martedì 21 dicembre 2021

Fortunato di Bruno Larosa

Buongiorno Cari Lettori! Oggi un post per parlarvi di un libro che ci è stato gentilmente offerto da Ronzani Editore. Ci abbiamo messo davvero molto tempo ad arrivare a fine lettura e a questa recensione. Dopo la trama vi spieghiamo il perché.

"Fortunato Ardore ha 65 anni, vive a Tre Arie, una piccola frazione del comune di Antonimina ai piedi dell'Aspromonte. Fortunato è un uomo onesto, dedito al lavoro e alla famiglia. La sua è una vita fatta di sacrifici, cose semplici e poche pretese. Ma una notte, la tranquillità costruita da Fortunato con tanta fatica viene bruscamente interrotta: il commissario di polizia Giovanni Valenti e la sua squadra irrompono in casa sua per arrestarlo; secondo il giudice e i magistrati della procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Fortunato è un capo della 'ndrangheta. Un assurdo quanto improbabile errore degli inquirenti getta Fortunato nel girone impossibile del processo penale di coloro che vengono accusati di reati mafiosi. Inizia per lui un lungo percorso giudiziario, fatto di ottusità e mala fede. Al suo fianco il cugino, l'avvocato Guido Castiglione, noto penalista dedito alla ricerca della verità al di sopra di tutto e contro tutti: colleghi avvocati, magistrati e forze dell'ordine. Sullo sfondo dell'intricata vicenda processuale che coinvolge Fortunato si consuma un inspiegabile delitto: il cadavere del commissario Valenti viene rinvenuto a Locri. A indagare sull'omicidio sarà chiamato un giovane magistrato napoletano, Schiller, anche lui costretto a scontrarsi con un muro di reticenza".

Gli argomenti incatenati nella trama del libro sono soliti toccare le nostre corde. Ci è già capitato di leggere libri incentrati sulle iniquità del sistema giudiziario e sulla mafia ci hanno sempre coinvolto molto. Non siamo riuscite ad entrare invece appieno nel cuore di Fortunato e ancora non ci spieghiamo il perché. Gli elementi chiave ci sono tutti (soprattutto l'omicidio) e la scrittura è scorrevole; sarà stato l'intreccio un po' confusionario dei primi capitoli? Non sappiamo proprio darci una risposta ma abbiamo fatto fatica a portare a termine la lettura. Sempre distratte da altri pensieri, forse eravamo noi a non essere nell'umore giusto per leggere questo libro. Proveremo a dargli sicuramente una seconda possibilità perché dopo il libro di Umit "Perché Istanbul ricordi", i libri Ronzani meritano una seconda possibilità. 


mercoledì 8 dicembre 2021

L'ultimo giorno di scuola di James Goodhand

Buongiorno Cari Lettori! Oggi vi portiamo la recensione di un libro gentilmente inviatoci da Rizzoli. Libro che non è riuscito a trascinare Chiara fuori dal blocco del lettore ed è quindi stato magicamente teletrasportato da Ele.
Vi lasciamo la trama:

"L'anno scorso, Ollie Morcomb era tra i ragazzi più popolari della scuola, le giornate scorrevano lisce e le cose gli andavano bene. Ma, dopo l'incidente, tutto è cambiato. Ora lei è un emarginato, uno degli obiettivi preferiti dai bulli, che stanno trasformando la sua vita in un inferno. Oggi, l'ultimo giorno di scuola, Ollie ha portato ai bulli un regalo. Una bomba artigianale. Che cosa spinge uno studente modello a pianificare una vendetta così disperata? Riusciranno a fermarlo in tempo?
Ambientata in un giorno soltanto, una storia potente che racconta cosa può accadere nella testa di ragazzi che soffrono in silenzio, prima di esplodere, e di quanto sia difficile crescere, oggi piu che mai."

Ovviamente quello che ci ha attratto di questo libro all'inizio è stato il forte lato psicologico. Ogni tanto arriva la notizia di una strage in una scuola, perlopiù americana, e ci rimane in testa per giorni come uno dei luoghi che dovrebbero essere sicuri non lo sia stato per loro. Il pensiero successivo però è: ma l'altro? Il "carnefice", come lo descrivono tutti (eh si perché a una certa arriva a non avere neanche più un nome)? Cosa può averlo spinto a fare un gesto del genere?
Entrare nella psicologia di Ollie Morcomb ci sembrava l'inizio di un bellissimo viaggio per comprendere come potesse essere la storia dall'altra parte.
Complice un libro fai da te del 1940, Ollie apprende come costruire una bomba per porre fine ai ripetuti atti di bullismo. Il lettore seguirà le vicende di Ollie in un giorno non specificato di Giugno, l'ultimo prima degli esami di fine anno, con dei flashback ad eventi accaduti nel passato remoto e prossimo che hanno portato Ollie alla sua decisione. E piano piano si dipana la psicologia di Ollie con risvolto nel DPTS (disturbo da stress post traumatico) che ci ha lasciato con gli occhi a cuore. Dissociazione è il nostro nuovo amore. Siamo partite volendo approfondire un aspetto e ci siamo ritrovate ad addentrarci in un mondo ancora sconosciuto ai più che meriterebbe molta più attenzione.
Non possiamo fare altro che consigliare questa lettura! 

mercoledì 24 novembre 2021

Innamorarsi di Sophie Borrows


Ciao Lettori, avete mai "letto" un silent-book? Sapete cosa sono?
I silent books sono dei libri in cui non sono presenti le parole, l'unico mezzo di comunicazione sono le immagini.
È come avere un film muto tra le mani.
Innamorarsi è stato il primo silent book di Chiara, e dire che se ne è innamorata è dire poco.

Il mondo è un posto frenetico, tutti corrono travolti dagli eventi della propria vita, ma c'è chi fatica ad adattarsi a questa frenesia. Ci sono persone che si sentono sopraffare dal caos che le circonda e che faticano a trovate il loro posto tranquillo nel mondo. Questo caos spesso impedisce alle persone di avvicinarsi tra di loro, di creare rapporti umani autentici. Ciò che però riesce a sfuggire a questa frenesia sono gli sguardi, e quando gli sguardi di due persone giuste si incocrociano allora scatta una scintilla che accende la magia.

Leggere innamorarsi è una esperienza dolce ed intensa, ogni emozione è perfettamente veicolata dalle immagini, tanto che ogni parola sarebbe stata superflua. Ogni tavola è curata nei minimi dettagli, accompagnando il lettore lungo questo splendido filo rosso di innamoramento.

Ringraziamo la casa editrice Rizzoli per la copia del libro. 

mercoledì 10 novembre 2021

Rutka. La bambina segreta di Joanna Fabrika

Buongiorno cari Lettori! Oggi vi parliamo della storia di Rutka, romanzo dalle note nostalgiche gentilmente inviatoci da Rizzoli.

"Nel cortile di via Rybna 13, a Lodz, Zosia si annoia a morte. Ma quando la bizzarra zia Roza entra nella vita, e veloce si installa nel suo cuore, il mondo intorno a lei si trasforma. I muri degli edifici non sembrano più così scrostati, il salice al centro del cortile non è più tanto ricurvo e, tra i rami, fa capolino una treccia rossa sconosciuta. È Rutka, una vicina che Zosia non sapeva di avere. Con lei si accendono magia, follie e avventure surreali, e l'immaginazione spazia senza limiti. Ma, mentre corrono mano nella mano per la città, una musica triste scorre sotto i loro piedi e un racconto muto si svolge sotto il nostro sguardo: i muri, le ombre, le immagini misteriose evocano le storie di dolore degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale. C'è il Signore Bianco che ingoia farfalle, e c'è la stazione di Radegast, da dove partono vagoni carichi di persone dirette al pianeta di Diamante. Un mondo che emerge dai ricordi di chi è sopravvissuto ma che non riesce a prendere il sopravvento. A prevalere, in questa emozionante storia di amicizia e di scoperta, dove passato e presente danzano insieme, sono il desiderio di vivere le infinite possibilità di quel tesoro che è l'infanzia."


Rutka non è stata una lettura facile. Inizialmente il libro non è stato di grande impatto, la storia non ci ha coinvolto e abbiamo avuto difficoltà ad arrivare a fine lettura. La relazione che legava i personaggi è stata da subito chiara, belle le ambientazioni e le avventure ma a volte troppo surreali. Dopo aver finito la lettura, però, non riuscivamo a toglierci Rutka dalla testa. Ci siamo trovate a pensare oltre le avventure improbabili, il pollo senza testa e la zia Roza che sembrava sapere già tutto. Il nostro sguardo è volato a quella che sarebbe potuta essere una bambina vissuta realmente, scampata per miracolo alle deportazioni quando il resto della sua famiglia non ce l'ha fatta. Una bambina che non sa dare una spiegazione agli eventi e che quindi si crea delle spiegazioni fantasiose come il pianeta di Diamante da cui i genitori e il fratellino prima o poi torneranno perché hanno dimenticato a casa la valigia. Non si può andare in vacanza senza la valigia giusto?

Al pari di tutti gli altri libri che vedono la società e della guerra con gli occhi di un bambino, Rutka porta la nostra parte più emotiva a riflettere su quanto accaduto con una forza maggiore e più profonda per non dimenticare mai quello che è successo. 

sabato 6 novembre 2021

Brutta di Giulia Blasi


Ciao Lettori, finalmente si torna sul blog. 
Si torna sul blog per parlavi di una lettura che ci ha richiesto molto tempo per essere digerita. 
Brutta è il nuovo saggio di Giulia Blasi, il cui acume ci aveva già convinto con rivoluzione Z. 
Brutta parla di corpi, di corpi di Donne, perché come dice l'autrice, se sei una donna non potrai mai dimenticare di avercelo un corpo. 
Grasse, magre, altre, basse, bionde, more, toniche, muscolose o morbide, noi donne dobbiamo sempre fare i conti con una società che ci giudica e ci colpevolizza per il nostro aspetto esteriore. 

Il saggio di Giulia Blasi è profondo e personale, ripercorre la sua vita passando le proprie esperienze dalla fitta maglia del colino del giudizio sociale. Ogni sentimento legato al suo corpo è profondamente ancorato in dinamiche culturali e societarie.

Sfido a trovare una donna che non si sia mai sentita brutta almeno una volta nell'arco della sua vita. Ma ci saremmo sentite davvero così brutte se non avessimo dovuto confrontarci giornalmente con qualcuno che ci teneva tanto a farci sentire così? La risposta penso sia semplice.

Io sono Chiara e ho 25 anni, ho un bel rapporto con il mio corpo e con la mia immagine, ma non è sempre stato così. Il problema con il mio corpo è sempre stato il movimento. Del mio corpo non mi è mai piaciuto come questo si muoveva. 
Sono nata il 1 Giugno 1996, ma ci è voluto un anno per capire cosa mi fosse successo alla nascita. 
PCI. 
Paralisi Cerebrale infantile da sofferenza da parto, nel mio caso Emiparesi sinistra. La parte sinistra del mio corpo non ha la stessa mobilità della parte destra.
Da piccola zoppicavo, non che adesso non succeda più, ma dopo 18 anni di fisioterapia è molto meno evidentemente. Vi lascio immaginare la simpatia dei miei compagni di scuola quando mi vedevano camminare. Può una camminata imbruttirti? Si, nonostante il movimento non abbia nulle a che fare con l'immagine, io mi sentivo brutta. Ero la più brutta, per tutti, e quindi non ho pututo far altro che crederci. 

Mi ci sono voluti 20 anni per accettare questa parte di me, e ancora oggi, a volte, la voce non è sempre ferma quando ne parlo. Un giorno però ho smesso di preoccuparmi di cosa la gente pensasse del mio corpo in movimento. A chi mi chiede perché zoppico (spesso con una sensibilità si un elefante) racconto la mia storia senza più preoccuparmi del suo giudizio, senza più dare spazio al suo giudizio.
Mi sono sentita bella quando mi sono liberata dello sguardo degli altri. 

Leggete Brutta, difficilmente non parlerà di voi.

Ringraziamo la casa editrice Rizzoli per averci inviato una copia del libro. 

giovedì 28 ottobre 2021

Smoot, un'ombra ribelle di Michelle Cuevas


Ciao Lettori, finalmente Chiara torna sul blog per parlarvi di un libro che ha la dolcezza di una caramella. 

Smoot, un'ombra ribelle è destinato a diventare un capolavoro della letteratura per bambini, non esiste altro modo per pensare a questa opera.

Smoot è l'ombra di un bambino "soprammobile", scusate il termine un po' infelice, ma avete presente quei bambini che per loro sventura sono totalmente privi di entusiasmo? Quelli che dove li lasci stanno, privi di curiosità o voglia di uscire dalle esperienze che indossano comodamente.
Ci sono tantissimi bambini soprammobile e la maggior parte di loro non ha la fortuna di avere Smoot. 
Smoot non sopportava più il grigiume di cui era circondata, decide quindi di staccarsi dal suo bambino, per saziare la sua enorme fame di colori, di suoni e di movimento. Questa esperienza è stata fondamentale per Smoot, perché facendola non solo ha realizzato i suoi desideri, ma ha spinto anche altre ombre ad inseguire i propri.
Ma chi lo dice che esiste solo un modo per esaudire un desiderio? A volte basta solo cambiare un po' la prospettiva e ci si accorge che la soluzione è nella propria tasca. Questo è successo a Smoot e grazie a questa incredibile scoperta è riuscito a colorare le giornate del suo bimbo. 

Leggete le avventure di Smoot ai vostri bimbi, riempiteli giornalmente di colori, sogni e meraviglia. Rendeteli capaci di inventare, immaginare e desiderare. Aiutateli a costruire la strada per essere degli adulti soddisfatti. 

Ringraziamo la casa editrice DeaPlaneta Libri, per averci inviato la copia cartacea. 

giovedì 21 ottobre 2021

La casa di cenere di Angharad Walker


Buongiorno cari Lettori! Vi portiamo oggi al recensione di un libro gentilmente inviatoci da Rizzoli che ringraziamo!
Torniamo con i nostri adorati romanzi di formazione e questo non potevamo perderlo assolutamente. 
Vi lasciamo subito la trama:

"quando arriva alla Casa di Cenere, il ragazzo nuovo e in cerca di una cura per il male alla schiena che lo tormenta da tempo, ma anziché capitare nell'ennesima clinica si trova davanti a una dimora con le pareti di fumo e viene accolto da un gruppo di ragazzi che lo ribattezzato Sol, per Solitudine. Hanno nomi strani, come Concordia o Giustizia, e tengono in gran conto la Bontà.
Sol impara a vivere con loro seguendo le regole dettate dal misterioso direttore, di cui tutti aspettano il ritorno con ansia. Presto si accorge, però, che quella casa è l'opposto di un luogo dedicato alla cura. Non si può per alcun motivo essere malati né cercare di andarsene. Finché un giorno arriva il Dottore.... "

Romanzo di formazione dai toni un po' dark, è stato paragonato a "il signore delle mosche" e "la casa per bambini speciali di Miss Peregrine". È lampante la similitudine con il romanzo di Golding: un gruppo di ragazzi costretti ad autogestirsi senza la supervisione di un adulto. Poi se uno vuole proprio essere pignolo si potrebbe controbattere che il nocciolo della faccenda è diverso... Nel romanzo di Golding i bambini si sono dovuti organizzare e creare delle regole, in questa storia delle regole e una gerarchia erano già prestabiliti. È un piccolo particolare, è vero, però cambia tutto.
La somiglianza con Miss Peregrine si nota solo alla fine del romanzo e anche qui è solo per un piccolo particolare.
Insomma questi riferimenti tanto decantati noi non li abbiamo visti e lo consideriamo un punto a favore del romanzo! Una storia nuova, originale e coinvolgente. La scrittura è scorrevole e permette di entrare da subito in simbiosi con la storia; gli eventi si susseguono in un crescendo senza lasciare spazio a tempi morti. Certo c'è qualche questione irrisolta per cui stiamo sperando in un sequel che, oltre a rispondere alle domande arretrate, ci permetta di immergerci nuovamente in questo mondo di cenere. Lettura assolutamente consigliata! 

lunedì 4 ottobre 2021

IL SEXTING



La diffusione dei nuovi mezzi di comunicazione, quali computer, smartphone e tablet, ha avuto un impatto rilevante sulle pratiche comunicative, le quali sono state oggetto di notevoli cambiamenti.

Anche le modalità con cui le persone intrattengono relazioni sessuali hanno subito qualche modificazione, oggi sono possibili e molto diffusi scambi comunicativi in questo senso, che fino a qualche decennio fa erano quasi sconosciuti e impensabili.

Negli ultimi anni è diventata pratica abbastanza comune tra i giovani lo scambio, attraverso il supporto di smartphone, computer e social network, di messaggi, immagini e video a carattere sessualmente esplicito, tale pratica prende il nome di sexting.

Sexting e una parola composta, un neologismo nato nel Ventunesimo secolo, che deve la sua origine dall’unione di due parole:

  • Sex: sesso

  • Texting: messaggiare

Esistono diverse scuole di pensiero riguardanti questo fenomeno, alcune sostengono che tale attività possa svolgersi solo attraverso il supporto dei telefoni cellulari, altre includono anche altre forme di supporto elettronico (Henderson & Morgan, 2011; Lounsbury, Mitchell, & Finkerhor, 2011). Alcuni studiosi ritengono che l’attività del sexting riguardi unicamente l’invio di foto a sfondo sessuale, mentre altri fanno riferimento anche a video e a messaggi (Lounsbury et al., 2011).

Questa diversità nei punti di vista porta ad una difficoltà a inquadrare chiaramente il fenomeno, che ad ogni modo sembra interessare, nelle diverse sue forme, una buona parte di adolescenti e giovani.

Smahel e Subrahmanyam (2014) hanno indagato il fenomeno del sexting, riferendosi a quest’ultimo come una nuova norma relazionale tra i giovani, volta a comunicare i propri interessi sessuali e a iniziare un contatto sessuale in un modo nuovo e diverso.

Secondo la maggioranza delle ricerche effettuate, la percentuale di adolescenti che pratica il sexting si aggira intorno al 15-25% (Mitchell, Finkelhor, Jones, & Wolak, 2012) e queste percentuali non sono molto differenti da quelle che sono state ritrovate nella fascia dei preadolescenti.

In uno studio di Rice e coll. (2014), che ha coinvolto 1285 preadolescenti  di Los Angeles, è emerso che circa il 20% di essi fosse convolto in un’attività di sexting e, inoltre, che il 5% di loro fosse anche sessualmente attivo.

La maggioranza dei giovani che inviano e/o ricevono materiale sessualmente esplicito definiscono tale pratica come normativa e condivisa dalla maggior parte dei coetanei (Lippman & Campbell, 2014).

Normalmente uno scambio comunicativo di questo tipo è positivo per entrambe le parti coinvolte, infatti, il tasso di soddisfazione riguardante l’esperienza del sexting tra i giovani si aggira intorno al 90%, (Diamond & Savin Williams, 2009).

In alcuni casi però l’esperienza del sexting può portare a sentimenti negativi, nonché a una sensazione di forzatura e pressione. Occorre quindi separare il sexting consensuale da quello che pone le proprie radici nella coercizione e in comportamenti aggressivi.

Il sexting viene spesso trattato in un’ottica demonizzante, ponendo l’accento unicamente sui suoi aspetti negativi e sui fattori di rischio, nonché sulle implicazioni legali ad esso collegate. Raramente si parla di sexting concentrandosi su ciò che di positivo esso può generare.

Secondo la definizione di Hasinoff (2013), il sexting è da considerarsi una interazione sessuale mediata tra gli individui. Il fatto che tale relazione sia mediata, porta alla produzione di materiale mediatico che rappresenta sé e il proprio corpo. La produzione di questo materiale porta quindi a diverse scuole di pensiero in riferimento al sexting, interpretato come una forma di oggettivazione del corpo o, all’opposto, come espressione di liberazione sessuale.

Per oggettivazione del corpo si intende la rappresentazione del corpo come un oggetto, che può essere giudicato dall’individuo e dalle persone che lo circondano in riferimento agli standard culturali (McKinley & Hyde, 1996), mentre la liberazione sessuale implica la perdita delle inibizioni sessuali e una maggiore apertura mentale in questo ambito (Weinberg & Williams, 2010).

Le ricerche riguardanti l’oggettivaazione sostengono che il sexting, non essendo un’interazione diretta tra persone, porti inevitabilmente a una visione del corpo come un oggetto (Jewell & Brown, 2013; Ringrose, Gill, Livingstone, & Harvey, 2012).

Altre ricerche sottolineano invece la possibilità che praticare del sexting possa “rafforzare” la sessualità dei partecipanti all’interazione, in quanto essi tramite il sexting possono sperimentare un maggiore controllo sulla propria vita sessuale (García-Gómez, 2017; Meyer, 2016).

Nello studio di Liong e Cheng (2019) sono stati indagati questi due aspetti attraverso diverse ipotesi di ricerca.

In riferimento alle teorie dell’oggettivazione, i ricercatori ipotizzano che le persone che praticano sexting abbiano livelli più elevati di sorveglianza corporea e di body shame (Augustus-Horvath e Tylka, 2009; Knauss, Paxton, e Alsaker, 2008); più specificamente, i ricercatori intendono indagare se la sorveglianza corporea mediata dal sexting possa essere un buon predittore del body shaming. La seconda ipotesi invece fa riferimento al fatto che le persone che praticano sexting dovrebbero mostrare un livello più alto di comfort nel mostrarsi nudi.

Dai risultati emerge che praticare del sexting porti con sé sia vissuti di oggettivazione, sia di liberazione.

Infatti, se è vero che i partecipanti a queste interazioni, sviluppano del body shaming attraverso il costante controllo del loro aspetto fisico in riferimento agli standard culturali, è anche vero che praticare sexting porta ad un livello più elevato di comfort con la propria nudità. Le persone che praticano sexting sperimenterebbero quindi dei sentimenti controversi, da un lato possono sentirsi attraenti, dall’altro possono avvertire vergogna ed imbarazzo (Dir, Coskunpinar, Steiner, & Cyders, 2013).

La spiegazione di questo fenomeno deriverebbe dal fatto che il sexting sia allo stesso tempo un’attività oggettivante che liberatoria (Curnutt, 2012). Quando le persone che praticano sexting confrontano la loro fisicità con quella proposta dai media, possono sviluppare un vissuto di oggettivazione del proprio corpo, ma il sexting non comporta unicamente una rappresentazione del proprio corpo, ma anche una esperienza percettiva e una espressione del sé. Essere guardati, in questa interazione, non porta unicamente la visione del corpo come un oggetto, ma anche la possibilità di poter sperimentare script e comportamenti sessuali (Schwarz, 2010). In pratica scattarsi e inviare foto del proprio corpo aiuterebbe a sviluppare una nuova prospettiva di noi stessi come soggetti sessuali (Rice & Watson, 2016; Tiidenberg, 2014).

Mettersi in posa per scattare una foto dal contenuto erotico fa sì che si sperimenti un senso di libertà sessuale e una diminuzione delle inibizioni sessuali, nonché un migliore senso di confidenza con il proprio corpo. L’invio di immagini sessualizzate non è necessariamente un indice di oppressione: le persone possono esplorare la propria sessualità attraverso la sessualizzazione di sé stesse (Lerum & Dworkin, 2009).

In questo senso il sexting è sempre stato sottovalutato, esso potrebbe essere un valido aiuto per i giovani per rafforzare la propria auto-determinazione sessuale, ma la maggioranza degli studi si focalizza sui fattori di rischio legati all’invio di materiale sessualmente esplicito (Döring, 2014). Infatti, molti programmi di educazione sessuale nelle scuole si concentrano sul convincere i ragazzi ad astenersi da tale attività, descrivendo i possibili scenari problematici che essa può portare (Hinduja & Patchin, 2012). Soprattutto le ragazze vengono messe in guardia da tutti i possibili inconvenienti a cui possono andare incontro se decidono di inviare dei messaggi o delle immagini sessualmente espliciti, facendo leva soprattutto sulla lesione della propria immagine a cui potrebbero andare incontro. Alcune attività di educazione sessuale che hanno come target le ragazze prevedono che esse ascoltino e guardino testimonianze di altre adolescenti che sono state bullizzate e vittimizzate dopo aver mandato delle immagini che le ritraevano nude (Albury, Crawford, Byron, & Mathews, 2013), senza fare alcun accenno ad alcuna strategia utile per poter svolgere questa attività in sicurezza.

Il sexting, se usato con coscienza, potrebbe aiutare i giovani insoddisfatti del proprio corpo a sviluppare un senso di auto- controllo su di esso e sulla propria esperienza sessuale (García-Gómez, 2017; Meyer, 2016). Il sexting dovrebbe quindi essere trattato nei programmi di educazione, come mezzo importante per prendere coscienza del proprio corpo e esplorarlo in modo autonomo, ricordando costantemente che la salute e il piacere sessuale sono un diritto di tutti e che il sexting non è altro che un altro modo per esprimere tale diritto (Ringrose, Harvey, Gill & Livingstone,2013).

Gli esperti di educazione sessuale dovrebbero comunque cercare di ridurre il rischio che i giovani che praticano sexting aderiscano troppo fedelmente agli standard culturali riguardanti il corpo (Meyer, 2016).

martedì 21 settembre 2021

Sex Education


Buongiorno cari Lettori! Oggi vi portiamo un post diverso dal solito. Altra nostra grande passione oltre i libri sono le serie TV. Non ne abbiamo mai parlato fino ad ora perché se dovessimo parlare di tutto quello che ci appassiona (cibo, piante, film, psicologia e ancora cibo) sarebbe troppo caotico.
Sex education però fa risvegliare il consulente sessuologico che è in noi e sentiamo il dovere di parlarne per dare voce a concetti ancora malinterpretati come quello delle identità di genere.
Partiamo dalla terza e ultima stagione non solo perché è ancora ben fresca nella nostra mente (faremo un re-watch delle altre e ve ne parleremo tranquilli) ma anche perché molti possano vederla con un occhio più guardingo.
Per uno sguardo più attento (o professionalmente deviato come il nostro) i punti affrontati da sex education, oltre la storia burrascosa di Maeve e Otis, sono molti.

Cominciamo dal primo. In questa stagione il programma di educazione sessuale abbozzato nella stagione precedente viene sostituito dal programma di "crescita e sviluppo" il cui punto principale è (rullo di tamburi): l'astinenza. Il liceo Moordale si trova in una regione sperduta dell'Inghilterra e, fortunatamente, i nostri vicini inglesi si trovano ai primi posti per quanto riguarda l'avanguardia dei programmi di educazione sessuale (i capolista sono i paesi del Nord Europa). Non si può dire lo stesso dei più lontani americani: la maggior parte della loro "istruzione" si basa davvero sull'astinenza fino al matrimonio. Non ci stupiamo quindi quando leggiamo che l'America è al primo posto per gravidanza/interruzione di gravidanza in adolescenti. I nostri adorabili protagonisti si ribellano a video educativi ridicoli e a un sistema che non permette l'espressione personale sottolineando come l'informazione dei giovani sia fondamentale.

Andando avanti viene affrontato il tema dell'identità queer. Il termine queer è riconosciuto dalla comunità LGBT+ e viene usato da chi non definisce la propria identità sessuale o il proprio orientamento sessuale nel binarismo, rispettivamente, di maschio/femmina e etero/omosessuale. Viene trattato poco in questa stagione e ha un ruolo quasi marginale, speriamo che nella prossima avrà più spazio. Collegandosi a questo personaggio però si può aprire una parentesi su tutti quegli strumenti/oggetti utilizzati da persone queer (ma non solo) come le fasce per contenere il seno. Uno dei personaggi inizialmente usava dei bendaggi medici che hanno delle forti controindicazioni a lungo termine per poi passare, sotto suggerimento di un'amica, a delle fasce apposite. Non conoscere questi dispositivi mette a rischio la salute della persona e queste informazioni dovrebbero essere disponibili per gli adolescenti che si stanno interrogando. Indovinate cosa può essere utile? Ottimi programmi di educazione sessuale 💪🏻

Non ci dilunghiamo ancora a lungo ma merita un accenno un altro argomento spinoso: la sessualità nella disabilità fisica. Sembra quasi un tabù eppure esiste e se ne dovrebbe parlare perché anche persone con disabilità fisiche più o meno gravi hanno diritto ad avere una vita sessuale. La scena dura giusto un ciak ma può dare spunti di riflessione.

Speriamo che questa nostra digressione vi sia piaciuta. Torneremo con le altre stagioni 🤗

domenica 19 settembre 2021

Le desolazioni di Devil's Acre

Buongiorno Lettori! Oggi vi portiamo la recensione di un libro inviatoci gentilmente da Rizzoli che ringraziamo!

Per cominciare vi lasciamo la trama (spoiler per chi non ha letto i libri precedenti):
"Jacob e Noor ce l'hanno fatta, sono misteriosamente riusciti a fuggire prima che l'anello di V collassasse. L'ultima cosa che Jacob ricorda di aver visto, mentre tutto sprofondava nel buio, è un volto spaventoso, raccapricciante, conosciuto: il volto di Caul, il perfido fratello di Miss Peregrine, tornato infine dal regno dei morti. Le predizioni più terrificanti dell'antica profezia cominciano ad avverarsi e l'intero mondo Speciale rischia di essere spazzato via. La base per organizzare la linea di difesa è Devil's Acre, ma quando Jacob e Noor vi giungono lo trovano infestato da una serie di calamità. "Desolazioni" le chiamano le ymbryne: dal cielo cadono ossa, piove sangue, nevica cenere; e l'aria vibra del grido di Caul. Per sconfiggerlo, i ragazzi dovranno affidarsi solo al loro coraggio e alle capacità di mangialuce di Noor, incaricata di ristabilire un futuro di libertà e pace. Un'avventura spericolata tra le pieghe del tempo, personaggi sempre più amabili e bizzarri, suggestivi scatti d'epoca: si conclude la saga creata da Ransom Riggs."

Si conclude con questo capitolo la saga è noi non possiamo che dire: finalmente!
Dobbiamo precisare che le avventure di Jacob e compari si dividono in due cicli: i primi tre seguono gli inizi, le conoscenze e le prime avventure del gruppo in Inghilterra. Jacob, e noi insieme a lui, scopriamo il mondo degli Speciali, gli intrighi di Caul e dei suoi seguaci. Gioia e commozione alla fine del terzo capitolo quando tutto si risolve per il meglio dopo l'epica battaglia. Non ci capita spesso di ripensare ai personaggi di un libro ma Jacob era rimasto nel nostro cuore, certo ci dispiaceva averlo lasciato ma era stata una bella avventura seguirlo in giro per l'Inghilterra. Poi è stato annunciato/è uscito il quarto libro. L'iniziale entusiasmo che si trasforma in dubbio e infine la decisione di leggerlo pensando fosse solo uno. Eh invece noo. Un'altra trilogia. Burlone di un Riggs.
Fin dalle prime recensioni abbiamo sostenuto come questi nuovi capitoli ci sembrassero forzati. I nuovi personaggi a cui abituarsi, l'ambientazione americana, la storia diluita, lenta e il sofferto capitolo finale. Abbiamo sentito di pancia come questa scelta fosse dovuta al grande successo della trilogia originale e di come non ci fosse una storia solida alla base per continuare (poi magari è una nostra impressione eh). Questo ultimo romanzo avrebbe tutte le premesse per tenerci attaccate: la pioggia di sangue, l'apocalisse, Caul che torna pieno di poteri, insomma avete capito.
Eppure non siamo riuscite a finirlo. Non siamo neanche arrivate a metà e sono pochi i casi in cui accade. Troppo lento, eventi epocali descritti con lo stesso pathos di un articolo scientifico sulla digestione della cimice. Non funziona.

Ci resterà comunque sempre nel cuore la trilogia originale! 

martedì 14 settembre 2021

Review Party Giallo 238 di Paola Montorfano


Ciao Lettori, dopo molto tempo torniamo a fare un Review Party qui sul nostro blog. Non siamo mai state delle frequentatrici accanite di questi eventi, ma pensiamo che qualche volta ne valga la pena. Soprattutto perché questi eventi possono contribuire a creare una rete tra noi blogger, che alle volte tendiamo a percepirci come come mondi isolati, ma che sarebbero sicuramente più floridi facendo alleanza.

Senza perderci troppo in chiacchiere, entriamo ora nel vivo dell'argomento di oggi: "Giallo 238", non pensiamo sia necessario specificare il genere🤣, ma vi lasciamo la sinossi dalla quarta di copertina, perché possiate farvi un'idea più chiara delle tematiche affrontate in questa storia:

"La formula a cui lavorano Charlotte e il suo assistente in una miniera abbandonata potrebbe garantire all'umanità un futuro energetico green, purché essa non cada nelle mani sbagliate prima di essere completata. Il passato della ricercatrice, collegato ai movimenti sovversivi parigini e alle miniere di uranio del Congo, è oscuro quanto gli uomini di cui si circonda, primo tra tutti il suo ambiguo e perverso amante, agente dei servizi segreti o commerciante libanese di diamanti. I personaggi di Giallo 238 svelano senza pudore le crudeli regole su cui si fonda il mercato più sanguinario del mondo: quello dell'energia."

È vero, non siamo solite leggere libri di questo genere, ma ogni tanto uscire dalla propria comfort zone non può far altro che bene, quindi ci siamo dette: "perché no"?!, e abbiamo fatto bene cari Lettori!

Giallo 238 è un romanzo molto breve, oseremmo dire concentrato, e questo a nostro parere potrebbe essere sia un elemento a favore che a sfavore della storia. Ci spieghiamo meglio: una storia breve difficilmente farà perdere interesse e attenzione del lettore, che potrà distrarsi con le vicende raccontate in un pomeriggio. Una storia di questo tipo è quindi perfetta per chi ricerca adrenalina per un breve lasso temporale, per dare uno shock alla monotonia.
Allo stesso tempo però, un lettore assiduo di thriller potrebbe sentire la necessità di avere maggiori dettagli, o di leggere degli sviluppi più intricati e meno immediati. 
Il libro perfetto però non esiste, e comunque non possiamo certo negare che Giallo 238 sia un buon se non ottimo inizio. 

La scrittura dell'autrice è molto fluida, sciolta, non si incastra in perifrasi inutili e va dritta al punto. I dialoghi sono ben strutturati e la storia, nonostante i suoi lati oscuri, risulta verosimile. 

La storia risulta verosimile, perché ci immaginiamo che tutto quello che viene narrato possa accadere o che ancora peggio accada. L'energia green prima di essere la salvezza del nostro pianeta è soprattutto un business, di cui qualcuno si vorrà sempre approfittare a qualsiasi costo.

Non possiamo far altro che consigliarvi la lettura, per avere il vostro quarto d'ora di adrenalina quotidiana. 

Ringraziamo Saper Scrivere Ufficio Stampa per averci coinvolte in questo evento e vi ricordiamo le altre tappe di questo tour.

Lunedì 13 settembre : Leggiamo perché 
Mercoledì 15 settembre: Les Fleurs Du Mal
Giovedì 16 settembre: Autrici Emergenti
Venerdì 17 Settembre: Scrivo Leggo - Il giornale di Roberto Baldini



sabato 11 settembre 2021

Se queste ali potessero volare di Kyrie Mc Cauley

"La piccola comunità di Auburn, Pennsylvania, viene invasa dai corvi. Le uniche a non temerli, anzi a diventarne amiche sono Leighton, una diciassettenne che sogna un futuro da giornalista a New York, e le sue sorelline Campbell e Juniper. Perché per loro questa misteriosa apparizione non è più strana della casa in cui vivono, che si ripara da sola in maniera inspiegabile ogni volta che il padre perde le staffe e distrugge qualunque cosa gli capiti a tiro.
Dover convivere con la violenza psicologica di un genitore sempre più geloso e iracondo, da cui si sforza giorno per giorno di proteggere se stessa, le sorelline e la madre, impedisce a Leighton di godersi l'inizio dell'ultimo anno di liceo, così come di cogliere al volo ogni occasione di spensieratezza. Forse però uno spiraglio di felicità si apre quando a scuola conosce l'affascinante Liam...
Se fuggire dalle proprie paure significa abbandonare la madre e le sorelle, Leighton non avrà altra scelta che affrontarle, prima di poter spiccare il volo proprio come fanno i corvi."


Ciao Lettori, come avrete ben intuito dalla trama il libro di cui vi parliamo oggi è di una portata emotiva non indifferente. Non è mai semplice parlare di questi temi, soprattutto quando riguardano la vita di giovani e giovanissimi. La violenza psicologica è un cancro subdolo e dalle infinite metastasi, cammina a braccetto del detto "i panni sporchi si lavano in casa" e attua i suoi orrori sotto gli occhi ignari di tutti.

La storia di Leighton e delle sue sorelle parla di terrore, di rimpianti, di speranze disilluse e di progetti abbandonati. È la storia di fin troppi figli!
Come si fa a vivere con un genitore che genitore non lo è più? Che è diventato il tuo nemico? Che odi e compatisci? Che ti fa paura? La speranza è che molti di noi non si debbano mai fare queste domande, ma c'è chi come Leighton che non è così fortunato, che deve accantonare la sua giovane vita per vestire dei panni che non dovrebbero spettargli.

Le pagine di questo romanzo raccontano situazioni e sentimenti drammatici, vite metaforicamente interrotte dal fallimento di un uomo. 
Non abbiamo potuto fare a meno di fagocitare i capitoli in due giorni, troppo era il desiderio di leggere un lieto fine per Lehighton e per le sue sorelle.

È un libro splendido e terribile, che ti scuote le ossa e ti annoda lo stomaco, è tutto quello che non vorremmo provare mai e tutta la forza che vorremmo avere.

Va aggiunta anche una nota di merito per le modalità con cui è stata narrata la storia d'amore tra Leighton e Liam, avevamo paura che la figura li Liam risultasse salvifica per Leighton, ma così non è stato. In Liam Leighton ha trovato tenerezza e amore, ma la forza per spiccare il volo è stata solo sua. 

Ringraziamo la casa editrice Rizzoli per averci inviato la copia del romanzo. 

giovedì 26 agosto 2021

L'ora di Agathe di Anne Cathrine Bomann

Buongiorno cari Lettori! Oggi vi parliamo di un libro a noi molto caro con uno psicanalista per protagonista. Come non amarlo?

Vi lasciamo la trama:
"In una cittadina francese degli anni Quaranta, uno psicanalista fa il conto alla rovescia, con puntiglio maniacale, delle ore che lo separano dalla pensione. Scapolo e senza amici, la sua vita si divide tra lo studio, dove ascolta svogliatamente i pazienti fingendo di prendere appunti mentre disegna caricature di uccelli, e la casa d’infanzia in cui ancora abita e si rintana dal mondo, origliando dai muri la vita del vicino che non ha mai visto. Qualcosa cambia quando una giovane tedesca di nome Agathe insiste per essere presa in cura da lui. Costretto ad accettarla suo malgrado e nonostante l’imminente ritiro, il medico scopre che dietro quell’aspetto fragile si nasconde una donna forte, sagace, pronta a scavare nel suo passato per affrontare il trauma inconfessabile che le ha imbrigliato l’esistenza. Una donna che lo affascina e lo sfida cogliendo in lui quel male di vivere che li accomuna e li lega in un’intesa sottile. Una paziente capace di girare lo specchio e invertire i ruoli, obbligando lui, lo psichiatra a fine carriera, il vecchio disilluso, a guardare dentro la sua stessa infelicità e a mettere in discussione, solo ora e per la prima volta, la sua vita. Scrittrice e psicologa, Anne Cathrine Bomann realizza un romanzo che dalla sua delicatezza e finezza empatica trae un fascino peculiare. L’ora di Agathe è il racconto di una tardiva quanto fervida educazione sentimentale, il diario di una lotta interiore tra il desiderio di intimità con gli altri e con il mondo e la paura di perseguirlo, una storia che ci costringe a rallentare il ritmo, ad affinare i sensi e i pensieri, trascinandoci dolcemente nel percorso dei due protagonisti, inseguendo la speranza di essere sempre in tempo per ricominciare."

Un romanzo toccante sull'anzianità e sui continui progetti della vita. Il nostro protagonista maturo conta le ore di colloqui che gli mancano alla pensione con un totalizzante senso di apatia. Non prova più gioia nel fare il suo lavoro e sicuramente non vuole prendere in carico altri pazienti. 

"Invecchiare significa soprattutto veder crescere la differenza tra il proprio Io e il proprio corpo, finché un giorno si diventa completamente estranei a se stessi". 

È proprio a questo punto della sua vita che si inserisce Agathe e la sua ora di colloqui settimanali cambia la vita del vecchio psicanalista.
Si possono fare progetti futuri a settantanni, si può continuare a sperare in un futuro?
In questo romanzo toccante sono tanti i temi trattati, oltre a quelli più legati alla psicologia e alle sedute terapeutiche. Primo fra tutti l'anzianità e le sue peculiarità, debolezze e risorse. 

venerdì 30 luglio 2021

Promettimi di essere libera di Nadia Crucitti


Ciao Lettori, torniamo oggi con la recensione del libro che ha fatto più emozionare Chiara negli ultimi sei mesi. Si è portata questo romanzo al mare, inutile dire che diversi bagnanti si ricorderanno bene i suoi occhi lucidi.... Ma veniamo a noi, perché ormai sarete curiosi di sapere di cosa parla il libro che ha sciolto il gelido cuore della nostra fascionblogger.

"Berlino, 1944. L'urlo delle sirene è incessante, centinaia di aerei seminano bombe, incendi, paura. La popolazione è allo stremo e chi può lascia la città. Eppure Lilly Wust resta. Moglie di un ufficiale della Wehrmacht, croce d'onore per aver donato al Reich quattro figli, sa che la città sta per cadere in mano ai nemici, e ha messo i bambini al sicuro in campagna, ma non può scappare. Perché aspetta il ritorno di Felice. Conta i giorni che le separano e tiene per lei un diario. Allinea parole pensate mentre cerca cibo e acqua tra le macerie, mentre trema in cantina attendendo che l'ennesima ondata di aerei passi. La guerra presto finirà e Felice tornerà da quella destinazione sconosciuta dove l'hanno portata dopo l'arresto. Felice Schragenheim è ebrea: forte dei suoi vent'anni ha sopportato tutto, e in quella che potrebbe essere la sua ultima notte ad Auschwitz è a Lilly che rivolge i suoi pensieri. Si rivede bambina ridente con genitori e fratello in una Berlino festosa, e poi giovane donna pronta a infrangere i divieti nazisti, ignorare l'ordine di cucire la stella gialla sugli abiti, inseguire la vita fino a innamorarsi di Lilly, aprirle gli occhi, immaginare un futuro diverso insieme. Ispirato a una storia vera, un romanzo storico sul potere dell'amore e delle parole che illuminano le nostre vite anche nella notte più buia"

Raccontami di essere libera è un romanzo epistolare, le due protagoniste  scrivono delle lettere l'una all'altra, lettere che non saranno mai recapitate alle destinatarie, ma che hanno l'unico scopo di alleggerire il dolore e le atrocità che la Germania nazista ha generato. Attraverso questo scambio di lettere vengono raccontati la nascita e lo sviluppo di un amore, che ha affondato le radici in un terreno arido, ma è riuscito a germogliare anche nella disperazione.
Potersi abbandonare ad un sentimento così forte è bello è un'ancora di salvezza per le anime delle protagoniste. Ricordarsi che nonostante l'orrore è possibile ancora trovare della tenerezza, può dare la forza di andare avanti nei momenti più bui.

Ho pianto leggendo questo romanzo, era da molto che non mi succedeva di commuovermi per un libro, ma è stato inevitabile. Leggere le lettere che Lily e Felice si sono scritte è stato coinvolgente ed emozionante, ma soprattutto mi ha dato speranza. La speranza è probabilmente un'emozione insolita per una storia come questa, ma leggere dell'umanità e del legame delle due protagoniste in un tempo così terribile, mi ha trasmesso un calore che è difficile da spiegare.

Lily e Felice sono donne libere e coraggiose, non perché mancano di paura, ma perché non arrendono ad essa, non si lasciano trasportare dagli eventi, ma lottano ogni giorno senza mai perdersi d'animo. È difficile per me riuscire a comprendere come possano aver avuto così tanta forza. 

Non riuscirò dimenticarmi di "Promettimi di essere libera" per molto tempo, e non penso neanche di volerlo fare. Lily e Felice meritano di essere ricordate. 

Leggete questa storia, emozionantevi e riflettete. 

Ringraziamo Libromania per averci inviato la copia del romanzo. 


giovedì 22 luglio 2021

Un colpo al cuore di Piergiorgio Pulixi

Buongiorno Lettori! Oggi vi parliamo di un thriller sociale gentilmente inviatoci da Rizzoli.
Questo thriller dell'autore Piergiorgio Pulixi segue le indagini di Mara Rais e Eva Croce, già protagoniste ne "L'isola delle anime". Non abbiamo avuto modo di conoscerle prima ma sicuramente recupereremo le avventure di questo duo.

La domanda al centro del libro è una e diretta: cosa faresti tu se potessi scegliere del destino di un criminale che l'ha fatta franca grazie ad agganci vari nel sistema della giustizia?
Non abbiamo definito semplice questa domanda perché riflettendoci semplice non è. Certo ci sono le risposte rapide ai due estremi del continuum: "non si può giocare a fare Dio" oppure "mi faccio giustizia da solo" ma nel mezzo di questo continuum cosa c'è? 
È proprio in questo spazio che si trovano a lavorare le nostre due investigativi dopo aver ricevuto un video da brividi. Nel video un uomo incappucciato descrive la storia dell'uomo che ha rapito e incatenato (in questo caso un pedofilo) e lascia la decisione finale, se dovrà vivere o morire, al popolo con la possibilità di votare. 
Secondo voi cosa avranno scelto le persone di tutta Italia? Nella suspance del televoto, Mara e Eva cercano degli indizi per capire chi sia l'uomo incappucciato e riuscire a fermarlo in tempo. 
Vi consigliamo caldamente questa lettura e siamo curiose di sapere la vostra idea riguardo la questione fulcro del romanzo. 

sabato 10 luglio 2021

Cyrano de Bergerac di Genny Ferrari


Ciao Lettori,
con questo abbigliamento non freschissimo (la foto è stata scattata a maggio), oggi Chiara vi parlerà di questo grapich novel che ci è stato gentilmente inviato dalla casa editrice Kleiner Flug.

Un giorno, girando per instagram, ci siamo imbattute in un post che presentava un' altra opera di questa casa editrice, la tipologia di grapich novel ci ha subito colpito e quindi dopo qualche ricerca in internet, abbiamo subito capito che queste proposte potevano fare al caso nostro. Cyrano aveva su di noi una forza attrattiva maggiore, abbiamo sempre voluto leggere l'opera teatrale ( ci è rimasta impressa grazie al film di Aldo Giovanni e Giacomo 🤣), ma vuoi per un motivo, vuoi per un altro, abbiamo sempre procrastinato. Questo graphic novel ci sembrava un ottimo modo per approcciarci a questa storia, e avevamo proprio ragione!

Ora però veniamo a noi! Avete tutti presente la storia di Cyrano, in caso contrario non vi preoccupate, ci sono Le Ragazze della Giungla a rinfrescarvi la memoria!
Cyrano è un prode spadaccino, eroico e coraggioso, non può vantare di un bell'aspetto ma da sempre ha la passione per la poesia. È da sempre innamorato di Rossella, sua cugina, bella, romantica e perdutamente innamorata di Cristiano, un soldato bello e valoroso, ma incapace di parlare d'amore (il classico bello che non balla). Cyrano scriverà lettere d'amore a Rossella, facendole credere che era stato Cristiano a farlo. Solo in punto di morte Cyrano rivelerà la verità a Rossella.

Dire che abbiamo apprezzato ogni pagina e ogni singola tavola è dire poco, la scelta dei colori ha reso perfettamente l'atmosfera dell'opera. I dialoghi così fedeli agli originali delle volte sono stati un po' complicati da seguire ma siamo sicure che non avremmo apprezzato nessun altro tipo di narrazione. Il personaggio di Cyrano è esattamente fedele a come lo si possa immaginare, vederlo rappresentato graficamente e poter ripercorrere la sua storia attraverso le immagini, rende le sue gesta, le sue emozioni e tutti gli avvenimenti che ha vissuto, più vividi e avvincenti. È una lettura che gli appassionati di teatro non possono lasciarsi scappare, leggerla è come trovarsi sotto un palcoscenico, una sensazione che ci manca ancora moltissimo.

Leggete Cyrano de Bergerac e fatevi un giro sulla pagina Instagram della Kleiner Flug per scoprire tutte le loro proposte. 

sabato 3 luglio 2021

Il principe e la sarta di Jen Wang



Buongiorno Cari Lettori! Finalmente la nostra amata biblioteca è tornata nel pieno dell'azione e ne abbiamo subito approfittato. Tra montagne di albi illustrati sulla natura (Greta Thunberg likes this post) abbiamo scorto questa fumetto in wishlist da eoni infinito. E che fai non lo aggiungi alla pila?

Vi lasciamo una breve trama:
"Un principe con un segreto, un'umile sarta con un grande sogno. Una storia che parla di come si capisce e si accetta chi si è veramente, anche quando gli altri potrebbero giudicarti male. Perché a volte tutto il coraggio che ti serve è nello sguardo di qualcuno che ti vede per come veramente sei."

Il fumetto più bello letto fino ad ora. Almeno per Ele. E finalmente un fumetto che da la possibilità di riflettere e di mettere chiarezza.
Inizialmente la questione può sembrare confusionaria: un principe a cui piace vestirsi da donna, che comunque si sente maschio e a cui piacciono le donne?
All'inizio non ci siamo fermate a riflettere sulla questione, ci sembrava che tutto filasse perfettamente liscio. Ci siamo poi soffermare su quello che potrebbe pensare qualcuno di meno esperto in psicologia e studi sull'identità. Qui è partito l'esperimento: vittima inconsapevole il ragazzo di Ele.
Finito di raccontare la storia alla nostra cavia, l'espressione sul suo viso era esattamente un WTF?! in caratteri maiuscoli. 
Spiegata poi la differenza tra identità di genere, espressione di genere e orientamento sessuale l'unica risposta ottenuta è stata un "ci sta". Un "ci sta" è una risposta breve ma che significa tanto. Basterebbe solo un po' di consapevolezza in più in tutti per considerare una questione apparentemente confusionaria come una questione che ci sta. Andare oltre alla smania di dover sempre categorizzate tutto in due estremi opposti che si annullano a vicenda.
Lo consideriamo quindi un libro di formazione? Assolutamente si. Un libro di formazione necessario per tutti, per capirsi e capire gli altri. 

mercoledì 23 giugno 2021

Come le cicale di Fiore Manni


Ciao Lettori, torniamo oggi con un articolo che ha tutto il profumo dell'estate.
I costumi stesi ci hanno riportato ai tempi delle elementari, quando in vacanza le nostre mamme stendevano file e file di asciugamani e costumi. Che bei ricordi!
Con una copertina che ci riporta alla mente certi momenti, era impossibile che questo libro non ci attirasse, ma è leggendo la sinossi che abbiamo capito che questa sarebbe stata la nostra lettura.
Ecco a voi "Come le cicale" una dolcissima storia di scoperta di sé:

"Il primo anno delle medie è terminato, eppure Teresa si sente ancora una bambina, con i capelli sempre arruffati e le ginocchia perennemente sbucciate. È come se fosse rimasta indietro.
E quando arriva alla casa al mare dove ogni anno trascorre le vacanze, scopre con stupore e tristezza che anche lì è destinata a sentirsi quella fuori posto, inadeguata: le compagne di gioco di una vita ora sono interessate solo allo smalto e ai ragazzi, il rapporto con il suo migliore amico è improvvisamente complicato, e tutti sembrano essere cresciuti tranne lei. Dov'è la sfavillante Terry, la versione di sé sicura e matura, che aspetta da tempo?, si chiede ogni giorno guardandosi allo specchio.
Ma proprio quando Teresa si è ormai rassegnata a trascorrere un'estate terribile, ecco comparire Agata. Dolce e forte al tempo stesso, sincera, gentile e bellissima, conquista subito l'affetto e la simpatia di Teresa. E molto più: le fa battere forte il cuore, sudare le mani, sognare il primo bacio"

Non sappiamo spiegare bene cosa abbia di speciale questa storia. Sulla carta può sembrare un comunissimo libro per ragazzi con tematiche LGBT+, ma con uno sguardo più attento si può percepire qualcosa di diverso. È stato difficile dare un nome a questa sensazione, ma poi finalmente abbiamo avuto l'illuminazione! Teresa è solo una ragazzina, la sua storia ha una grandissima forza empatica. Le emozioni di Terry sono chiare e leggibili a tutti, immedesimarsi in lei è molto semplice. È una storia che permette di riconoscersi e di sentirsi compresi, di sentire che non si è soli.
La scoperta di sé non è semplice per nessuno, per questo un libro del genere è prezioso.

Gli anni delle scuole medie sono anni particolari, le nostre mamme ci dicevano "non siete né carne né pesce", non eravamo più bambine ma neanche ragazze, e se ci guardavamo attorno ci confrontavamo con dei bisogni nuovi, con dei comportamenti di molte nostre compagne che inizialmente ci sembravano insoliti, ma che lentamente, senza neanche accorgercene, abbiamo fatto nostri (almeno in parte). Quello che ricordiamo bene è stato lo shock di comprendere che certi comportamenti non erano più "socialmente accettati" nel piccolo mondo delle preadolescenti. Terry ha sperimentato lo stesso nostro shock ed è sempre bello ritrovare le proprie emozioni tra le pagine di un libro.

Una lettura consigliata ai bambini di oggi e di ieri, non fatevela sfuggire.
Ringraziamo la casa editrice Rizzoli per averci donato la copia. 

sabato 19 giugno 2021

Un grammo di rabbia di Angeline Boulley


Ciao Lettori,
Qui in Brianza il caldo e l'umidità ci stanno dando filo da torcere, le poche sinapsi che ci sono rimaste dopo la laurea fanno fatica ad incontrarsi... Ma noi non demordiamo e continuano a piccoli passi a portarvi le nostre recensioni. 

L'articolo di oggi ha come protagonista un Thriller YA gentilmente inviatoci dalla casa editrice Rizzoli, che ringraziamo.

Un grammo di rabbia non è la solita lettura Young Adult dai toni mistery, quello che la rende speciale e diversa dalle altre proposte è l'ambientazione. Un grammo di rabbia sviluppa i suoi misteri in una riserva di nativi americani.

Vi abbiamo incuriosito? Allora dovete assolutamente leggere la sinossi dalla quarta di copertina:

"Daunis Fontaine, diciotto anni, non si è mai sentita davvero a suo agio nella cittadina del Michigan al confine con il Canada dove da sempre vive, e neppure nella vicina riserva indiana Ojibwe, dove affondano metà delle sue radici. In partenza per l'università, spera in un nuovo inizio, ma dopo la morte improvvisa dello zio e l'ictus che ha colpito la nonna, sceglie di restare vicino alla madre rinunciando per il momento a spiccare il volo. Un raggio di sole in quella situazione di stallo sembra essere Jamie, nuovo arrivo in città e nella squadra di hockey locale capitanata dal suo fratellastro Levi. Ben presto Daunis comincia a sospettare che l'affascinante Jamie nasconda qualcosa dietro l'inquietante cicatrice che segna il suo volto altrimenti perfetto, ma tutto precipita quando assiste a un omicidio che la mette faccia a faccia con un'indagine dell'FBI su una nuova droga letale che si sta diffondendo tra i giovani. Suo malgrado, Daunis accetta di collaborare sotto copertura, ma la ricerca della verità è più complicata di quanto avesse mai immaginato e la costringe a fronteggiare devastanti segreti e vecchi dolori. A mano a mano si ritrova sempre più coinvolta in un'indagine il cui obiettivo non sembra essere quello di proteggere le vittime ma esclusivamente di punire i criminali. Sotterfugi e morti sembrano susseguirsi inarrestabili e Daunis per restare salda dovrà comprendere che cosa significa essere una donna Ojibwe e quanto è disposta a sacrificare per la propria comunità, anche a costo di mandare in frantumi il mondo che conosce e che ama"

Con una copertina del genere era difficile che questo libro non ci chiamasse. Nonostante la bellezza non sia oggettiva, ci prendiamo comunque la libertà di dire che questa copertina è OGGETTIVAMENTE BELLA. La scelta delle immagini e l'armonia dei colori è davvero azzeccata, è totalmente impossibile che questo romanzo passi inosservato in libreria... E menomale osiamo dire!

Ora però passiamo alla storia! Come mai ne siamo rimaste così entusiaste?
Come accennavamo prima, una delle principali motivazioni è sicuramente l'ambientazione. Non ci era mai capitato prima di leggere un romanzo ambientato in una riserva di nativi americani. Questo è senza dubbio il primo punto a favore di questo libro. 
Addetrandisi piano piano nella lettura, ci siamo immerse (per quanto è stato possibile) nella cultura nativa, perché in ogni capitolo e in quasi ogni pagina, venivano snocciolate e spiegate pratiche, parole e abitudini della cultura nativa. Noi siamo sempre fan dell'apprendimento trasversale e quindi anche solo per questo dovremmo promuovere a pieni voti questa storia! 

Pur essendo una base importante, un romanzo non può però basarsi sulla sola ambientazione. Fortunatamente non è il caso di "Un grammo di rabbia". Il filo rosso che lega tutta la vicenda è estremamente intricato, annodato e usurato, che a tratti vi sembrerà quasi di perderlo. Vi possiamo assicurare che ogni avvenimento di questa storia vi lascerà a bocca aperta, perché non ve lo aspetterete. Ci sarà un momento in cui penserete di avere le redini in mano, ma sarà proprio in quel momento che il cavallo impazzirá e dovrete ricominciare da capo! Solo una mente geniale può pensare una storia così! 

Per i più romantici, non disperate, troverete del tenero in queste pagine, ma non abbassate la guardia! 

"Un grammo di rabbia" è il libro per tutti. Leggetelo! 

venerdì 11 giugno 2021

Così per sempre di Marco La Greca


Ciao Lettori, torniamo oggi con una nuova recensione e finalmente possiamo parlarvi di una nuova proposta Bookabook, che sapete ormai essere una tra le nostre case editrici preferite (come si può ben intendere dal sorriso di Chiara).
Senza ulteriori indugi, ecco a voi la sinossi di "Così per sempre":


"Il Pennello, il Grifo, Lele e Puddu sono quattro diciottenni come tanti, alla ricerca della sopravvivenza scolastica con il minimo sforzo, del divertimento senza pensieri e, nonostante i modesti risultati, del successo con le ragazze. Ma l'ultimo anno di liceo non è come tutti gli altri e tra occupazioni, feste, gite, sbronze, amicizie e litigi, amori e delusioni, i ragazzi iniziano a costruire i percorsi sentimentali ed esistenziali che, un giorno, li porteranno a capire chi sono e cosa vogliono. La musica, la moda e lo slang di una Roma di fine anni '80 fanno da sfondo al racconto di una comunità còlta in quella particolare fase della vita in cui tutto è ancora come prima, ma tutto sta per cambiare."

Leggere questo romanzo è stato come fare un tuffo nell'atmosfera di "Notte prima degli esami" (il primo ovviamente). Per due brianzolo come noi immergersi nell'aria romana di questa storia è stato molto particolare, abbiamo sperimentato, grazie soprattutto alla scrittura efficace dell'autore, atteggiamenti, abitudini, modi di esprimersi che sono molto lontani da noi. Era la prima volta che leggevano un libro di narrativa di questo tipo e possiamo dire ti essere rimaste piacevolmente sorprese. 

A dare un tocco in più alla storia c'è sicuramente la narrazione che prende in considerazione le vicende di diversi personaggi, che intrecciano le loro vite sullo sfondo dell'ultimo anno di liceo. Lele, Grifo, il Pennello, Poddu Menega e tutti gli altri, vivono quello che di per certo è uno degli anni più emozionanti e caotici che una persona possa vivere.

Abbiamo sempre pensato che quello che succede l'ultimo anno di liceo sia in qualche maniera determinante per la vita futura delle persone. È un anno strano quello della maturità, si è maggiorenni, ma non adulti, si affrontano cose da grandi con lo spirito degli adolescenti, si sente l'ansia del futuro con il desiderio di vivere il presente. L'ultimo anno di liceo è una palestra, dopo la quale ci si affaccia alla vita, senza alcun tipo di istruzione.

Così per sempre è tutto questo, ed è perfetto per ogni nostalgico.
Ringraziamo la casa editrice Bookabook per averci inviato la copia del romanzo. 

martedì 8 giugno 2021

Il diario segreto di Alice di Giada Menin


Ciao Lettori, sembrava impossibile ma ce l'abbiamo fatta. Si, avete capito bene, siamo finalmente tornate con una nuova recensione. Ci eravamo perse in un tornado di pigrizia e non avevamo alcuna voglia di metterci a scrivere. Il colmo per delle blogger! Ma questi periodi esistono per tutti, ne prendiamo atto e passiamo avanti.
Oggi vi parliamo di un romanzo gentilmente inviatoci da Giada Menin, che ringraziamo per la copia digitale. 
Signore e Signori ecco a voi "Il Diario segreto di Alice":

"Cosa c'è di più prezioso dei ricordi? Avete mai pensato a come sarebbe scrivere il Diario della vostra adolescenza? Ricordando gli amori passati, le situazioni difficili, i sogni realizzati e quelli infranti, ripercorrendo i momenti più bui, quelli in cui avevate perso la speranza, e donando nuovo ossigeno al cuore ripensando, invece, alle volte in cui avete letteralmente toccato il cielo con un dito. Vi sentite in grado di guardare negli occhi l'adolescente che vi siete lasciati alle spalle, rivivendo le sue stesse paure e lasciandovi trasportare dalle intense emozioni che questo percorso risveglierà in voi? Alice è una donna qualunque, una donna come tante, e a quarant'anni ha deciso di ripercorrere il cammino della sua adolescenza per confrontarsi e fare pace con la ragazza che è stata, accompagnandola nelle esperienze che l'hanno fatta diventare la donna che è oggi. Una storia ispirata a fatti realmente accaduti, dove le gioie di un'adolescente in cerca del suo posto nel mondo si mischiano ai piccoli e grandi dolori quotidiani. Una storia costellata di grandi traguardi e vertiginose cadute. Ciao, io sono Alice e la mia storia potrebbe essere la tua storia."

Tutti noi, in età adolescenziale o preadolescenziale, abbiamo avuto quel periodo in cui abbiamo scritto nero su bianco quello che ci succedeva, i nostri sentimenti, le nostre gioie o i nostri dolori. C'è chi è stato più costante, chi invece non è durato molto... Noi non siamo mai andate avanti più di una settimana🤣

Diversamente da noi, Alice ha aperto le sue emozioni ad un foglio di carta. È stato elettrizzante avere i suoi pensieri tra le mani, ma non possiamo certo dire che leggere la sua storia sia stato semplice. Non è stato semplice per diversi motivi, niente di imputabile alla scrittura dell'autrice, il suo stile è molto fluido e lo abbiamo apprezzato davvero molto, ma la storia di Alice e il suo personaggio ci ha mosso qualcosa, fino a darci quasi fastidio. Alice è quanto di più lontano da noi, eppure le sue esperienze sono molto simili alle nostre, e per quanto ci infastidisse il modo che aveva di rapportarsi agli eventi, e se pensiamo alle sue relazioni anche alle persone. Non abbiamo potuto far ameno di empatizzare con lei soprattutto per quanto riguarda il bullismo, che si, abbiamo vissuto entrambe sulla nostra pelle. Le esperienze vissute da Alice sono state molto spiacevoli e leggerle ci ricorda quanto questi episodi siano universali in ogni periodo storico.

L'idea di scrivere un romanzo sotto forma di diario l'abbiamo molto apprezzata, non ci aspettavamo che fosse così scorrevole. È stata proprio una bella sorpresa. 

domenica 16 maggio 2021

I racconti del libraio di Martin Latham


"L'amore per i libri ha sempre superato ogni ostacolo, la passione per la lettura non si arresta nemmeno di fronte alle prove più ardue; basti pensare alle vicende dei volumi costretti alla clandestinità, come le opere di Solženicyn fotocopiate in segreto negli uffici del Cremlino o le copie della Fattoria degli animali di George Orwell conservate in un nascondiglio a Berlino Est.
Attraverso un caleidoscopio di citazioni, aneddoti e ritratti di personaggi indimenticabili, Martin Latham ci racconta la storia della nostra ossessione per i libri, in tutte le sue infinite sfumature. Dalla penombra di antiche grotte in Cina alle bancarelle di Parigi, da Brooklyn a Francoforte, ci conduce tra bibliofili folli, monaci medievali, rockstar, minatori, carpentieri e calzolai, uomini politici e generali - tutti accomunati dalla passione libresca. Ci invita a scoprire il fascino dei marginalia, le note a margine manoscritte che per secoli hanno fatto dannare i bibliotecari; o quegli album composti di citazioni ritagliate noti come commonplace books; o ancora i chapbooks, gli antenati dei moderni libri tascabili, ritenuti prodotti dozzinali eppure tanto amati da Blake, Dickens, Stevenson e Shakespeare. Ci parla dei comfort books, i «libri di consolazione», quelli che possiedono il potere di portarci in luoghi migliori, tanto che scovarne uno «è, come quando ci si innamora, un'esperienza indimenticabile». E ci ricorda che Napoleone portava sempre in battaglia la sua copia dei Dolori del giovane Werther.
Storia culturale, memoir autobiografico, zibaldone di curiosità, ma soprattutto sincera lettera d'amore al libro in quanto oggetto meraviglioso e immortale, questo volume fascinoso e divertente racconta la storia di un libraio particolare, di tanti lettori e di molti, moltissimi libri. Se amate perdervi tra gli scaffali di una libreria, questo è il testo che fa per voi."


Dopo aver letto questa descrizione, Cari lettori, abbiamo capito subito che avremmo amato questo libro. 

I racconti del libraio non è un semplice saggio, questo libro parla di lettori, parla di noi, di come dedichiamo la nostra vita alla lettura. Parla di cosa significa per noi desiderare, possedere e finalmente leggere un libro, perché l'essere dei lettori è qualcosa di identitario e non si esaurisce semplicemente nell'atto della lettura, che paradossalmente, a volte, può essere anche un aspetto marginale del nostro essere.

I lettori non leggono i libri, i lettori li vivono, ci si immergono dentro fino al midollo, tanto che a volte leggerli non basta, abbiamo bisogno di cercarli, di desiderarli e a volte anche solo di guardarli.

È strano pensare come un atto così semplice come la lettura possa avere un impatto così grande sulla vita delle persone, generare un bisogno così forte che per molti, i non lettori, resta a volte inspiegabile.

La lettura unisce, gli svariati aneddoti raccontati in questo libro ne sono la prova. Ci siamo ritrovate a condividere le stesse emozioni provate dai protagonisti delle diverse storie, potevamo sentire la stessa gioia o lo stesso disappunto sulla nostra pelle.

Ci siamo sentite rappresentate da tutte le conclusioni di ogni capitolo, l'autore è riuscito a descrivere tutti i nostri sentimenti rispetto alle varie sfumature dell'essere dei lettori. La parte che maggiormente ci ha colpito ed emozionato è sicuramente il primo capitolo, che parla dei libri di consolazione. Nessuno è mai riuscito a spiegare in modo così perfetto cosa proviamo quando finalmente troviamo uno di questi libri.

"Questi volumi sono qualcosa di totalmente personale, che di rado si sono aggiudicati premi o sono best seller del momento; 
rappresentano una scoperta privata, una vera e propria epifania, che produce un’esplosione al rallentatore in un’area deserta dell’anima mai visitata prima."

È il tipo di lettura che vi farà sentire capiti, ma soprattutto parte di qualcosa❤️.

Grazie alla casa editrice Rizzoli per averci inviato questa copia.