sabato 4 gennaio 2020

Lontano da te di Jennifer Armentrout


Buongiorno cari lettori! Sapete già cosa significa una recensione il primo sabato del mese quindi non perdiamo tempo e vi presentiamo questo nuovo capolavoro del trash!

Lontano da te è la storia di questa ragazza, Ivy, che appartiene a una setta segreta con il compito di difendere il mondo dai Fae, bellissime creature argentate e ovviamente letali, che vorrebbero invaderlo e farne casa loro. I Fae considerano gli umani alla stregua di animali da macello tanto da chiamarli "vacche" e noi non smetteremo mai di ringraziare l'autrice per tutti i "devo dimostrare di non essere una stupida vacca" espressi dalla protagonista che ci hanno fatto rotolare più volte giù dal letto. Ivy ha un folletto come animale domestico, una migliore amica e non vuole relazioni sentimentali. Un bel giorno arriva Ren, lei manda al diavolo tutti i suoi principi e il libro diventa un susseguirsi di filmini mentali e pomeriggi trascorsi nel letto. Non a leggere. Fine della trama.

Questa volta ci tocca ammettere che, tolti gli elementi trash, la storia alla base non è per niente male, anzi. Tutta la storia dell'invasione dei Fae, della setta che cerca di controllare gli unici portarli dai quali potrebbero passare e gli intrighi vari sono proprio ben strutturati. Tutti gli elementi fondamentali per la scorrevolezza della storia non vengono tralasciati e si incastrano alla perfezione. Insomma, con il QI dei protagonisti non ci siamo MA dobbiamo dare una nota di merito a Jenny per le abilità di scrittrice confermata e per averci fatto ridere tantissimo.
Partiamo dalla prima pagina, presentazione della migliore amica di Ivy. Mentre la nostra protagonista si autodescrive paragonandosi a un rospo con le verruche, la sua amichetta viene descritta come una ragazza alta, snella, con le curve al posto giusto (ovviamente), di origine ispanico-africana, la pelle marrone caldo e i capelli biondo ramato naturali. Naturali? mmmh
A questo punto nella nostra testa ci siamo immaginate quella grande entità che è la genetica più o meno con questa faccia







Ci dispiace Mendel ma dobbiamo lasciar correre. Passiamo ora a Ivy. Trascorre le giornate a uccidere i Fae che sono riusciti ad arrivare sulla terra e a stare attenta ai loro incantesimi. Per la cronaca, i loro incantesimi si chiamano "glamour" e li hanno palesemente rubati alla nostra ChiaraFescionBlogger. Con la stessa autostima di una pallina di Natale, trascorre le sue giornate sempre nello stesso modo. A casa l'aspetta Campanellino, alias il folletto domestico, che soffre di shopping compulsivo e ordina da Amazon qualsiasi tipo di pupazzo a forma di Troll. Ora, nel libro non viene mai specificato cosa lui faccia ore e ore chiuso in camera con la sua collezione di Troll ma non è difficile immaginarlo. Ovviamente, secondo noi passa il tempo a spazzolarli, cosa avete capito.
Al secondo capitolo Ivy incontra Ren e niente, i neuroni smettono improvvisamente di fare sinapsi. Lei diventa una decerebrata che continua a perdersi nei meravigliosi occhi verdi di lui (vi giuriamo che ripete meravigliosi occhi verdi almeno una ventina di volte) e che oscilla tra il "quanto è bello" e il "ho promesso che non mi sarei affezionata più a nessuno". Lui rasenta lo stalker/maniaco e si intrufola in camera di lei per vederla dormire, lei lo scopre però Ren sembra un Dio greco e quindi è perdonato e finiscono a letto insieme. Ma certo, basta essere belli per non passare per maniaci.
Ed è a questo punto che si rivela il magnifico lato da mamma-pancina di Ivy. Si perché in questi capitoli un po' libertini sono stati stimolati il suo nocciolo e il suo centro del piacere. Ci saremmo quasi aspettate che da un momento all'altro saltassero fuori i gloriosi pollici e invece no, mannaggia.
Verso la fine del libro, quando finalmente riescono a staccare la mani uno dall'altra, lei scopre il motivo per cui Ren è arrivato da un altro ordine e qual è la sua missione. Trovare un mezzosangue, figlio di un umano e di un Fae, e ucciderlo. Indovinate un po' chi si rivelerà essere il mezzosangue?

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