venerdì 26 febbraio 2021

Come uccidono le brave ragazze di Holly Jackson


Ciao Lettori, torniamo oggi con una nuova recensione. Il libro di oggi ci è stato gentilmente inviato da Rizzoli, che ringraziamo per averci donato la copia digitale.
Senza perderci ulteriormente in chiacchiere, vi lasciamo la sinossi dalla quarta di copertina:

Little Kilton, aprile 2012: Andie Bell, una delle ragazze più popolari della scuola, viene uccisa. O meglio, scompare, e il suo corpo non verrà mai ritrovato. L'assassino è Sal Singh, compagno di scuola e amico della vittima: la polizia e tutti in città ne sono convinti. Il suo suicidio a qualche giorno di distanza ha cancellato tutti i dubbi. Ma Pippa Fitz-Amobi, che al tempo dei fatti aveva dodici anni e che ora si prepara a fare domanda per il college, non ne è per niente sicura. Quando sceglie di studiare il caso come tesina di fine anno, comincia a scoprire segreti che qualcuno in città vuole disperatamente che rimangano tali. E se l'assassino fosse davvero ancora là fuori?


Il thriller Young Adult è un genere che abbiamo sempre apprezzato molto, uno dei nostri preferiti è infatti "uno di noi sta mentendo", ci aveva dato una serie di brividi lungo la schiena, che ancora fatichiamo a dimenticare. 
Dobbiamo essere sincere, questo libro ce lo ha ricordato molto, non per quanto riguarda la trama, ma soprattutto a livello di intrecci e colpi di scena. 
Il titolo di questo romanzo non lascia molto all'immaginazione, ma l'autrice ha la capacità di mischiare le carte in gioco con così tanta destrezza, che quando sarete sicuri di poter arrivare anche solo ad una piccola soluzione, ecco che voi e Pip dovrete ricominciare da capo, è stato frustrante e magnifico allo stesso tempo (è stato terribile scoprire quanto poco intuito ha Chiara😂). 
Diversamente da Chiaraintuitononpervenuto, Pip se la cava davvero bene nelle contuine informazioni discordanti che si trova ad organizzare, e oltre al suo acume, di lei abbiamo adorato l'amore per la verità che professa durante tutto il romanzo. Questo amore la metterà davanti a delle prove non indifferenti e dolorose per una ragazza della sua età, ma il senso di giustizia che alcune persone percepiscono difficilmente può piegarsi e Pip troverà la forza di rialzarsi. Pensiamo che l'esperienza di Pip sia un esempio saliente di quello che si trovano spesso ad affrontare alcune persone, i testimoni di giustizia ad esempio, tutti sappiamo quale sia la cosa giusta da fare in certe situazioni, farla e non lasciarsi intimorire non è semplice. Entrambe le strade che una persona decide di intraprendere meritano rispetto, comprensione e supporto. 

Parlando ora dello stile del romanzo, possiamo dire di averlo trovato molto piacevole e fluido, tanto che le assurde e macchinose vicende della trama scorrono sotto gli occhi del lettore con facilità. Il lampo di genio di questo libro è sicuramente aver inserito nel romanzo il diario investigativo di Pip e alcune prove. Provate ad utilizzarle! Magari sarete più bravi di noi! 
Come uccidono le brave ragazze è quello che vi serve per dare un po' di brio alle vostre letture! 

domenica 21 febbraio 2021

Mal di terra di Cecilia Soldano


Buongiorno Cari Lettori! Oggi vi portiamo la recensione di un libro gentilmente inviatoci da Bookabook che ringraziamo. Vi lasciamo la trama: "1986. Su una piccola isola quasi deserta al largo della costa toscana, Lisa e Apo crescono insieme come fratelli su un avamposto di terra belissimo e spietato, dove le tempeste hanno il sopravvento e non esiste acqua dolce. Dove agli urli solitari di Apo si contrappongono i silenzi e gli sguardi degli adulti. 2001. Lisa, ormai giovane donna, si sente come chiusa in una gabbia che la separa da tutti, dalle persone che incontra sulla terraferma e che provano a entrare in contatto con lei e dalla sua stessa famiglia che non comprende la sua irrequietezza. Proprio sull'isola amata e odiata si verificheranno due eventi tragici che la porteranno molto lontano a cercare risposte. Tra isola e terraferma, tra passato e presente, tra ciò che si sa e ciò che si ignora, la sotia di un abbandono e di una rinascita" Ci sonoluoghi che catturano spesso l'immaginazione e non la lasciano andare tanto facilmente. Le isole sono sicuramente tra questi. Nella nostra mente sono l'apoteosi del senso di tranquillità, di cittadine piccole in cui non ignori chi siano i vicini di casa, di tradizioni e di una cultura che resiste stoica contro i cambiamenti del mondo. L'unica cosa che ci trattiene dal trasferirici in un minuscolo villaggio sarebbe la probabile mancanza di una libreria in cui fare rifornimento me ehi, si può fare scorta e quindi mai dire mai nella vita. In questo piccolo paradiso toscano un evento in particolare sconvolge la vita di Lisa (ovviamente niente spoiler!) che si vede costretta ad affrontare traumi del passato. Tanto spinoso quanto affascinante l'argomento dei traumi e, per noi invaghite dell'infanzia, i traumi da abbandono hanno un'eco particolare (non che gli altri siamo meno importanti eh, semplice deformazione professionale gente, vi si ama tutti). Si segue così la crescita di Lisa, i suoi sensi di colpa, le condanne, le preoccupazioni e il senso di disagio, di non essere mai abbastanza per nessuno fino alla fine. Questi son i sentimenti che accompagnano questo genere di traumi nella maggior parte dei casi. Il rischio è che, se non affrontati, rimangono nella persona e condizionano tutta la sua esistenza. Toccante e commovente nei punti giusti, è una lettura che consigliamo assolutamente!

lunedì 15 febbraio 2021

La Spinta di Ashley Audrain


Ciao Lettori, torniamo oggi con una nuova recensione di un libro che ha portato Chiara nuovamente lontana dalla sua comfort zone (se mai ne ha ancora una).
Si esatto, Chiara ha letto un Thriller e le è piaciuto da matti! Ormai ogni volta che dice: "questa cosa non è il mio genere" dovrebbe comparirle un pagliaccetto sulla spalla!
La Spinta è uno dei libri più sconvolgenti letti negli ultimi mesi, ringraziamo quindi Rizzoli Editore per averci permesso questa terribile esperienza. 
Partiamo con il lasciarvi la sinossi dalla quarta di copertina, così potrete subito immergervi nel mood del romanzo:

"È la vigilia di Natale e Blythe è seduta in macchina a spiare la nuova vita di suo marito. Attraverso la finestra di una casa estranea osserva la scena di una famiglia perfetta, le candele accese, i gesti premurosi. E poi c'è Violet, la sua enigmatica figlia, che dall'altra parte del vetro, a sua volta, la sta fissando immobile. Negli anni, Blythe si era chiesta se fosse stata la sua stessa infanzia fatta di vuoti e solitudini a impedirle di essere una buona madre, o se invece qualcosa di incomprensibile e guasto si nascondesse dietro le durezze e lo sguardo ribelle di Violet..."

Le tematiche madre-figli hanno sempre esercitato molto fascino su Chiara, ma è leggendo la prima citazione che ha subito capito che questo libro poteva fare al caso suo:
"C'è una storia, scritta nei nostri geni, che si tramanda di generazione in generazione. Da madre a figlia, il buono e quel che buono non è. Non possiamo scegliere la nostra eredità. Non possiamo scegliere chi siamo."

Uno degli ultimi esami della magistrale si chiamava "ecologia dello sviluppo", quello che più ci ha affascinato tra i vari argomenti trattati nel corso è stata l'influenza dell'ambiente e dei geni sullo sviluppo di una persona dal punto di vista cognitivo, emotivo e temperamentale. I geni mantengono nel tempo sempre un'influenza molto alta, tale da superare il 50% in alcuni casi. Come ci piace ripetere, la genetica non perdona, quasi mai. 
Ovviamente niente deve essere inteso in senso fortemente deterministico, ma la storia raccontata in questo romanzo, conferma che una storia familiare difficile è difficile da dimenticare, da abbandonare, da cambiare. La sola forza di volontà non basta. 

La seconda tematica che ha aperto in noi una profonda riflessione è la maternità. In questo romanzo viene scardinato uno dei più grandi dogmi delle società occidentali: 
"È tuo figlio, devi volergli bene" 
Pensare alla maternità come qualcosa di naturale è semplicistico e irreale, in quanto essa, come la maggior parte dei fenomeni che ci circondano, è un costrutto sociale. La nostra società impone alle madri un modus operandi funzionale alla crescita e allo sviluppo del figlio come membro della società. Questa modalità di allevamento, prevede che una donna che partorisce sviluppi immediatamente uno sconfinato istinto materno. Una madre è obbligata ad amare il figlio. Cosa succede quindi se questo amore non arriva? Che razza di madre è una donna che non ha piacere a passare del tempo col proprio figlio? Un mostro? No signori, è mostruoso non legittimare la possibilità che questa cosa accada. È mostruoso pensare che una cosa così emotivamente gigantesca, come accudire il primo figlio, possa essere naturale per tutti. È mostruoso pensare che allevare un figlio sia compito della madre e basta. È mostruoso non aiutare, è mostruoso non chiedere aiuto. 
L'amore non è naturale, non per tutti almeno, ed è giusto che sia così. 

La portata emotiva di questo romanzo è mastodontica, ogni pagina è un susseguirsi di fatti agghiaccianti e dolorosi, è stata un'esperienza unica e ci azzardiamo a dire anche formativa. Se ne siete predisposti, vi farà riflettere molto. 


martedì 9 febbraio 2021

Bad Habits di Flynn Meany


Ciao Lettori, si esatto quelli in tasca dei Jeans di Chiara sono assorbenti, nello specifico sono assorbenti sottomarca (i Lines sono un furto) senza ali, perché Chiara è l'unica ragazza al mondo a preferirli. Cosa? Vedere degli assorbenti in foto vi crea fastidio? Parlarne così apertamente in un articolo è poco elegante? Ahahahah come siete simpatici. Ah davvero? Vi mette davvero a disagio? Beh ragazzi, siamo nel 2020, forse è il momento di lavorarci su. 
Non vi consigliamo di leggere il libro della Kaplan*, ma forse Bad Habits, edito De Agostini, che ringraziamo per la copia, può essere un primo passo per sciogliere qualche nodo. 
Bad Habits è uno Young Adult, che parla un linguaggio giovane, perfetto per catturare l'attenzione di un pubblico adolescente. Il romanzo racconta in modo irriverente la storia di Alex, la ragazza più ribelle del Saint Mary, il college cattolico che frequenta. Alex vuole essere espulsa da quello che per lei è un enorme covo di bigotti, per esserlo deve assolutamente organizzare qualcosa di grosso. Cosa c'è di meglio di uno spettacolo teatrale interamente dedicato alla Vagina? I Monologhi della Vagina saranno il suo lascia passare per la libertà, è deciso! 
I Monologhi della Vagina saranno per lei e per i suoi compagni molto di più. 

La scena che ci ha maggiormente colpito di questo romanzo potrà essere sembrata poco rilevante per alcuni, ma a nostro parere è la più densa di significati, ed è anche la ragione per la quale abbiamo voluto sottolineare la presenza degli assorbenti nella nostra foto. Alex e la sua compagna di stanza devono tornare al dormitorio, quando Alex si accorge di dover comprare degli assorbenti, quello che succede dopo è imbarazzante, ma purtroppo ancora molto frequente ai giorni nostri. La compagna di Alex tenta di convincerla in qualsiasi modo a comprare qualcosa di grande in modo tale da poter nascondere gli assorbenti. Leggendo queste parole nella nostra mente sono subito tornati vividi dei ricordi di adolescenza. Ogni volta che una nostra compagna aveva il mestruo, ma era sfornita di assorbenti, cominciava in classe uno spaccio clandestino, che aveva un solo scopo: non far capire ai maschi che una di noi aveva il mestruo. 
Ripensare a questi episodi è davvero triste, e pensare che ci sono ancora persone adulte che si imbarazzanti davanti a queste cose lo è ancora di più. 

Grazie a questo romanzo abbiamo avuto la possibilità di guardare i Monologhi della Vagina, una rappresentazione teatrale irriverente e geniale, lo abbiamo adorato. Vi consigliamo vivamente di cercarlo su YouTube, è una esperienza formativa e un esercizio di femminismo. 

Nonostante qualche pecca di trama, non si può infatti dire che questo romanzo sia particolarmente originale o brillante, questa storia fa esattamente il suo dovere: rendere accessibile il concetto di normalizzazione del corpo e della sessualità femminile ai più giovani. È giunto il momento di non vergognarsi più, di liberarsi di tutti gli imbarazzi inutili. Abbiamo una vagina, sanguiniamo e se decidiamo di fare sesso, lo facciamo perché ci piace e non c'è niente di più bello e normale che vivere con serenità il proprio essere donna. 

Note:
*Helen Kaplan era una sessuologia, a lei si deve una delle prime teorie sulla terapia sessuale. 


sabato 6 febbraio 2021

Us di Michele Cocchi


Buongiorno cari Lettori! Oggi vi portiamo la recensione di un libro letto qualche tempo fa ma dai forti risvolti psicologici. Cominciamo con il lasciarvi la trama per poi addentrarci nei partiolari e nella psicologia di questo intenso romanzo:

"Tommaso ha 16 anni e da 18 mesi non esce di casa, quasi non esce dalla sua stanza, è quello che gli psicologi chiamano hikikomori, letteralmente "chi si è ritirato, chi sta in disparte". Da un giorno all'altro, ha abbandonato il basket, la scuola, le sue passioni e ormai passa il tempo a guardare video di vecchie partite NBA e a giocare ai videogame. C'è un gioco in particolare intorno a cui organizza le sue giornate, è il suo unico appuntamento fisso. Si chiama Us, noi in inglese: il gioco forma squadre da tre giocatori e le impegna in 100 campagne in un anno, una al giorno, vince la squadra che le completa per prima restando unita. L'avatar di Tommaso si chiama Logan e la sua testa è un teschio, insieme a lui giocano Rin che è una ragazza e assomiglia a un manga giapponese e Hud che sembra uscito da un videogame sparatutto. I tre non si conoscono, non possono parlare di sè, lo dicono le regole, ma diventano amici. Us ogni giorno propone loro una missione "storica", ogni giorno li mette dalla parte delle vittime o dei carnefici, dalla parte delle Farc in Colombia, dei nazisti in Germania, di Mandela in Sudafrica, ogni giorno devono capire come arrivare alla fine avendo sotto gli occhi i massacri del '900. Ogni giorno avranno qualcuno da salvare e qualcuno da eliminare. La Storia però può essere feroce e comportarsi da eroi non sempre è possibile, ammesso che eroe sia chi esegue gli ordini." 

Forte della sue esperienza lavorativa, Michele Cocchi ha deciso di narrare una storia diversa dal solito per far luce su un fenomeno ancora semi sconosciuto ma in grande aumento. Il termine Hikikomori è stato coniato in Giappone negli anni '80 e spesso è associato a quello di "amae" che significa dolcezza o, meglio ancora, dolce dipendenza. La causa principale dello sviluppo degli hikikomori è stata riscontrata nella struttura della società giapponese in cui, al contrario di quello che passa dai principali media, i figli non vengono spinti da subito all'indipendenza ma fanno molto affidamento sulle madri. Questo legame troppo profondo rischia di non esaurirsi con la crescita del ragazzo, indebolendo così il figlio. Secondo studiosi come Saito Tamaki gli hikikomori subiscono durante l'infanzia forme di abuso riconducibile a un amae snaturato, che porta ad un eccessivo attaccamento materno (per un approfondimento vedere Lancini, Il ritiro sociale negli adolescenti). Questi adolescenti decidono quindi di disinvestire la scuola, le relazioni, la crescita e la speranza nel futuro. Non riescono a tollerare la vergogna di un possibile fallimento. La storia di Tommaso ci conferma quanto emerso da questi studi: una madre assillante che cerca di farlo uscire a tutti i costi perchè "aveva una vita così brillante prima", la continua paura di fallire e il crescente senso di stare perdendo tutto con il passare del tempo. I videogiochi sono spesso l'unica alternativa per gli hikikomori perchè nessuno li conosce, nessuno ha delle aspettattive nei loro confronti. A differenza di quello che accade nella realtà, nei videogiochi il mondo sociale di un ragazzo hikikomori è vasto e diversificato. Non sappiamo quanto spesso possa accadere che, attraverso un videogioco, un ragazzo hikikomori riesca ad uscire di casa e incontrare amici conosciuti online. Funziona però per Tommaso che, con i suoi tempi e spronato da un senso di affetto nei confronti di Rin e Hud, decide di tornare ad affrontare il mondo. Un romanzo assolutamente consigliato!