venerdì 16 marzo 2018

Raccontami di un giorno perfetto di Jennifer Niven

La vita di chi soffre di un disturbo bipolare é molto curiosa vista da un occhio esterno. Immaginate di andare in un bar una mattina e di incontrare Theodore Finch, protagonista del libro, seduto (se così si può dire perché non riesce a stare fermo) al tavolo di fronte al vostro e sta contemporaneamente sorseggiando un caffè (pessima idea), leggendo un libro, colorando un album di mandala, telefonando a una serie infinita di persone con solo 2 ore di sonno alle spalle. Impensabile per chiunque. Ad un certo punto si alza e grida che ha avuto una magnifica idea! Domani partirà per una passeggiata sull'Everest, giusto per tenersi un po' in forma.
Oppure, perché no, andare a immergersi con gli squali. Insomma, tutte attività poco pericolose.
Non conoscendolo si farebbe fatica a interpretare il suo comportamento. Ma Theodore sta attraversando la fase del disturbo chiamata maniacale; in questo momento sente di avere il mondo ai suoi piedi, di essere pieno di energie e che il mondo che lo circonda sia pieno di colori super vividi. Queste tonalità accese fanno presto spazio a mille tonalità di grigio che caratterizzano la fase depressiva di chi soffre di questo disturbo.
Le energie lasciano spazio alla spossatezza, l'angoscia e la paura di morire prendono il sopravvento su tutto. Si dorme anche 20 ore al giorno e niente della propria vita sembra poter essere recuperato, quindi meglio farla finita.
Ed è proprio quando decide di farla finita che Theodore incontra Violet, sul campanile della scuola, pronta anche lei a porre fine alla sua vita.
In questo commovente romanzo i due ragazzi sono alla ricerca del giorno perfetto e il lettore li segue lungo questo percorso. Grazie alla doppia narrazione si può capire come una persona con disturbo bipolare vive la sua condizione e come la vivono gli altri. Grazie anche a Jennifer Niven che, fantastica come sempre, riesce a far immergere chiunque nelle sue storie.

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