno certo dei piccoli refusi a fermarlo.
È veramente un buon libro nel suo genere, ci sentiamo proprio di consigliarvelo.
Ringraziamo ancora la casa editrice per questo omaggio.