venerdì 27 novembre 2020

Storia di due anime di Alex Landragin

Buonasera Cari Lettori! Oggi vi portiamo la recensione di un libro diverso dal solito, particolare, fuori dalla nostra comfort-zone e che abbiamo amato. Come avrete già immaginato dal titolo del post stiamo parlando di "Storia di due anime" di Alex Landragin. L'autore, nei panni di un famoso rilegatore di libri di Parigi, ci spiega come è riuscito ad entrare in possesso di un antico manoscritto contenente tre storie di tre scrittori famosi tra cui Baudelaire. La prima storia, Educazione di un mostro, racconta un episodio della vita di Baudelarie e le scelte a cui questo ha portato. Il secondo racconto, La città fantasma, è un noir ambientato nella Parigi occupata dai nazisti e vede come protagonista un tedesco ebreo che indaga con la polizia per ottenere un visto per l'America. Infine, I racconti dell'Albatro, è la storia di Alula e Koahu cominciata nel XVIII secolo in una sperduta isola dell'oceano Pacifico e dipanatasi poi fino a Parigi nel 1940. Queste sono le tre storie che si presenterebbero al lettore se questo dovesse decidere di leggere il libro dall'inizio alla fine. Tre storie principali dettagliate che si intrecciano tra loro con continui rimandi mantendendo allo stesso tempo una struttura indipendente l'una dall'altra. Noi abbiamo deciso di non leggere secondo la sequenza tradizionale, quindi dall'inizio alla fine, ma di buttarci a capofitto nella lettura dei capitoli secondo un'altra sequenza scoperta in modo ingenioso dalla moglie del rilegatore. Cominciamo la lettura ed ecco nascere daventi ai nostri occhi una quarta storia, diversa e comunque collegate alle tre storie in apparenza principali. (Non vi preoccupate, il nostro amabile rilegatore vi chiede di scegliere in quale sequenza leggerlo e troverete la legenda dei capitoli da seguire se opterete per la sequenza alternativa). Saltando quindi da una parte all'altra del libro si leggerà della storia travagliata di Alula e Koahu, del rito sacro della loro isola per cui due persone possono scambiare la propria anima e tornare poi nel proprio corpo. Il lettore sarà immerso nei dubbi di Koahu e sentirà la sua voglia di esplorare il resto del mondo fino a quando non gli capiterà l'occasione. Seguirà la storia di due anime che nel corso degli anni non hanno mai smesso di rincorrersi, più o meno inconsapevolmente, attraversando i principali eventi del diciannovesimo e ventesimo secolo. Ci sarebbero molte altre cose che vorremmo inserire e la nostra anima da fangirl ha pronte almeno altre tre pagine ma sarebbero piene di spoiler quindi dobbiamo trattenerci. Che dire di questo libro? Scrivendo non riusciamo comunque ad esprimere appieno quanto questa storia sia riuscita a coinvolgerci. Probabilmente se fossimo state dal vivo per spiegarlo avremmo gesticolato al nostro meglio per far capire gli intrecci della trama, come se poi questo portasse ad una migliore comprensione. Oltre al nostro entusiasmo smodato, la scrittura è scorrevole e piacevole. Nonostante la difficoltà di intrecciare una storia in altre storie, non ci sono refusi e tutti gli elementi della narrazione si incastrano alla perfezione. I luoghi in cui sono ambientate le storie sono diversi, sempre scritti minuziosamente e con dettagli accurati. Giusto l'ultima cosa, LEGGETELO!.

martedì 24 novembre 2020

Nuove avventure di un perdente di successo di Dario Mondini


Ciao Lettori, si è sorprendente anche per noi, ma siamo già tornate un una recensione nuova di zecca.
Vi ricordate Dario Mondini? abbiamo recensito la sua prima autobiografia "Diario di un perdente di successo" e qualche tempo dopo la pubblicazione del nostro articolo ci vediamo recapitata anche la sua seconda opera. Non potete immaginare quanto sia emozionante e bello per noi vedere che gli autori vogliono continuare a collaborare con noi, è una spinta a fare sempre meglio. Quindi grazie di cuore Dario.
Veniamo ora a "Nuove avventure di un perdente di successo", questo volume ha un intento veramente nobile, Dario vuole rendere omaggio ad un suo caro amico, venuto a mancare in giovane età. Dario racconta delle emozioni che ha dovuto affrontare per questa perdita e il lettore non può far altro che accogliere i suoi sentimenti, come se fossero quelli di un amico.
La lettura continua e Dario procede nel raccontarci le sue nuove avventure, non risparmiando come sempre anche quelle amorose, ma quello che fa da padrone in questo secondo volume è l'amicizia, leggere le esperienze, o per meglio dire le sventure di Dario con i suoi amici è stato davvero divertente. 
Il nostro giudizio su questo autore si riconferma super positivo, e speriamo di poter leggere presto un suo romanzo.

domenica 22 novembre 2020

L' estinzione della ruota di Jacopo Zerbo


Ciao Lettori, eccoci tornate per una nuova recensione, il libro di cui vogliamo parlarvi è un distopico, uno dei generi preferiti di Chiara.
Ringraziamo l'autore e la casa editrice Bookabook per averci inviato una copia.
Questo romanzo è molto diversi da quelli del suo genere, si sappiamo che una affermazione del genere risulta quasi una frase fatta, ma vi assicuriamo che è la verità. L'estinzione della ruota tratta temi estremamente importanti e attuali, come la sostenibilità ambientale, la sovrappopolazione mondiale e ovviamente, la follia umana, ma per capire meglio di cosa parla nello specifico il romanzo vi lasciamo la sinossi dalla quarta di copertina:

"2032. La crisi climatica ha superato il punto di non ritorno: non importa quanti sforzi facciano gli uomini per frenare la deriva, nel giro di qualche decina d'anni la Terra risulterà invivibile per l'umanità. Nell'indifferenza quasi generale che accoglie questa notizia, due attivisti vengono colpiti da una nuova consapevolezza, anzi due e profondamente in contrasto tra loro. Per Edward l'unica soluzione possibile per scampare alla terribile agonia cui è condannata l'umanità è estinguersi, attuando un piano di sterilizzazione controllata. Lise, invece, arriva alla conclusione opposta: le scoperte del futuro potrebbero smentire la condanna della scienza, quindi è bene fare molti figli ed educarli alle tematiche ambientaliste, poiché uno di loro potrà essere colui che cambierà il corso della storia. Come potrebbero visioni così opposte convivere in un mondo ormai condannato? La ruota non può girare in due sensi. E un uomo che vive nel 2111 lo sa."

Avete presente quando iniziate un libro, passano tre o quattro pagine e sentite di entrare subito in perfetta sintonia con la storia? O quando una lettura vi appassiona così tanto che non solo non vedete l'ora di continuarla, ma continuate a pensarci in diversi momenti della giornata? Ecco questo è esattamente quello che è successo a Chiara leggendo questo romanzo.  Non esistono molte parole per poter esprimere correttamente i sentimenti che questa lettura suscita, ci viene in mente solo un ossimoro: splendidamente terrificante. Si, questo romanzo è geniale e terribile allo stesso tempo, mostra senza mezzi termini di cosa è capace la natura umana per raggiungere i propri scopi, alcuni passerebbero sopra a qualsiasi diritto. Se state pensando che no, voi non riuscireste a essere inumani, sappiate che la psicologia sociale vi smentisce, fatevene una ragione, rendetevene conto e lavorate su voi stessi per contenere i danni in caso di necessità. 
La scrittura di Jacopo è ipotizzante, guida il lettore attraverso le vicende sempre più assurde e inimmaginabili della storia.
Vogliamo dedicare un ultimo spazio ad un momento della lettura che ci ha proprio colpito. Verso la fine del romanzo leggiamo (non preoccupatevi, nessuno spoiler) : "Parigi diventerà un paradiso per topi". I nostri occhi non potevano crederci, Jacopo aveva citato l' esperimento "Universo Topi" una chicca per pochi eletti... morale della favola Lettori, no niente citazioni di nicchia, solo un caso, ma la coincidenza è stata davvero molto bella, tanto che abbiamo chiacchierato di questo argomento per un po' anche con Jacopo e abbiamo convenuto entrambi che la citazione sembra proprio fatta apposta! Ah la vita.
L'estinzione della ruota è uno dei romanzi più validi letti quest'anno, nonché ormai uno dei nostri distopici preferiti, dovete leggerlo! 

martedì 17 novembre 2020

Review Party Alice Dorothy Wendy


Ciao Lettori, finalmente possiamo parlare con voi di questo evento che abbiano organizzato per Oscarvault, insieme ad altre nostre bravissime colleghe blogger.
In questo articolo vi parleremo di un libro della collana Oscar Draghi in uscita oggi, che racchiude tre classici della letteratura per l'infanzia. Come avrete capito le opere racchiuse in questo volume sono:
Alice nel paese delle meraviglie. 
Il mago di Oz. 
Le avventure di Peter Pan. 
In accordo con le nostre colleghe abbiamo pensato che ognuna di noi potesse occuparsi di una recensione in particolare, secondo le proprie preferenze. 
Prima di parlarvi della nostra scelta, vorremo però spendere due parole per questa edizione in generale. Con questi volumi la Oscarvault non sbaglia mai un colpo, amiamo l'accostamento di colori scelto per questa copertina, richiama fortemente l'infanzia e i mondi fantastici, sembra proprio voler urlare: "COMPRAMI" Gli interni risultano sempre molto curati e la traduzione è tra le nostre preferite, ad ogni modo, vista la bellezza delle illustrazioni, ne avremmo gradita qualcuna in più. 
Ritornando all'argomento principale di questo articolo, noi abbiamo scelto di recensire Peter Pan, i motivi della nostra scelta sono molto semplici, Peter Pan è da sempre nella top 3 film Disney di Chiara. 
Da bambina non c'era settimana che non lo guardasse almeno due o tre volte, le ha sempre messo moltissima allegria, tanto che per un periodo chiedeva a sua madre di lasciare la finestra aperta di notte, perché Peter potesse venire a trovarla (ah beata innocenza). 
Forte dei suoi sentimenti d'infanzia, qualche anno fa decide di leggere il classico, ne rimane delusa, la traduzione era davvero troppo contorta e ha faticato a concludere la lettura. Grazie a questo evento decide di dare una seconda possibilità al romanzo, e menomale oseremmo dire. Questa lettura ha avuto per lei un sapore tutto diverso, è come se le emozioni fossero tutte più vivide. 
La prima parte del romanzo, Peter ai Giardini di Kensington, è assurda, sembra proprio che sia stato un bambino a scriverla e forse è proprio questo a renderla così magica, verso la fine però l'incanto svanisce e il lettore si trova a fronteggiare una delle più grandi paure infantili, Peter perde la mamma, non riesce più a tornare da lei. 
L'elaborazione di questo dolore è assurdamente veloce, tanto che il lettore difficilmente riesce a comprenderla, ma il tempo stringe, le avventure di Peter e Wendy devono iniziare. 
Tutte le vicende che hanno luogo sull'isola che non c'è sono meravigliose, l'aura incantata che le circonda riesce sfumare anche la brutalità di alcuni avvenimenti, che di innocente non hanno proprio nulla. Ci siamo sempre chieste perché le avventure di Peter Pan sull'Isola che non c'è appassionassero così tanto i bambini, ora la risposta è chiara, nella maggioranza delle storie, escluse quelle racchiuse in questo libro e poche altre, i protagonisti non sono mai i bambini, anche se questi racconti sono stati pensati appositamente per loro. Trovare un proprio pari come protagonista di una storia così avvincente scatena nei bambini un moto di empatia irrefrenabile, i bambini a cui Peter Pan non piace, o che addirittura fanno il tifo per Capitan Uncino sono pochissimi. 
Se nei primi momenti la lettura di Peter sull'isola che non c'è muove sentimenti allegri tipici dell'infanzia, la consapevolezza dell'età adulta purtroppo non tarda ad arrivare. Rendersi conto della solitudine di Peter e dei bambini sperduti è doloroso, la loro infinita infanzia non è completa, sono dei bambini adultizzati che cercano di far fronte a dei problemi che non dovrebbero riguardarli mai. 
La lettura di questo romanzo ha avuto un sapore dolce amaro, Chiara non guarderà più Peter Pan con gli stessi occhi, ma lascerà sempre aperta la finestra per lui. 
Leggete Peter Pan ai vostri bambini, guardatelo attraverso i loro occhi e circondatevi di incanto, se lo meritano, soprattutto adesso. 
Grazie ancora ad Oscarvault per questa opportunità e per questa bella edizione. 

Potete continuare il vostro tour di recensioni sbirciando i profili delle nostre meravigliose colleghe che ringraziamo per essersi unite a noi in questo evento:

Sognare tra le pagine di un libro si occupa come noi di "Peter Pan" 


Il profumo delle parole, Universo libri e Raggywords ci parlano de " Il mago di Oz" 

Infine Sabrina nel Paese delle Meraviglie e 1001 notti d'inchiostro ci accompagnano nel favoloso mondo di "Alice nel paese delle meraviglie" 




sabato 14 novembre 2020

Le diecimila porte di January di Alix Harrow

Buongiorno Cari Lettori! Oggi, con un po' di ritardo, vi presentiamo un libro gentilmente inviatoci da Oscar Vault che ringraziamo. Il libro comincia con l'introdurre la protagonista, January, che scopre una misteriosa porta nel bel mezzo di un campo che porta in un altro mondo. A questo punto, se vi state chiedendo da dove arriva quella strana sensazione di deja-vù, possiamo darvi noi la risposta: introduzione simile a quella de "Il mare senza stelle". Questo secondo romanzo si apre con il protagonista che trova una porta rossa dipinta sul muro ma che non apre perchè gli manca il coraggio e quindi scoprirà che anche questa porta in un altro mondo. Dopo aver trovato questa prima somiglianza abbiamo cominciato a cercare dei parallelismi tra i due libri, già con il nostro cipiglio dubbioso e pronte alla battaglia. Invece, fortunatamente per noi e per la storia, i due libri cominciano a divergere e l'unico elemento che rimane in comune in quetsa prima parte sono le porte che si aprono su altri mondi. Nei primi capitoli di "Le diecimila porte di January" seguiamo la crescita di January che, da ragazzina un po' selvaggia e con la testa sulle nuvole, è costretta a trasformarsi nella perfetta ragazzina altolocata e agli ordini del signor Locke, il capo di suo padre. L'animo avventuriero di January viene sopito fino a quando trova un diario in un carillon e comincia a leggerlo. Ed ecco qui un altro elemento in comune, January trova un diario in cui viene raccontata la storia di due persone mentre Zac (protagonista del mare senza stelle) trova un libro in cui sono narrate delle storie tra cui l'episodio della sua infanzia in cui non ha aperto la porta rossa sul muro. Entrambi i protagonisti sono affascinati dalla lettura dei rispettivi diari/libri fino a diventarne ossessionati e, lei in un modo e lui nell'altro, scappano alla ricerca di avventure e risposte alle loro domande. Spoooooilerr!! Già verso la metà del libro si capisce (e l'abbiamo capito noi che non siamo mai state questi gran geni intuitivi) che il diario trovato da January è quello della storia d'amore tra suo padre e sua madre. January che finalmente conosce la sua storia è ancora più spronata a cercare il padre e la madre fino a quando, nel più perfetto stile Disney Classico, si ritrovano e vissero felici e contenti. Un punto a favore dell'autrice è sicuramente lo stile di scrittura. Fluido, coinvolgente e ben articolato, riesce a non farti accorgere del passare del tempo e delle pagine e ti ritrovi a metà libro chiedendoti come ci sei arrivata. In conclusione, è sicuramente un libro carino per passare un pomeriggio immersi in una storia emozionante, ne conserveremo un ricordo dolce ma non entrerà nella nostra top list.

lunedì 9 novembre 2020

Rivoluzione Z di Giulia Blasi


Ciao Lettori, eccoci tornate con uno dei nostri sproloqui non richiesti ( in realtà sappiamo benissimo che non state più nella pelle).
Il libro di oggi ci è stato gentilmente inviato dalla casa editrice Rizzoli, che ringraziamo ancora per la disponibilità a collaborare con noi. 
Rivoluzione Z, diventare grandi con il femminismo, è un saggio per giovani menti che si pone l'obiettivo di rompere gli schemi che la nostra società maschilista ci ha tristemente imposto. Attraverso questo saggio Giulia Blasi, cerca di piantare il seme di una rivoluzione mentale, parla ai ragazzi, i più giovani, la generazione Z.
Di primo acchito le sue parole sembrerebbero rivolte soprattutto ad un pubblico di ragazze, l'autrice esplicita, spiega e sottolinea tutte le problematiche, anche quelle che faticano a balzare all'occhio, che le ragazze si trovano spesso a fronteggiare anche senza che queste se ne rendano conto, perché sono abituate a farlo. 
Giulia Blasi parla e mette l'accento sulle criticità che i ruoli di genere creano sul benessere delle persone, questo aspetto è stato fortemente trattato nel capitolo che l'autrice ha dedicato ai ragazzi, sottolineando come il dover vestire costantemente del ruolo del più forte non sia sempre così vantaggioso, la mascolinità se non permette l'espressione delle proprie fragilità diventa tossica.
È stato molto interessante per noi leggere questi concetti attraverso un linguaggio accessibile ai più giovani. Fortunatamente non siamo nuove a queste tematiche, siamo infatti da poco diventate consulenti sessuali e abbiamo ormai ben digerito cosa si intende per identità di genere o ruolo di genere, con tutte le dinamiche a loro legate. Ad ogni modo, parlando di questi argomenti ci rendiamo conto che non saremmo ancora  perfettamente in grado di rendere il nostro discorso comprensibile a tutti, cosa che riesce invece benissimo a Giulia Blasi.
Rivoluzione Z è un saggio che tutte le generazioni dovrebbero leggere, alcune rimarranno indifferenti, altre lo prenderanno sottogamba, altre ancora si arrabbiranno, ma forse una comincerà a cambiare! Questo è quello che ci auspichiamo.
Concludiamo con la frase che più ci ha colpito e che risulta ancora così tristemente vera. 

"Si comincia da piccolissimi, quando ti viene spiegato che certe cose sono “da maschi” e altre “da femmine”, e che quelle “da maschi” sono le uniche adatte a te. Quelle “da femmine” non le devi nemmeno guardare, non le puoi desiderare e non puoi esprimere il desiderio di averle: se 
lo fai, vieni umiliato. Non puoi giocare con le bambole o le pentoline, sperimentare con i trucchi, metterti lo smalto, indossare abiti femminili anche solo per gioco. 
Devi rispettare le norme del genere a cui sei stato assegnato alla nascita."



giovedì 5 novembre 2020

La mia ciclotimia ha la coda rossa di Lou Lubie

C'è chi ha un cane, un gatto o un pesce rosso. Lou ha la sua ciclotimia: un disturbo dell'umore della famiglia delle malattie bipolari. 
Che fare quindi quando scopriamo nel nostro cervello una piccole e selvatica volpe? Possiamo addomesticarla, educarla? E come potremmo essere felici con un coinquilino così imprevedibile? 

Buongiorno cari Lettori! Oggi vi proponiamo una graphic novel che ci ha rubato particolarmente il cuore: racconta la vita dell'autrice perennemmente in lotta con e contro questo disturbo. Offre anche un ottimo spunto di divulgazione scientifica per un disturbo ancora così poco conosciuto e malinterpretato, anche dalla classe medica. La ciclotimia è appunto un disturbo dell'umore: in poche parole prevede dei continui sbalzi d'umore senza delle pause in cui quest'ultimo si stabilizza a un livello che può essere definito nella norma. Non pensate agli sbalzi d'umore che possono capitare a tutti, vedi avere una giornata storta a lavoro. Gli sbalzi d'umore che caratterizzano il disturbo ciclotimico sono delle vere e proprie forme di ipomania e depressione e condizionano qualsiasi aspetto della vita: dal lavoro alla vita sentimentale. Spesso quando parli alle persone di un disturbo ciclotimico capiscono: pericolosa, folle, instabile e bizzara. Queste però sono solo le etichette principali che la società ha attaccato addosso alle persone che soffrono di questo disturbo. Se poi provi a dire a qualcuno che soffri di distrubo ciclotimico, ciaone. Spaesati. Ecco, questa graphic novel è la risposta perchè attraverso dei bellissimi disegni e una dose massiccia di sarcasmo e autoironia racconta la realtà di persone che devono convivere con la loro volte, di come la scoprono, imparano ad addomesticarla e la riconoscono come propria. Si racconta anche del disagio che i continui sbalzi causano alla persona e la relativa confusione nel non comprenere i cambiamenti del proprio umore. 

Assolutamente consigliato a tutti!

martedì 3 novembre 2020

Ogni cosa torna di Patrizia Gariffo


Buongiorno Cari Lettori! Oggi vi portiamo sul blog la recensione di un poliziesco gentilmente inviatoci dalla casa editrice Bookabook. 

La storia si apre con il ritrovamento di due cadaveri nella villa di una delle più stimate vedove della provincia. Indaga sul caso il capitano Bianca Giusti, originaria del paesino ma formatasi a Roma e da poco tornata alle origini. Molto stimata da tutti, anche grazie al ricordo dell'amato padre, Bianca evita una sola persona in tutto il paese: Don Luigi. I due erano fidanzati al liceo ma poi lui ha sentito il richiamo della Chiesa e l'ha lasciata molto frettolosamente; lei non si è ancora del tutto ripresa e non ha intenzione nemmeno di passeggiare nella sua stessa via. Indovinate un po' chi potrebbe avere qualche informazione sull'omicidio? Don Luigi. 

Bianca si vede quindi costretta a interrogarlo e cominciano ad emergere informazioni contrastanti, vecchi segreti e legami familiari che sarebbero dovuti rimanere nascosti. 

Dobbiamo ammettere che il lato poliziesco del libro è creato proprio bene, gli indizi sono tessuti con arguzia e la storia si dipana lentamente al lettore che ha il tempo di fare delle congetture. Qualche indizio all'inizio ha piantato un seme nella nostra testa che ha cominciato a crescere con le sue idee su chi potrebbe essere il colpevole ma siamo giunte al finale scoraggiate di aver mancato la soluzione per l'ennesima volta. Fino al colpo di scena finale in cui siamo saltate dal divano esclamando "Lo sapevamo!".

Non abbiamo molto gradito i sentimentalismi tra Bianca e Don Luigi. Appena lei lo rivede comincia a comportarsi come un'adolescente in piena crisi ormonale, non porta a termine gli interrogatori e insomma, diventa un burattino nelle mani del caro Don. Arriva addirittura a non considerare congetture da parte del suo collega che vedono coinvolto il Don come uno dei protagonisti principali della vicenda solo perché secondo lei "lui non sarebbe il tipo". Dopo vent'anni che non lo vede. Insomma, tutta questa parte dedicata all'amore centra poco o nulla con la storia e anzi, a volte la intralcia. Lo stesso finale sorprendente si sarebbe potuto ottenere anche senza far fare a Bianca la figura del pesce lesso incompetente. 

Ad ogni modo, è una lettura veloce e sicuramente piacevole per gli amanti del poliziesco!