martedì 28 gennaio 2020

Le storie di Olga di Carta: Misteriosa di Elisabetta Gnone


Buona sera cari Lettori! Sono passati un po' di giorni dall'ultimo post ma questo week-end abbiamo deciso di rilassarci leggendo e mettendo i social offline. Tutte baldanzose abbiamo iniziato un libro che ci hanno inviato per farne la recensione e, sciagura più nera, ci ha fatto accapponare la pelle (per rimanere su toni educati) a causa degli errori/orrori di ortografia che vi abbiamo trovato. Quale miglior rimedio del precipitarsi nella libreria più vicina per rifugiarsi in quella che siamo solite definire una lettura-coccola?
Ecco quindi che la nostra domenica cominciata storta ha preso una piega molto più gradevole con il nuovo libro sulle avventure di Olga di Carta nello zaino.
Come nei precedenti volumi, anche in questo ritroviamo la nostra Olga Papel alle prese con la tranquilla vita quotidiana a Balicò, piccolo paesino di montagna. Caratteristica che contraddistingue questa dodicenne è quella di raccontare delle storie che riescono a coinvolgere tutto il paese e noi siamo delle sue grandi ammiratrici da tempo. L'avevamo lasciato con la storia di Jum fatto di buio, un mostro enorme che può cambiare forma e che mette paura a tutti ma che può essere affrontato con la giusta dose di coraggio. Insomma, affrontate i vostri demoni!
In questo nuovo episodio Olga racconta la storia di Misteriosa, una bambina che si perde spesso nei suoi viaggi di fantasia entrando, letteralmente, in quadri, fotografie, stoffe, volantini e libri.
Piccolo particolare: nel suo paese è vietato viaggiare con la fantasia e non lo fa più nessuno, figurarsi un adulto!
Metodo molto efficace per scappare dalla realtà, Misteriosa lo usa per sfuggire non solo da situazioni che sono sgradevoli ma anche quando trova la fantasia molto più bella della vita reale.  Un giorno Piccola, una delle sue migliori amiche, scopre il segreto di Misteriosa e vuole imparare a tutti i costi a saltare anche lei. Misteriosa glielo insegna tra mille raccomandazioni, prima fra tutte: non deve mai dimenticare il confine tra realtà e fantasia altrimenti non potrà più tornare indietro. Piccola però ha particolarmente voglia di scappare dalla realtà e, una volta entrata in un quadro, non riuscirà più a uscirne. Sarà quindi compito di Misteriosa riportarla sui suoi passi. Attraverso questa storia Olga insegnerà ai suoi amici, ed in particolare a Mirina, che crescere non significa abbandonare tutti i divertimenti tipici dell'infanzia. Anzi, come ci insegna alla fine del libro il professore di arte della scuola di Misteriosa: "per diventare degli splendidi adulti occorre restare un po' bambini".

Vi riportiamo una parte finale del libro (spoiler free) che ci ha molto colpito e ci teniamo a condividerla con voi:
"Quante volte li mettiamo davanti alla realtà [i bambini] senza averli prima preparati, senza esserci prima assicurati che abbiano i mezzi, gli strumenti per comprenderla? Vogliamo che crescano e non abbiamo la pazienza di aspettare che lo facciano. Li trattiamo da adulti quando sono ancora piccini! Gli diciamo che devono imparare ad affrontare il mondo e glielo serviamo così com'è: crudo, corrotto e spietato. E poi ci stupiamo se si rifugiano nella fantasia. Piuttosto, noi tutti dovremmo imparare a saltare nella fantasia e alcuni di loro sarebbero davvero bravi ad insegnarcelo!."
"Perché mai dovremmo imparare a saltare?" chiesero alcuni professori.
"Perché ci siamo dimenticati com'è il mondo visto con i loro occhi" rispose Giubilo. "Ecco perché".

giovedì 23 gennaio 2020

Grass Kings di Matt Kindt e Tyler Jenkins


Buonasera cari Lettori!
Abbiamo finalmente deciso di uscire dalla nostra comfort zone e di immergerci nel mondo dei fumetti. Dobbiamo ammettere che non siamo mai state particolarmente attratte dai fumetti, con alcune eccezioni molto caratteristiche come la saga di Hilda.
La nostra scelta è ricaduta sulla trilogia di Grass Kings, opera edita di Oscar Mondadori che ha suscitato molto clamore.
Come al solito noi facciamo le voci fuori dal coro e non la consideriamo l'opera da 10++++++ che tutti hanno decantato. Un 8 però se lo merita tutto, specialmente per la grafica.
La storia è incentrata sulle vite di due comunità: quella di Cargill e quella del Regno della Prateria. Quest'ultimo è un luogo libero, dove la gente con qualche scheletro nell'armadio va a vivere per scappare dalla legge, per non essere giudicata o processata. E' situata sulle rive di un lago che di segreti, e corpi, ne nasconde parecchi. I suoi abitanti sono solidali tra di loro e, soprattutto, si proteggono a vicenda senza andare a immischiarsi sulle ragioni che li hanno portati a trasferirsi lì. Insomma, una comunità dove la gente vive in pace e vuole ricominciare.
La loro principale spina nel fianco è lo sceriffo di Cargill che, in un modo o nell'altro, vuole sbarazzarsi di loro. La situazione precipita quando la moglie dello sceriffo scappa dagli abusi del marito e trova rifugio nel Regno della Prateria. Stanca per essere stata complice per tanti anni, comincia a raccontare i segreti dello sceriffo e del caso dell'assassino fantasma, evanescente serial killer a piede libero che negli anni ha commesso svariati omicidi. Gli abitanti del regno cominciano così ad indagare sulla faccenda che, sotto alcuni aspetti, li riguarda personalmente e non solo perché offre loro la possibilità di sbarazzarsi una volta per tutte dello sceriffo.
Ad una prima lettura abbiamo avuto l'impressione che gli abitanti de "La casa nella prateria" si fossero tramutati improvvisamente in gangster 😂 poi, quando sono cominciati gli indizi che ci hanno fatto annusare aria di mistero, la storia ha cominciato a coinvolgerci in un crescendo di suspance. L'unico elemento che stona è il finale, elemento non poco direte voi. Non fraintendeteci, il finale è una genialata e ha quell'elemento macabro/malato che attira sempre un po' il nostro lato da psicologhe pazze ma sembra essere staccato dal resto della storia.
Non c'è il classico accumulo di indizi, il cervello che fuma per riuscire a collegarli (anche il vostro se, come noi, cercate di capire la soluzione prima che la sveli il libro) e la soluzione finale. Stanno cercando delle informazioni in giro per la città, trovano un quadernetto e bum, il nome dell'assassino è scritto lì. Troppo semplice e riduttivo, cose se avessero voluto concludere la storia.
A parte questo stacco, il libro merita di essere letto!



domenica 19 gennaio 2020

L'odore del ghiaccio che brucia di Francesca Montali


Buongiorno cari Lettori! oggi vi portiamo la recensione di un libro edito bookabook. Avevamo già letto due libri di questa casa editrice, Viola di notte e l'apprendista bardo, rimanendone entusiaste. Diciamo quindi che le nostre aspettative erano alte, anche grazie alla trama che prometteva saghe e racconti del popolo nascosto ambientati in Islanda. Ci siamo invece ritrovate una storia d'amore, neanche troppo coinvolgente.
Magari abbiamo male interpretato noi la trama del libro eh. La riportiamo così potete farvene un'idea.

Le balene in difficoltà sanno richiamarsi per migliaia di chilometri, utilizzando i canyon dei fondali oceanici come enormi casse di risonanza. Per le balene è vitale tenersi in contatto costante, sincronizzando le immersioni grazie all'udito. Una simile ancestrale sincronia deve aver riportato Ynja al piccolo negozio di usato e antiquariato di Frida (non è proprio scritto così ma il mio povero vecchio computer non ha i tasti per riportare delle particolari lettere islandesi) a Reykjavik. Il lavoro al negozio diventa per Ynja un posto sicuro, dove prendersi cura delle cose già appartenute per ridare loro nuova vita. Sarà proprio qui, nell'anno della Kreppa (la bancarotta islandese del 2008, in cui l'Islanda conoscerà la grande crisi, che Ynja inizierà a comprendere il significato della parola appartenere e così, suo malgrado, a credere: agli antichi proverbi, alla seghe e al popolo nascosto, ai valori come unico e autentico potere di un popolo. Forse inizierà anche a credere all'amore e così a sperare di poter iniziare a raccontare anche per se stessa un'altra storia.

Bene. Gasatissime da questa trama ci aspettavamo uno spaccato di quella che è la vita islandese grazie ad aneddoti riguardanti gli oggetti usati che hanno trovato casa nel negozio. Le storie del popolo nascosto raccontate tra amici o delle tradizioni. Abbiamo anche pensato a una possibile storia d'amore ma nel nostro immaginario era un rumore di sottofondo, date le due righette nella trama.
Insomma, avete capito.
Passiamo ora alla storia presentata. Definendo la protagonista un anemone rischieremmo di offendere l'intero mondo vegetale e quindi optiamo per un insipida. Non ha idee proprie o uno scopo nella vita, prende gli eventi così come vengono. Certo può essere adottata come una filosofia di vita (filosofia che ci vede un pochino storcere il naso) ma qui è veramente portata all'esasperazione. Fulcro principale del libro è la conoscenza di Giulio, un italiano con la passione per i viaggi e un blog. A questo comincia il più epico e insensato tira e molla della storia: quando lui è in Islanda lei passa il tempo a maltrattarlo o ignorarlo e poi si offende perché lui, una volta finita la vacanza, prende l'aereo e non rimane in Islanda. Ma seriamente?
Un piccolo esempio: lei si offre da fargli da guida turistica anche perché vuole passare la giornata lontana da Frida con cui ha litigato. Lui la convince a chiederle scusa, la porta a casa e la aspetta in macchina per poi proseguire il giro. Lei si scusa, fanno pace, cenano e alla fine lei, mentre si mette il pigiama per andare a dormire, guarda fuori dalla finestra, vede la macchina e si ricorda di quel poveraccio che ha passato ore in macchina in pieno inverno. Siamo abbastanza sicure che faccia piuttosto freddo in Islanda durante l'inverno.
Questo è solo uno dei tanti episodi da intelligenza, cognitiva ed emotiva, borderline.
Ora spoilereremo il finale quindi se avete intenzione di leggerlo saltate questo pezzo. Negli ultimi capitoli si scopre che lei è originaria dell'Italia e che è scappata in Islanda diversi anni prima. Non si sa bene per quale motivo lei non voleva rivelarlo a Giulio. Ovviamente lui lo scopre, la lascia e lei continua a vivere la sua vita in Islanda. Quindi dopo oltre 300 pagine di occhi la cielo anche un finale non-sense. Bho.
Ad intervallare le avventure di Ynja e Giulio ci sono effettivamente dei riferimenti alla cultura islandese, alle tradizioni e al popolo nascosto ma sono veramente pochi.

giovedì 16 gennaio 2020

Le Janare di Gaetano Lamberti


"Le Janare sono donne vecchie, cattive e solitarie, che al calar del sole si intrufolano nelle case per far del male".

A Castel di Sopra, nell'estate del 1997, la famiglia di Martino trascorre la sua vita tranquilla. Vivono tutti in una grande casa, Martino con sua sorella e i genitori, i nonni materni e la zia Vincenza. Sono tutti ben voluti in paese tranne Vincenza che passa le sue giornate a borbottare e insultare i compaesani. Lei è stata in assoluto il nostro personaggio preferito, senza peli sulla lingua, un po' scontrosa anche con la sua famiglia ma che farebbe di tutto per proteggerla e sarà proprio lei a salvare la situazione sempre più tragica. Insomma, abbiamo visto il nostro futuro da gattare in questa signora scorbutica 😂
La situazione precipita quando, una mattina, trovano un cavallo morto nel giardino di casa. Sono state sicuramente le Janare. Nessuno ha dei dubbi. Cominciano così le peripezie della famiglia per scacciare malocchio e fatture mentre cercano di capire chi potrebbe essere. Fino a dove sarebbero capaci di spingersi per proteggere i loro cari?
Siamo state catturate e affascinate da questo racconto e dalle storie legate alle vicende dei personaggi. In quel calderone multiculturale che è Milano, di credenze culturali non ce ne sono più molte e siamo felici di imbatterci, di tanto in tanto, in queste eredità del passato. Rimaniamo sempre molto incuriosite dalle storie raccontate attorno al focolare, a letto prima di dormire oppure dalle superstizioni e dai riti che guidano la vita dei protagonisti di questo romanzo. A volte ci hanno fatto sorridere per la loro ingenuità ma ne leggeremmo ancora e ancora.
Ringraziamo l'autore per averci fatto conoscere alcuni pezzetti di questa cultura e di queste tradizioni.

lunedì 13 gennaio 2020

Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton


Buonasera cari Lettori!
Oggi vi proponiamo un giallo / thriller psicologico (non abbiamo ancora deciso a quale genere appartenga) tra i più belli e ben strutturati che abbiamo letto fino ad oggi. Sicuramente l'atmosfera di questo romanzo è riuscita a rapire la nostra attenzione focalizzandosi sui nostri gusti: ambientato in una decadente villa di campagna e, da quello che abbiamo capito, negli anni precedenti il primo conflitto mondiale.
Il primo capitolo ci immerge subito nella storia nei panni del dottor Sebastian Bell. Perso nel bosco, pensa di aver assistito ad un assassinio e sarà proprio il presunto omicida ad indicargli la strada per tornare verso la villa. Da questo momento cominciano a dipanarsi strani eventi, emergono indizi sparsi per la casa e il dottor Bell non riesce a raccapezzarsi arrivando a temere di aver perso la ragione.
Il nostro dottor Bell non è però l'unico ospite della casa. Lord Peter e Lady Helena Hardcastle hanno indetto un ballo in maschera a Blackheath House invitando gli stessi membri dell'alta società presenti ad un altro evento, svoltosi diciannove anni prima, in cui perse la vita il figlio più piccolo della coppia. Macabra coincidenza? Forse no.
Alle undici di sera, la morte riappare nelle vite degli ospiti. Nel momento esatto in cui cominciano ad esplodere nel cielo i fuochi d'artificio, Evelyn Hardcastle cadrà, morta, nel laghetto ornamentale del giardino sul retro della casa. Il signor Bell imparerà a sue spese che l'invito al ballo è in realtà un gioco spietato: Evelyn non morirà infatti solo quella sera. Finché il mistero della sua morte non verrà risolto, la scena della caduta in acqua si ripeterà incessantemente, giorno dopo giorno. Chiunque sia Sebastian Bell, è suo compito risolvere il mistero. Avrà un piccolo aiuto in questa faccenda: ogni giorno si sveglierà nel corpo di una persona diversa ma comunque collegata agli eventi che hanno portato alla morte di Evelyn.
Analizzando i vari momenti della giornata da punti di vista diversi, avrà così una panoramica più ampia sui vari eventi e i loro legami ma le vite a disposizione sono solo otto.
Insomma, un mistero dentro un mistero immerso in una folle corsa contro il tempo. Abbiamo adorato ogni capitolo, colpo di scena e momento di suspance fino all'inatteso finale.

sabato 11 gennaio 2020

Il Bardo e la Regina di Paola Zannoner


Ciao Lettori, verso la fine di novembre ( si è passato tantissimo tempo, ce ne rendiamo conto) la casa editrice Dea Planeta libri è stata così gentile da inviarci non uno, ma ben due ebook.
Il primo ebook è stato "Zarina", un romanzo meraviglioso che è entrato di diritto nella nostra Top Ten dei libri preferiti del 2019 (per comprendere tutto il nostro amore verso quelle storia, vi consigliamo di leggere l'articolo in cui ne parliamo). Dopo aver terminato Zarina, ci siamo dovute dedicare alle letture per le nostre rubriche, ma soprattutto allo studio per gli esami (la sessione non perdona ragazzi). Appena abbiamo avuto un attimo di respiro però, "Il Bardo e la Regina" era già bello pronto ad attenderci sul nostro fidato kindle.
Il Bardo e la Regina narra le avventure di un giovane William Shakespeare, che nel romanzo conosciamo semplicemente come Will, quando dopo uno spettacolo teatrale viene assoldato da Lord Walsingham, capo delle spie a  servizio di Elisabetta I, per svolgere attività di spionaggio per conto della regina. Per fare questo il Lord viene aiutato da una certa Lady Anne, una donna avvenente, altezzosa, scaltra e provocante, che darà a Will un bel po' di filo da torcere.
Will si trova quindi costretto a lasciare la vita di paese e ad avventurarsi nella Londra del 1585, che sembra essere avvolta da intrighi e misteri. A Londra lavorerà in una compagnia Teatrale, ma non dovrà mai trascurare i suoi compiti a servizio della Regina.
Leggere questo libro è stato proprio curioso. Avete presente quando studiate un poeta, o un qualsiasi personaggio storico a scuola, ma faticate ad entrare realmente in empatia con lui, come se il personaggio in questione fosse costantemente avvolto da una fitta nebbia impenetrabile, che non vi permette di comprenderlo del tutto? Ecco, questo è quello che a me è sempre successo con William Shakespeare, studiandolo non sono mai riuscita ad entrare completamente in sintonia con lui.
E' una cosa abbastanza sciocca da dire, ma credo proprio che questo libro abbia reso il "papà" di Giulietta e Romeo più comprensibile ai miei occhi, il nebbione che lo circondava piano piano si è sciolto e lo strano poeta un po' troppo sognatore per i miei gusti, è diventato un simpatico giovane, un po' impacciato e spesso fin troppo cagionevole all'amore, un tipo particolare ma molto simpatico.
Mi rendo con che Will di questo libro non è il vero William Shakespeare e che la maggior parte degli eventi accaduti nel romanzo, non sono in realtà mai esistiti, ma questo romanzo ha aperto in me una curiosità  tale verso questo personaggio, che altro non posso fare se non ringraziare infinitamente l'autrice per aver scritto una storia così bella e avvincente.
Ce ne vorrebbero molti di romanzi come "Il Bardo e la Regina", una storia un grado di appassionare alla storia e a grandi opere. Nel romanzo sono infatti presenti alcuni pezzi di prosa Shakespeariana, che altro non hanno fatto se non alimentare ancora di più la mia curiosità.
Leggete il Bardo e la Regina, ne sarete stregati!

Tre tazze di tè di Greg Mortenson


Buonasera cari Lettori!
Per la nostra rubrica "la fama non è tutto", oggi vi presentiamo la figura di Greg Mortenson e i due libri che parlano della sua impresa.
Tutto è cominciato quando il signore sopracitato si perde durante il viaggio di ritorno da una spedizione sul K2. Dopo due giorni a vagabondare per il ghiacciaio del Baltoro imbocca l'ennesimo sentiero sbagliato e si ritrova in uno sperduto villaggio, Khorpe. Accolto calorosamente dagli abitanti, viene ospitato nella casa del capo villaggio e ne diventa amico. Dopo qualche settimana cominciano a sentirsi i primi segnali dell'arrivo dell'inverno e Mortenson si è ristabilito abbastanza sa riuscire a tornare in America quando vede i primi fiocchi di neve cadere su un gruppo di bambini seduti per terra. Stanno imparando a scrivere sulla sabbia con un bastoncino. Commosso da questa scena si ripromette di tornare e di costruire una scuola per i bambini di quel villaggio che è stato così ospitale nei suoi confronti.
In "Tre tazze di té" si narra la storia avventurosa di questo personaggio che ha donato tutto se stesso, superando chi vedeva nel suo progetto una minaccia perché avrebbe istruito futuri terroristi. Partendo da quella promessa, Mortenson di scuole ha finito per costruirne cinquantacinque tra Pakistan e Afghanistan per oltre trentamila bambini e bambine.
In "La bambina che scriveva sulla sabbia" vengono raccolte le storie di questi bambini ormai cresciuti e padroni del loro futuro.
Viene raccontata la storia di Jahan che ha deciso di non sposarsi se non dopo essere diventata una deputata del parlamento del Pakistan o di Aziza, che è riuscita a diventare ostetrica.
Oggi più che mai questa storia dimostra che la guerra alla violenza e al terrore non si combatte con le bombe ma con le parole e con la partecipazione.
Vi riportiamo una citazione che ha particolarmente colpite:
"Mi piacerebbe che gli occidentali che non comprendono i musulmani avessero potuto vedere Syed Abbas in azione quel giorno. Avrebbero capito che la maggior parte di coloro che praticano i veri insegnamenti dell'Islam, anche Mullah conservatori come Syed, credono nella pace e nella giustizia, non nel terrore. Come la Torah e la Bibbia insegnano a occuparsi di coloro che soffrono, così il Corano indica come priorità il prendersi cura di vedove, orfani e profughi".

sabato 4 gennaio 2020

Lontano da te di Jennifer Armentrout


Buongiorno cari lettori! Sapete già cosa significa una recensione il primo sabato del mese quindi non perdiamo tempo e vi presentiamo questo nuovo capolavoro del trash!

Lontano da te è la storia di questa ragazza, Ivy, che appartiene a una setta segreta con il compito di difendere il mondo dai Fae, bellissime creature argentate e ovviamente letali, che vorrebbero invaderlo e farne casa loro. I Fae considerano gli umani alla stregua di animali da macello tanto da chiamarli "vacche" e noi non smetteremo mai di ringraziare l'autrice per tutti i "devo dimostrare di non essere una stupida vacca" espressi dalla protagonista che ci hanno fatto rotolare più volte giù dal letto. Ivy ha un folletto come animale domestico, una migliore amica e non vuole relazioni sentimentali. Un bel giorno arriva Ren, lei manda al diavolo tutti i suoi principi e il libro diventa un susseguirsi di filmini mentali e pomeriggi trascorsi nel letto. Non a leggere. Fine della trama.

Questa volta ci tocca ammettere che, tolti gli elementi trash, la storia alla base non è per niente male, anzi. Tutta la storia dell'invasione dei Fae, della setta che cerca di controllare gli unici portarli dai quali potrebbero passare e gli intrighi vari sono proprio ben strutturati. Tutti gli elementi fondamentali per la scorrevolezza della storia non vengono tralasciati e si incastrano alla perfezione. Insomma, con il QI dei protagonisti non ci siamo MA dobbiamo dare una nota di merito a Jenny per le abilità di scrittrice confermata e per averci fatto ridere tantissimo.
Partiamo dalla prima pagina, presentazione della migliore amica di Ivy. Mentre la nostra protagonista si autodescrive paragonandosi a un rospo con le verruche, la sua amichetta viene descritta come una ragazza alta, snella, con le curve al posto giusto (ovviamente), di origine ispanico-africana, la pelle marrone caldo e i capelli biondo ramato naturali. Naturali? mmmh
A questo punto nella nostra testa ci siamo immaginate quella grande entità che è la genetica più o meno con questa faccia







Ci dispiace Mendel ma dobbiamo lasciar correre. Passiamo ora a Ivy. Trascorre le giornate a uccidere i Fae che sono riusciti ad arrivare sulla terra e a stare attenta ai loro incantesimi. Per la cronaca, i loro incantesimi si chiamano "glamour" e li hanno palesemente rubati alla nostra ChiaraFescionBlogger. Con la stessa autostima di una pallina di Natale, trascorre le sue giornate sempre nello stesso modo. A casa l'aspetta Campanellino, alias il folletto domestico, che soffre di shopping compulsivo e ordina da Amazon qualsiasi tipo di pupazzo a forma di Troll. Ora, nel libro non viene mai specificato cosa lui faccia ore e ore chiuso in camera con la sua collezione di Troll ma non è difficile immaginarlo. Ovviamente, secondo noi passa il tempo a spazzolarli, cosa avete capito.
Al secondo capitolo Ivy incontra Ren e niente, i neuroni smettono improvvisamente di fare sinapsi. Lei diventa una decerebrata che continua a perdersi nei meravigliosi occhi verdi di lui (vi giuriamo che ripete meravigliosi occhi verdi almeno una ventina di volte) e che oscilla tra il "quanto è bello" e il "ho promesso che non mi sarei affezionata più a nessuno". Lui rasenta lo stalker/maniaco e si intrufola in camera di lei per vederla dormire, lei lo scopre però Ren sembra un Dio greco e quindi è perdonato e finiscono a letto insieme. Ma certo, basta essere belli per non passare per maniaci.
Ed è a questo punto che si rivela il magnifico lato da mamma-pancina di Ivy. Si perché in questi capitoli un po' libertini sono stati stimolati il suo nocciolo e il suo centro del piacere. Ci saremmo quasi aspettate che da un momento all'altro saltassero fuori i gloriosi pollici e invece no, mannaggia.
Verso la fine del libro, quando finalmente riescono a staccare la mani uno dall'altra, lei scopre il motivo per cui Ren è arrivato da un altro ordine e qual è la sua missione. Trovare un mezzosangue, figlio di un umano e di un Fae, e ucciderlo. Indovinate un po' chi si rivelerà essere il mezzosangue?