sabato 31 marzo 2018

The sun is also a star di Nicola Yoon

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TRAMA

Natasha non crede né al caso né al destino. E neppure ai sogni: non si avverano mai. Sua madre dice che le cose succedono per una ragione. Ma Natasha è diversa. Crede piuttosto nella scienza e nella relazione causa-effetto. Ogni azione conduce necessariamente a un'altra e così via. Sono le azioni di ognuno a determinare il destino. Per intenderci, non è il tipo di ragazza che incontra un ragazzo carino in un polveroso negozio di dischi a New York e s'innamora di lui. Eppure è quel che accade, proprio a dodici ore dall'essere rimpatriata in Giamaica insieme alla sua famiglia.
Lui si chiama Daniel. È il figlio perfetto, studente modello e sempre all'altezza delle molte aspettative dei genitori. Quando è con Natasha, però, tutto è diverso. Qualcosa in lei gli suggerisce che il destino abbia in serbo un che di speciale - per entrambi. Ed è come se ogni momento della loro vita li avesse preparati solo per vivere questo meraviglioso, singolo istante


RECENSIONE


Quante persone si innamorano ogni giorno? 1000? 10.000? 100.000? Insomma, penso sia impossibile quantificare un numero esatto; l'amore non è un calcolo matematico. È impensabile cercare di quantificare le probabilità che due persone qualsiasi possano innamorarsi l'una dell'altra, ci sarebbero troppe variabili da tenere in considerazione!


Non è abbastanza che due persone siano particolarmente affini, è necessario che i due innamorati vivano e siano circondati da una serie di circostanze che li aiutino a diventare tali.


Per amare una persona servono impegno, costanza, fiducia e sopportazione (e anche un'altra lunga serie di super-poteri che non starò qui a elencarvi), sentimenti che certo non si possono provare dopo solo un giorno di conoscenza.


Non riesco neanche a capire come una persona possa definirsi innamorata di un'altra dopo così poco tempo! Sarò cinica e sospettosa ma, se un ragazzo mi giurasse amore eterno dopo solo due ore dal nostro primo incontro, beh penso che sarei molto più spaventata che lusingata!! Come fai a dire che ami una persona se in realtà nemmeno la conosci?!!


Non posso dire che questo libro non sia un buon libro, la trama è complessa e ben articolata, leggerlo è stato come avere davanti agli occhi un puzzle che si è composto pezzo dopo pezzo. Nonostante questo ho avuto difficoltà a digerire il rapporto tra i due protagonisti, secondo me alcune affermazioni andrebbero molto alleggerite o rese quantomeno plausibili.


Detto ciò, facendo riferimento alla mia infinita coerenza non vedo l'ora di vedere la versione cinematografica di questo film ( non sia mai che io abbia un colpo di fulmine per l'attore protagonista).


Consiglio questo libro a tutte quelle persone “romantico-scettiche” come me, magari a voi riuscirà scioglierà un po' il cuore.... al momento l'unica cosa che io ho di sciolto è il ripieno del mio Lindor.

venerdì 16 marzo 2018

Raccontami di un giorno perfetto di Jennifer Niven

La vita di chi soffre di un disturbo bipolare é molto curiosa vista da un occhio esterno. Immaginate di andare in un bar una mattina e di incontrare Theodore Finch, protagonista del libro, seduto (se così si può dire perché non riesce a stare fermo) al tavolo di fronte al vostro e sta contemporaneamente sorseggiando un caffè (pessima idea), leggendo un libro, colorando un album di mandala, telefonando a una serie infinita di persone con solo 2 ore di sonno alle spalle. Impensabile per chiunque. Ad un certo punto si alza e grida che ha avuto una magnifica idea! Domani partirà per una passeggiata sull'Everest, giusto per tenersi un po' in forma.
Oppure, perché no, andare a immergersi con gli squali. Insomma, tutte attività poco pericolose.
Non conoscendolo si farebbe fatica a interpretare il suo comportamento. Ma Theodore sta attraversando la fase del disturbo chiamata maniacale; in questo momento sente di avere il mondo ai suoi piedi, di essere pieno di energie e che il mondo che lo circonda sia pieno di colori super vividi. Queste tonalità accese fanno presto spazio a mille tonalità di grigio che caratterizzano la fase depressiva di chi soffre di questo disturbo.
Le energie lasciano spazio alla spossatezza, l'angoscia e la paura di morire prendono il sopravvento su tutto. Si dorme anche 20 ore al giorno e niente della propria vita sembra poter essere recuperato, quindi meglio farla finita.
Ed è proprio quando decide di farla finita che Theodore incontra Violet, sul campanile della scuola, pronta anche lei a porre fine alla sua vita.
In questo commovente romanzo i due ragazzi sono alla ricerca del giorno perfetto e il lettore li segue lungo questo percorso. Grazie alla doppia narrazione si può capire come una persona con disturbo bipolare vive la sua condizione e come la vivono gli altri. Grazie anche a Jennifer Niven che, fantastica come sempre, riesce a far immergere chiunque nelle sue storie.

Mi chiamo Chuck di Aaron Karo

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Le ossessioni, per definizione, sono pensieri, immagini o impulsi che si presentano alla mente contro la propria volontà, ripetutamente e generando profondo disagio soggettivo.
L'ossessione è un fenomeno del tutto involontario, intrusivo e percepito come qualcosa fuori dal proprio controllo.
Quando soffri di un disturbo ossessivo-compulsivo non riesci ad avere momenti tranquilli. Quando sei a letto, a scuola o stai mangiando, pensi costantemente "ho chiuso a chiave la porta?" "ho lavato le mani?" ho chiuso il gas?" e fino a quando non hai controllato non riesci a fare molto altro.
Pensate sia finita? Eh invece no, dopo aver controllato, i dubbi tornato e altro giro, altra corsa.
Anche una evento di per sé piacevole, come uscire con un ragazzo/a può trasformarsi in qualcosa di complicato se si passa la maggior parte del tempo a evitare le crepe del marciapiede.
É difficile spiegare cosa prova una persona con un'ossessione. Prendiamo, ad esempio, Chuck il protagonista del libro di questo martedì. È ossessionato in particolare dalla pulizia e avere, detto in parole povere, questo chiodo fisso, lo porta a doversi lavare le mani più e più volte al giorno. Immaginiamo che un giorno debba fare un colloquio di lavoro, come pensate reagirebbe il datore di lavoro vedendolo correre in bagno a lavarsi le mani dopo una cordiale stretta di mano?! Pensate che questo influirà poi sulle valutazioni del datore di lavoro? Se credete di no avete saltato la prima lezione di psicologia della vita cari. Pensate quanto possa essere debilitante dover ricorrere a questi comportamenti ripetuti, per gli amici detti compulsioni, per riuscire a sfuggire anche per soli due minuti al malessere portato dalle ossessioni.
Non si può scegliere di smettere di essere ossessionati da qualcosa e non é lontanamente immaginabile di riuscire a farlo da soli.

sabato 3 marzo 2018

The Diabolic di S.J. Kincaid

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TRAMA

Un diabolic non conosce la pietà, un diabolic è potente, un diabolic ha un solo compito: proteggere la persona per la quale è stato creato! Ma un diabolic è capace di amare? Nemesis lo è.

RECENSIONE

Non amo leggere libri in formato cartaceo, si ok datemi pure della pazza, ma quando due anni fa il mio ragazzo mi regalò il mio primo e-reader mi sono completamente innamorata della lettura in formato digitale. Quest'anno, alla fiera degli Obej Obej a Milano, ho visto questo libro e non ho potuto fare a meno di comprarlo. ammetto di averlo acquistato a scatola chiusa, non che io l'abbia preso esclusivamente per la bellezza della copertina ( o forse si), ma avevo associato questo titolo ad una trama completamente diversa, probabilmente guardare troppi wrap up su youtube, deve avermi confuso un po' il cervello.

Superato questo piccolo misunderstanding iniziale, The Diabolic è stata una piacevole sorpresa, innanzitutto si tratta di un distopico fantascientifico e io amo questo genere di libri; inoltre lo stile di scrittura è molto semplice e scorrevole e la storia è piena di azione, a tratti anche violenta proprio come piace a me ( si poi fatemi vedere una goccia di sangue nei film e ho i brividi.... quando si parla di coerenza io sono sempre in prima linea).

Quello che però mi ha totalmente catturato in questo romanzo è stata la protagonista, Nemesis, la brutale Diabolic acquistata dal senatore von Impyrean per proteggere la figlia Sidonia. In questo universo creato da Kincaid avere un Diabolic è segno di prestigio familiare, ma Nemesis non è come tutti gli altri, a differenza degli umanoidi “ standard” lei è in grado di amare, questo non perchè nel suo corredo genetico siano state inserite funzioni emotive, ma perchè a Nemesis non è stato riservato lo stesso trattamento utilizzato sui suoi simili. Sidonia non ha mai visto Nemesis come una mera arma da protezione, l'ha sempre considerata come un membro effettivo della sua famiglia. Questo affetto non può aver lasciato Nemesis indifferente, come se Sidonia con il suo comportamento avesse insegnato a Nemesis una nuova funzione che non era scritta nel suo programma genetico ma che aveva comunque la capacità di mettere in atto. Questo mi fa riflettere molto su una frase che sento spesso dire in giro “ sono fatto cosi” tre parole pronunciate a modo di scudo, a giustificare qualsiasi comportamento, come se fossimo degli esseri immutabili. Seppur fantasticamente parlando Nemesis sia riuscita ad imparare ad amare tramite un piccolo input esterno, non riesco a capire come una qualsiasi persona non sia in grado di acquisire anche solo una minima capacita di rispettare il prossimo basandosi sui pochi esempi positivi che la nostra società ci offre. Riflessioni da “ non ci sono più gli adolescenti di una volta” a parte, questo libro è meraviglioso, leggetelo!