venerdì 20 ottobre 2017

The hate u give di Angie Thomas

DSC05848

Trama

Starr si muove tra due mondi: abita in un quartiere dove imperversano le gang ma frequenta una scuola prestigiosa, soprattutto per volere della madre, determinata a costruire un futuro migliore per i suoi figli.

Vive quasi una doppia vita, a metà tra gli amici di infanzia e i nuovi compagni.

Questo fragile equilibrio va in frantumi quando Starr assiste all'uccisione di Khalil, il suo migliore amico, per mano della polizia. Ed era disarmato.

Il caso conquista le prime pagine dei giornali.

C'è chi pensa che Khalil fosse un poco di buono, perfino uno spacciatore, il membro di una gang e che, in fin dei conti, se lo sia meritato.

Quando appare chiaro che la polizia non ha alcun interesse a chiarire l'episodio, la protesta scende in strada e il quartiere di Starr si trasforma in teatro di guerriglia.

C'è una cosa che tutti vogliono sapere: cos'è successo davvero quella notte? Ma l'unica che possa dare una risposta è Starr.

Quello che dirà – o non dirà – può distruggere la sua comunità. Può mettere in pericolo la sua stessa vita.

Recensione

E' il 7 Luglio 2016 quando due agenti uccidono un uomo di colore in Louisiana e, pochi giorni dopo, un afroamericano viene ucciso in Minnesota.

Forse si erano mossi troppo mentre parlavano con gli agenti? Forse urlavano? Erano troppo arrabbiati? O forse erano solo neri?

Angie Thomas con questo romanzo ci offre su un piatto d'argento una delle più grandi vergogne americane, il razzismo!
Per gli afroamericani, la probabilità di essere uccisi dalla polizia è tre volte maggiore che per i bianchi. Nel 2015 nel 97% dei casi di uccisione, nessun poliziotto coinvolto è stato incriminato.


Certo tutti abbiamo sentito dei poliziotti “bianchi” che spesso uccidono ragazzi di colore solo a causa del pregiudizio e della paura che questo suscita; ma accade in America, e l'America è così lontana. Ci dispiace per il ragazzo ma il giorno dopo torniamo a pensare alle nostre preoccupazioni. E non dovremmo! Mai! In nessun caso dovremmo stare zitti e lasciar correre, nemmeno per le piccole ingiustizie che ci capitano sotto il naso.

Dovremmo tutti avere il tipo di coraggio descritto in questo libro. Il coraggio di prendere in mano la propria vita, di esporsi e di rischiare per fare ciò che è giusto, per far smettere tutti i pregiudizi che ci rendono così ciechi. Ed è per questo che Starr, dopo molte lotte interiori, decide di essere una voce, una guida, per riscattare “la sua gente”.
"Avere coraggio non significa non avere paura, Starr" mi sussurra. 

"Significa andare avanti anche se si ha paura. Ed è proprio quello che stai facendo tu."

Questo romanzo mi ha molto emozionata e non soltanto per come è scritto. Mi ha coinvolto fin dalle prime pagine, facendomi odiare il poliziotto bianco anche se conoscevo i protagonisti solo da poche pagine. Un odio di quelli profondi che fa venire le lacrime dal nervoso e ti fa quasi vergognare di appartenere alla razza bianca per tutto quello che ha sempre combinato credendosi superiore. E tutto questo solo dopo le prime pagine...immaginatevi il resto del libro!

Posso solo dire che ci saranno molti momenti in cui dovrete nascondere la faccia per non farvi vedere a piangere, molti altri in cui riflettere e altri ancora che ti scombussolano, ma ogni pagina è meravigliosa.

Un altro tema importante è anagrammato da THUG LIFE: the hate u give little infants fucks everybody. L'odio che riversi sui bambini alla fine fotte tutti. All'inizio si fa fatica a capirlo a fondo ma alla fine del libro diventa molto chiaro..ma lo scoprirete da soli il motivo!

Una grande spada tratta a difesa dei diritti delle minoranze, dell'importanza della famiglia, del credere in se stessi e non rinnegare mai le proprie origini. Non posso fare altro che consigliarlo a tutti e sperare ne scriva altri.
“I can't change where I come from or what I've been through, so why should I be ashamed of what makes me, me?”

domenica 15 ottobre 2017

Gli ottimisti muoiono prima di Susin Nielsen

DSC05826

Trama

Sotto il cappello con le orecchie da gatto che si è fatta da sé Petula nasconde una buona dose di cinismo, la convinzione che a essere pessimisti ci si azzecca sempre e – soprattutto – il dolore per una perdita che sembra impossibile da superare.

Certo, è stato un incidente. Ma i pessimisti dovrebbero prevedere gli incidenti, e Petula proprio non ce la fa a non sentirsi in colpa.

A scuola la obbligano a partecipare a un gruppo di arteterapia per ragazzi in difficoltà, o – come direbbe lei – per ragazzi fuori di testa. E' qui però che conosce Jacob, un bellissimo ragazzo pieno di umorismo e di energia, con una protesi al braccio e un doloroso segreto. L'amore è dietro l'angolo, ma è difficile lasciarsi il cinismo alle spalle. Come si fa a capire quando vale la pena correre il rischio?
Una storia d'amore per cinici.

Recensione

Beh che dire, ero già convinta del fatto che molte volte i libri per ragazzi riescono a scuoterti più nel profondo rispetto a quelli per adulti. Wonder di Palacio è stato la prova lampante e questo libro è un'ulteriore conferma.

Petula ha un album di ritagli in cui raccoglie degli articoli, non sul suo cantante preferito ma sugli incidenti più strani capitati alle persone. Per farvi capire il genere ecco alcuni dei titoli degli articoli: riceve un pogo stick per il compleanno e muore al primo salto; ucciso da un condizionatore; uomo decapitato dall'ascensore; infermiera muore passando accanto a un cantiere.
Un pessimista l'azzecca più spesso di un ottimista, ma un ottimista si diverte di più. E nessuno dei due può cambiare la marcia degli eventi.

La logica conseguenza di tutti questi articoli è che Petula non fa assolutamente niente che potrebbe nuocerle! Allunga la strada tornando a casa da scuola per evitare un cantiere, porta sempre le muffole alle mani, guai ad andare in bagni pubblici e certamente niente ascensori!

Il personaggio di Petula è molto complesso e le sue sfaccettature si scoprono piano piano durante la lettura, fino a capire il motivo dello strano comportamento.

Anche gli altri componenti del gruppo di arteterapia hanno i loro problemi, piccoli o grandi che siano, che non riescono ad affrontare fino a quando non arriva Jacob disposto ad aiutare tutti per non affrontare i propri incubi.

Insieme all'aiuto dei genitori di Petula e ai lori gatti, rispettivamente, Mamma Mumin, Ferdinand, Anna dai capelli rossi e Stuart Little, Jacob riuscirà ad incrinare la sua corazza.

Lettura assolutamente consigliata!

venerdì 13 ottobre 2017

La verità sul caso Harry Quebert di Joel Dicker

DSC04280

Trama

Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito.

Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Quebert, uno degli scrittori più stimati d'America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan.

Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell'oceano.

Convinto dell'innocenza di Harry, Marcus abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta.

Marcus, dopo oltre trent'anni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan?

E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo.

Recensione

La somiglianza tra Marcus Goldman e Joel Dicker è quasi impressionante, entrambi giovani scrittori ed entrambi con un romanzo che li ha fatti letteralmente schizzare ai primi posti nelle classifiche. Sembra quasi che l'autore abbia inserito dei riferimenti autobiografici all'interno.

Nonostante questo, la verità sul caso Harry Quebert il suo posto nell'Olimpo se lo è meritato, eccome!

E' il romanzo scritto da Goldman per riscattare l'amico, con una trama a dir poco travolgente, a volte contorta ma con una suspance costante.

Incentrato principalmente sulla figura di Quebert, tanto che ogni capitolo si apre con un suo consiglio, racconta come il protagonista dimostri un'incrollabile fiducia verso il suo protettore e le sfide che deciderà di intraprendere per salvarlo. Più si addentra nel passato, più Goldman si rende conto che pensava di conoscere il suo amico e mentore, ma, quella nota, è solo una piccola parte.
La verità non cambia nulla di ciò che proviamo per gli altri. È la grande tragedia dei sentimenti.

Si nascondono molti segreti nel passato di Harry che il lettore apprende insieme al protagonista grazie ai racconti dei fatti del passato da parte di Harry, racconti che conducono ad ancora più domande.
Se hai dubbi su ciò che stai facendo, mettiti a correre. Corri a perdifiato, senza mai fermarti. Sentirai nascere in te la rabbia di vincere.

L'ambientazione è quella della classica cittadina dove non succede mai niente, vanno tutti in chiesa da bravi cattolici e fanno i pic-nic la domenica, riponendo i loro scheletri ben nascosti nell'armadio.

L'unica nota amara è stata la descrizione di vari personaggi femminili a partire dalla madre molto apprensiva di Goldman che a tratti rasenta la più grande stupidità per arrivare alle amiche di Nola, alla ricerca solo di un buon partito.

Mi sarei aspettata un atteggiamento del genere se i fatti fossero accaduti negli anni quaranta però è un aspetto sorvolabile.

In conclusione, non fatevi spaventare dal numero di pagine perché non riuscire a staccarvene e pregherete per delle pagine in più.
L’amore è molto complicato. È la cosa più straordinaria e al tempo stesso la peggiore che possa capitare. Un giorno lo scoprirai. L’amore può fare molto male. Questo non significa che si debba aver paura di cadere, e soprattutto di precipitare nella voragine dell’amore, perché l’amore è anche bellissimo ma, come tutto ciò che è bello, abbaglia e fa male agli occhi. È per questo che spesso, dopo, si finisce per piangere.

lunedì 9 ottobre 2017

Tempo da elfi di Guccini-Macchiavelli



DSC05673

Trama


Le stagioni si avvicendano sempre uguali a Casedisopra, fra la tabaccheria della Nerina e le due caserme - dei Carabinieri e della Forestale - che invano vigilano sul bar-trattoria di Benito, dove anche quando la stagione della caccia è chiusa il maiale servito in tavola ha un curioso retrogusto di cinghiale... Eppure ultimamente qualcosa sta cambiando. In paese compaiono ragazzi e ragazze dagli abiti colorati, calzano sandali di cuoio intrecciati a mano e vendono i prodotti del bosco e della pastorizia:sono gli elfi, che vivono in piccole comunità isolate sulla montagna, senza elettricità, praticando il baratto e ospitando chiunque bussi alla loro porta senza porre domande. Forse potranno essere loro a prendersi cura del territorio appenninico, sempre più trascurato e spopolato, mentre sul corpo della Forestale incombe il destino di venir riassorbito nell'arma dei Carabinieri? Marco Gherardini, detto Poiana, ispettore della Forestale, non fa in tempo a immalinconirsi con questi pensieri che ecco, nell'aria risuonano due spari proprio quando nemmeno i cacciatori avrebbero licenza di esploderli. E di lì a poco, ai piedi di un dirupo viene trovato un cadavere: proprio un giovane elfo, si direbbe.


Inizia per Poiana l'indagine più difficile della sua carriera. Perché potrebbe essere l'ultima, ma non solo: perché si troverà a sospettare degli amici più cari, perché dovrà ammettere che l'intuito femminile può essere imbattibile, perché per trovare la direzione giusta dovrà essere pronto a perdersi nel bosco...


Recensione


Tempo da elfi è uno di quei romanzi dai quali non riesci a staccarti. Ha un ritmo incalzante che porta il lettore a continuare, pagina dopo pagina, a inseguire i pensieri, e le piste, di Poiana in mezzo ai boschi degli Appennini.


La struttura è quella del giallo classico: omicidio, indagine e arresto dell'assassino.


A rendere originale quest'opera, però, è il linguaggio usato; un linguaggio con dei dialettismi che ancora perdurano nei paesi di montagna e, ahimè, solo qui. I dialetti possono raccontarci la storia di un popolo e il duo Guccini-Macchiavelli è affiatato nel raccontarci quella di Casedisopra e dell'ispettore Poiana. Durante la lettura i dialetti riescono a dare al racconto quella sfumatura rustica, di un tempo passato che è poi accentuata dai vari nomignoli dei compaesani seduti ad un tavolo a giocare a carte.




Gli altri al tavolino erano Peppe di casa Tornelli e Nedo della Valeria.  Facevano coppia fissa. Compagno del medico era il Professore. Altra coppia fissa.



In tutto ciò la natura è la grande protagonista e le indagini di Poiana, oltre che a svolgersi nel bosco e da Benito, coinvolgono anche un gruppo di elfi che ha deciso di rinnegare i valori della società moderna. Hanno scelto di vivere nel mezzo del bosco senza nessuna delle comodità a noi care (scelta coraggiosa e anche discutibile) senza luce, acqua corrente o acqua calda, in vecchie case abbandonate con quello che la natura ha da offrire. Hanno vestiti variopinti, bracciali e collane, danzano e cantano per le strade di Casedisopra felici per la festa dell'Arcobaleno.


Eppure questo popolo un po' stravagante non è sempre limpido e sincero come si pensa e toccherà a Poiana districarne i misteri.


Gran bella lettura, assolutamente consigliata.

lunedì 2 ottobre 2017

Carry On di Rainbow Rowell

DSC04028

Trama

Simon Snow è il peggior prescelto di sempre. Questo è ciò che sostiene Baz, il suo compagno di stanza. Baz potrà anche essere un vampiro e un nemico, ma ha probabilmente ragione. Per la maggior parte del tempo infatti Simon non sa far funzionare la sua bacchetta, oppure non sa controllare il suo inestinguibile potere mandando tutto a fuoco. Il suo mentore lo evita, la sua ragazza lo ha lasciato, e un mostro con la sua faccia si aggira per Watford, la scuola di magia in cui frequentano l'ultimo anno. Allora perché Baz non riesce a fare a meno di stargli sempre intorno?

Recensione

Ok lo ammetto, questo libro non lo volevo leggere. Sono stata costretta perchè alle mie colleghe serviva una recensione e io era l'addetta alla lettura dei fantasy, anche se non sono proprio il mio genere preferito. Con il morale a terra e con un ultimo sguardo alla pila di libri che avrei voluto leggere mi sono appartata in un angolo della mia scrivania in biblioteca e ho cominciato. Sono arrivata a tre pagine con un unico pensiero in testa: “E' la brutta copia di Harry Potter e il protagonista, se possibile, è ancora più sfigato”.

Signori e signore ecco a voi....... ( rullo di tamburi)...... SIMON SNOW, vincitore dei premi “Mai una gioia, neanche se la pago”e “Prendi una gioia .. ecco ora posala perché non è tua”. Simon Snow vive con gli z... ehmm in un orfanotrofio e a undici anni viene informato da Hag....dall'Arcimago in persona che dovrà frequentare Hog... una prestigiosa scuola di magia in quanto possiede poteri magici.                                                   E si le premesse premesse di questo libro per noi Potterhead incalliti non sono delle migliori ma ho pensato “ok, calma non affrettiamo il giudizio, potrebbe anche piacerti” e a Rainbow Rowell non si può certo negare una possibilità, quindi sono andata avanti nella lettura. E meno male che ho continuato perché, se Harry Potter non fosse stato un pilastro della mia infanzia/adolescenza, potrei anche arrivare a definire Carry On un libro migliore.

Come si intuisce dalla trama, Simon è forse la persona più sfigata nella storia della letteratura e di conseguenza è inevitabile affezionarsi a lui; non ha potere su qualsiasi cosa gli capiti nella vita, non controlla la sua magia, è il prescelto ma è una frana con gli incantesimi, insomma, avete capito. Ed è a questo punto che entra in scena Baz. Ora, chiunque abbia letto Carry On si è innamorato di Baz. E se nega, mente. Baz è il classico tenebroso piantagrane, ma è anche un mago molto dotato, a cui riesce tutto e, dopo Penelope, è il più intelligente del corso, al contrario del “fortunatissimo” Simon. I due condividono la stanza da quando hanno cominciato la scuola e vivono in un limbo di sopportazione, odio e apprensione per l'altro, che li porterà ad avvicinarsi sempre di più e per voi sarà impossibile non innamorarvi di loro.
"Vorrei solo che stesse zitto e la smettesse di parlare così. Vorrei solo che si alzasse e mi seguisse fuori da qui. Vorrei solo essere di nuovo a Watford, nella nostra stanza, sicuro che lui è li con me, che non sta facendo del male a nessuno e che nessuno sta facendo del male a lui".

Sono loro che rendono questo libro così speciale, almeno per me, insieme al fatto che la Rowell è maledettamente brava. Le conversazioni tra i personaggi sono qualcosa che non si riesce neanche a descrivere ma sono talmente belle, e piene di sentimento, che viene voglia di rileggerle più e più volte.
Mi fissa ancora negli occhi. Inchiodandomi con lo sguardo come ha fatto con quel drago, con il mento in alto, immobile.

"Io non sono il Prescelto."

Ricambio il suo sguardo e sorriso. Il mio braccio lo stringe.

"Be', io ti scelgo, Simon Snow."

La Rowell, come al solito, ha fatto Bingo. E' un libro consigliato a tutti, apre la mente, ma soprattutto il cuore!