martedì 28 gennaio 2020

Le storie di Olga di Carta: Misteriosa di Elisabetta Gnone


Buona sera cari Lettori! Sono passati un po' di giorni dall'ultimo post ma questo week-end abbiamo deciso di rilassarci leggendo e mettendo i social offline. Tutte baldanzose abbiamo iniziato un libro che ci hanno inviato per farne la recensione e, sciagura più nera, ci ha fatto accapponare la pelle (per rimanere su toni educati) a causa degli errori/orrori di ortografia che vi abbiamo trovato. Quale miglior rimedio del precipitarsi nella libreria più vicina per rifugiarsi in quella che siamo solite definire una lettura-coccola?
Ecco quindi che la nostra domenica cominciata storta ha preso una piega molto più gradevole con il nuovo libro sulle avventure di Olga di Carta nello zaino.
Come nei precedenti volumi, anche in questo ritroviamo la nostra Olga Papel alle prese con la tranquilla vita quotidiana a Balicò, piccolo paesino di montagna. Caratteristica che contraddistingue questa dodicenne è quella di raccontare delle storie che riescono a coinvolgere tutto il paese e noi siamo delle sue grandi ammiratrici da tempo. L'avevamo lasciato con la storia di Jum fatto di buio, un mostro enorme che può cambiare forma e che mette paura a tutti ma che può essere affrontato con la giusta dose di coraggio. Insomma, affrontate i vostri demoni!
In questo nuovo episodio Olga racconta la storia di Misteriosa, una bambina che si perde spesso nei suoi viaggi di fantasia entrando, letteralmente, in quadri, fotografie, stoffe, volantini e libri.
Piccolo particolare: nel suo paese è vietato viaggiare con la fantasia e non lo fa più nessuno, figurarsi un adulto!
Metodo molto efficace per scappare dalla realtà, Misteriosa lo usa per sfuggire non solo da situazioni che sono sgradevoli ma anche quando trova la fantasia molto più bella della vita reale.  Un giorno Piccola, una delle sue migliori amiche, scopre il segreto di Misteriosa e vuole imparare a tutti i costi a saltare anche lei. Misteriosa glielo insegna tra mille raccomandazioni, prima fra tutte: non deve mai dimenticare il confine tra realtà e fantasia altrimenti non potrà più tornare indietro. Piccola però ha particolarmente voglia di scappare dalla realtà e, una volta entrata in un quadro, non riuscirà più a uscirne. Sarà quindi compito di Misteriosa riportarla sui suoi passi. Attraverso questa storia Olga insegnerà ai suoi amici, ed in particolare a Mirina, che crescere non significa abbandonare tutti i divertimenti tipici dell'infanzia. Anzi, come ci insegna alla fine del libro il professore di arte della scuola di Misteriosa: "per diventare degli splendidi adulti occorre restare un po' bambini".

Vi riportiamo una parte finale del libro (spoiler free) che ci ha molto colpito e ci teniamo a condividerla con voi:
"Quante volte li mettiamo davanti alla realtà [i bambini] senza averli prima preparati, senza esserci prima assicurati che abbiano i mezzi, gli strumenti per comprenderla? Vogliamo che crescano e non abbiamo la pazienza di aspettare che lo facciano. Li trattiamo da adulti quando sono ancora piccini! Gli diciamo che devono imparare ad affrontare il mondo e glielo serviamo così com'è: crudo, corrotto e spietato. E poi ci stupiamo se si rifugiano nella fantasia. Piuttosto, noi tutti dovremmo imparare a saltare nella fantasia e alcuni di loro sarebbero davvero bravi ad insegnarcelo!."
"Perché mai dovremmo imparare a saltare?" chiesero alcuni professori.
"Perché ci siamo dimenticati com'è il mondo visto con i loro occhi" rispose Giubilo. "Ecco perché".

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