giovedì 19 dicembre 2019

Spark di Alice Broadway


Buonasera cari Lettori! Oggi vi portiamo la recensione di un seguito che abbiamo atteso per parecchio tempo perché il primo volume di questa saga ci aveva lasciato con il finale sospeso. Diciamo che speravamo in qualcosa di meglio. Avremmo voluto molta più azione o anche solo che accadesse qualcosa durante la narrazione ma, a quanto pare, la specialità di questa autrice sono solo i finali con suspance!
Veniamo ora alla trama. Alla fine del primo volume abbiamo lasciato la nostra protagonista, Leora, piena di dubbi sulla sua identità e pronta a sfidare il perfido sindaco. La ritroviamo in questo seguito persa in mezzo ad un bosco alla ricerca del villaggio degli Intonsi, la popolazione che viene considerata nemica giurata dei Marchiati poiché rimangono belli puliti come mamma li ha fatti, senza mai tatuarsi.
Alla fine del primo capitolo li trova, o meglio, arriva casualmente ad una radura dove loro stavano facendo un falò, tra mille sospetti decido di darle ospitalità, impara a conoscerli, scopre che non sono i mostri che le hanno descritto e vissero tutti felici e contenti fino alla rivelazione finale.
Questo libro, al pari del primo, riesce ad avere la stessa vitalità di un'alga.
L'idea alla base della storia è carina e le leggende narrate dai due popoli sono qualcosa di magnifico ma il tutto viene sviluppato davvero male, l'autrice punta sempre e solo sul finale. A nostro parere dovrebbe essere messo anche un po' di piccante nel mezzo perché, per carità, bella la vita in mezzo ai boschi, ma dopo 12 capitoli anche basta.
Nulla da ridire sulle leggende che vengono narrate durante il racconto, quelle sono sempre capaci di tenerci attaccate alle pagine. Ecco forse il libro dovrebbe essere tutto impostato così!
La seconda nota positiva è che Leora è finalmente uscita dal suo stato di trance e comincia a diventare un essere pensante e a prendere in mano la propria vita.
Dovessimo aggiungere altro ci toccherebbe spoilerare il finale perché è l'unica altra cosa che accade e ovviamente è una cosa che non faremmo mai, forse 😏

A questo punto non ci resta che aspettare il terzo volume per sapere cosa succede e se la situazione diventa un po' più movimentata. La nostra preoccupazione è che, di questo passo, serviranno almeno 10 volumi per arrivare ad avere una storia completa. Ovviamente li compreremo comunque tutti perché le copertine sono fighissime e ce ne siamo innamorate appena abbiamo vista la prima.


lunedì 16 dicembre 2019

Nella bocca del lupo di Michael Morpugno


La storia vera di due fratelli e della guerra che ha cambiato i loro destini.

"E io ti dissi - lo ricordo benissimo - che uccidere un altro essere umano, per quanto nobile sia la causa, è sbagliato, è crudele e malvagio quanto qualunque tiranno contro cui si lotta. Le guerre non risolvono niente."

La notte del suo novantesimo compleanno, Francis si mette a letto e ripercorre con la memoria tutte le persone a lui più care a cui è sopravvissuto. Ricordando, racconta anche quella che è stata la sua vita e le pieghe che ha preso a causa della guerra. Comincia con le memorie del padre e di come sia stata la sua influenza a farlo diventare un pacifista e, di conseguenza, un obiettore di coscienza, Prosegue ricordando il fratello Pieter e l'invidia per la sua bellezza, il suo talento e la determinazione con la quale ha deciso di andare a combattere contro Hitler per difendere i più deboli. Ricorda l'ultima volta che l'ha visto, su un treno immerso nella nebbia e diretto in Francia.
E' il turno di sua moglie e di come l'ha conosciuta, della notizia della morte di Pieter e la decisione di arruolarsi a sua volta.
Continua con in compagni dello squadrone e di come sia sopravvissuto alla guerra mentre altri non ce l'hanno fatta.

E' un libro piccolo, adornato con delle immagini molto evocative, ma sicuramente uno dei libri più intensi mai letti su questa tematica. Morpugno viene definito un grande autore per ragazzi ma, ai nostri occhi, si riconferma un grande scrittore per tutte le età.

venerdì 13 dicembre 2019

Il segno del falco di Marta Leandra Mandelli



Buonasera lettori! un'altra settimana sta per concludersi, siamo ormai nel vivo di dicembre e il Natale (ma soprattutto i pre-appelli😭) si avvicina sempre di più!
Qual è il modo migliore di prepararsi alla lieta Novella? leggere un libro ambientato in ESTATE ovviamente😂
Se ci seguite, saprete sicuramente che non siamo mai in ritmo con i tempi e con questo libro non ci siamo proprio smentite.
Mentre la protagonista del libro si faceva delle belle nuotate in piscina, noi ci chiudevamo a bozzolo nelle nostre mega coperte un in mano una bella tazzona di tisana (niente cioccolata perché stiamo tentando, con scarsi risultati ovviamente, di tenerci leggere per Natale.... nella tisana ci abbiamo inzuppato le gocciole per rimanere coerenti con noi stesse!).
Abituate come siamo a sproloquiare ininterrottamente, ci stavamo quasi dimenticando di presentarvi il libro in questione (bella la vita quando non si studia). Ecco a voi ”Il segno del falco", romanzo fantasy-gotico, che ci è stato gentilmente inviato dall'autrice.
Per farvi comprendere meglio la storia vi lasciamo la trama:

"È una radiosa giornata di inizio estate, quando Melissa arriva al castello di San Salvatore. Nella sua valigia, ci sono abiti semplici, un passato irrisolto e scelte che condizioneranno la sua vita. Melissa è fin troppo qualificata per dare ripetizioni a Rebecca e Alessandro, i figli del conte Ruggero di Collalto, ma tre mesi lontano da tutti sono ciò che le serve per schiarirsi le idee. Tra le splendide mura del castello, circondato dai colli del prosecco, il destino della protagonista si intreccia con quello di una famiglia che affonda le radici nel lontano medioevo. I Collalto sono un clan affiatato, che gode di stima e affetto, ma ognuno ha le sue ombre: Ruggero, affascinante e tormentato, è disposto a tutto per proteggere i suoi cari; Rebecca, adolescente spavalda e fragile al tempo stesso, è afflitta da inquietanti episodi di sonnambulismo; Alessandro, ragazzino timido e perspicace, soffre di uno strano disturbo dell'apprendimento; Eleonora, sorella di Ruggero, è affabile e solare, ma ha paura di aprire il suo cuore; Sofia, la contessa madre, eterea ed enigmatica, ha un rapporto particolare con la sua terra ed essa, forse, è in grado di parlarle. E poi c'è Anna, la defunta moglie di Ruggero, morta in circostanze sospette. Nessuno parla di lei, ma non è abbastanza per farla tacere. Mentre i grappoli maturano nei filari e Ruggero si batte per il futuro delle cantine, Melissa dovrà fare i conti con misteri sepolti, sinistri incidenti e sentimenti che non può ignorare. Tuttavia, lei non è una ragazza come le altre e può contare su un aiuto molto speciale. Nessun altro può vederlo ed è al suo fianco fin da quando era bambina. La guiderà attraverso una nemesi che soltanto lei potrà placare, a patto che sappia comprenderla e sostenere il suo sguardo feroce..."

La cosa che più ci ha attirate di questo romanzo è la sua ambientazione, fin da bambine abbiamo sempre subito il fascino dei castelli, sembra sempre che siano avvolti da una fitta nebbia impenetrabile di mistero e si sa, i misteri aggiungono sempre quel giusto pizzico di brio in più alla storia.
Ci siamo divertite molto cercando di unire tutti i pezzetti del puzzle che piano piano si andava creando davanti ai nostri occhi, dobbiamo dire che siamo state delle investigatrici molto attente e qualche risvolto lo avevamo già previsto (ormai stiamo diventando brave ragazzi).
La penna di Marta è molto piacevole, dosa in modo perfetto descrizioni, dialoghi e riflessioni, riesce a tenere un ritmo incalzante, che spinge il lettore a mangiarsi una pagina dietro l'altra (ma lo studio matto e disperatissimo chiamava e quindi ogni tanto, a malincuore, ci siamo dovute  forzatamente interrompere). I libri di Marta non deludono mai, sono l'ideale per staccare la spina, gustarsi un po' di freschezza e un lieto fine assicurato (che sta sempre bene su tutto).
Un appunto però dobbiamo farlo: è risaputo che siamo due acidelle e che tutte le volte che leggiamo un "ti amo" in una storia la nostra reazione è sempre più o meno questa ( tranne per il cavaliere d'inverno ovviamente):

Ebbene ragazzi, con i suoi dialoghi dolci e dolcissimi questa storia ha cercato di entrare nel nostro cuore da Signorine Trinciabue e di scioglierlo un pochino... ci è riuscito? No signori, continuiamo ad essere acide dentro (prendere o scappare!!!).
Accantonando ora la nostra stupidera, "il segno del falco" è una ventata di aria pulita nel panorama emergente, le Booksjungle approvano a pieni voti!

mercoledì 11 dicembre 2019

L'anno in cui imparai a raccontare storie di Lauren Walk


"Toby, avresti dovuto dirglielo. Ora nessuno ti crederà".
"Non posso farci niente" disse.
Mi sembrava un modo strano e frustrante di vedere il mondo, ma io non ero Toby, e lui non era me. Restammo in silenzio per un bel po'. Intorno a noi gli uccelli avevano risvegliato il cielo. Vidi Toby arretrare nell'affumicatoio e in quel momento presi una decisione.


Tutti critici che hanno letto questo libro l'hanno paragonato a "Il buio oltre la siepe" e non a caso. Questo romanzo offre una grande lezione sul bullismo e le ingiustizie della vita con una sintesi perfetta di avventura, suspance e impegno civile.
Ambientano nel 1943 è il racconto di una ragazzina poco più grande della famosa Scout Finch ma anche lei alle prese con situazioni complicate della vita. Annabelle vive con tutta la famiglia, la nonna e la zia in una grande casa in campagna. Una vita tranquilla che anche la guerra non è riuscita troppo a scalfire, Questo compito spetterà a Betty, una nuova compagna di classe che definire perfida sarebbe poco.
Oltre a questo, due incidenti apparentemente collegati scuotono le fondamenta di tutta la comunità e la colpa ricadrà indegnamente su un uomo innocente. Toby. Annabelle lo conosce da una vita, è un po' schivo e passa il tempo a fare delle fotografie nella foresta, ma è buono e lei lo sa. Questo però per la comunità non conta perchè hanno bisogno di un colpevole, di un capro espiatorio e chi meglio di questo Boo Radley vagabondo può impersonarlo?
Comincia così una caccia all'uomo nonostante i tentativi della nostra protagonista e della sua famiglia di dissuadere i concittadini.
 Annabelle dovrà quindi imparare ad agire da sola, a crescere in fretta, a capire quando mentire e quando dire la verità. Scoprirà che le decisioni giuste da prendere non sono mai quelle più facili e che non possiamo controllare il destino delle persone che ci sono accanto, a prescindere da quanto ci si possa impegnare. Comprenderà che il senso della giustizia, così vivo quando si è bambini, crescendo va difeso dalla paura, protetto dal dolore e coltivato in ogni gesto di umanità.

Lauren Walk ha dato vita a uno dei personaggi più forti della letteratura per ragazzi e concordiamo nel dire che questo libro dovrebbe rientrare nei classici da far leggere a scuola.

sabato 7 dicembre 2019

Dreamology di Lucy Keating




Ciao Lettori, eccoci tornate con il nostro attesissimo (almeno speriamo) appuntamento mensile con l’orrido. 
Il libro di questo mese è Dreamology di Lucy Keating, che speriamo non sia parente di Annalise Keating (chi segue le Regole del Delitto perfetto comprenderà bene i nostri timori).
Non perdiamoci in chiacchere, allacciamoci le cinture di sicurezza e senza troppi indugi cominciamo questa nuova avventura teen romance.
In Dreamology troviamo Alice, una classica adolescente, che nei sogni è fidanzata con un certo Max, che nella realtà non esiste (un po’ come quando Chiara sogna di essere sposata con ALEXANDER BELOV, tanto per intenderci). Un giorno però si trasferisce con il padre in una nuova città, comincia a frequentare la scuola e proprio il primo giorno in classe vede Max (carramba che sorpresa!). Profondamente turbata da questo avvenimento, decide di comportarsi con lui in modo sensato e ragionevole, chiedendogli: “ehi, mi riconosci” (ottima strategia per non sembrare una matta, Alice sei tutte noi davvero).
Max fa il vago e tira fuori dal taschino la sua fidanzata nella vita vera, Celeste, una Sandy 2.0.
Alice è tremendamente scossa, ma non sa che in realtà anche Max la sogna da quando era solo un bambino, ma questo non è tutto, Max e Alice sognano le stesse cose in conteporanea! (carramba che sorpresa pt. 2). 
Quando Alice scopre questa cosa pensa subito al coronamento della sua dolcissimissima storia d’amore, ma Max non è tanto dell'idea, insomma Celeste è troppo carina per lasciarla andare così su due piedi. 
Alice è nuovamente turbata, ma è anche decisa a comprendere il perché di questi strani sogni, sembra proprio che i cervelli di questi due giovani siano in qualche modo collegati.
Max non collabora più di tanto, ma Alice in qualche modo lo coinvolge. Si scopre che entrambi da bambini soffrivano di incubi e terrori notturni e che sono stati curati nello stesso centro specialistico (coincidenze? no signori). Convincono, non si sa bene come, il Professorone del centro a studiarli mentre dormono insieme dentro un macchinario del centro, ma arrivano a ben poche conclusioni, anche perché il Professorone viene arrestato e il centro sequestrato per tratta illegale di PAPPAGALLI ESOTICI, cosa c’entri tutto questo ai fini della vicenda non ci è dato sapere, comunque i pappagalli mettono allegria. 

Tra gli innamorati sognatori scatta il primo bacio nella vita reale, Alice è felice anche se un po’ turbata (strano), Max invece torna subito sui suoi passi, non vuole e non può abbandonare la sua Celeste.
Alice è determinata (oltre che turbata ovviamente) a cercare una spiegazione ai suoi sogni, se presto non troveranno una soluzione potrebbero avere anche delle grosse ripercussioni in termini di sanità mentale, non riusciranno più a distinguere il sogno dalla realtà (quando Alice vede il suo cane sfrecciare su una moto indossando il casco, si  convince della gravità della situazione e decide di farsi vedere da uno bravo, il trafficante di pappagalli meglio lasciarlo stare).
Max e Alice scoprono che nel periodo in cui sono stati pazienti del Centro, venivano seguiti da una giovane ricercatrice, ora docente universitaria di Neuroscienze in un’altra città.
La raggiungono nel suo studio e comprendono finalmente il motivo della loro situazione: sono stati resi l’uno L’OGGETTO TRANSIZIONALE dell’altro.
Ora, per chi fosse a digiuno di psicologia, il concetto di oggetto transizionale viene introdotto da Winnicott (che leggendo questa parte del libro si sarebbe rivoltato nella tomba) e si riferisce ad un oggetto o ad un fenomeno che aiuta il bambino a distaccarsi progressivamente dal rapporto simbiotico con la madre, per intenderci, il classico orsettino da notte è un oggetto transizionale. Non troviamo proprio il senso di piazzare questa teoria nella storia, i pappagalli erano quasi più attinenti, si sa piazzare termini psicologici qua e là fa scena, ma se non si vuole cadere nel ridicolo un po’ di studio in più non guasterebbe.
Dopo questa digressione da vecchie aspiranti psicologhe brontolone, continuiamo con la nostra storia… in quattro e quattr’otto i sogni di Max e Alice vengono slegati e tra i due inizia un infinito tira e molla; prima Max vuole una relazione stabile con Alice, ma lei è titubante, poi lei è pronta ma lui si tira indietro, ci sarà un finale sconvolgente?! Neanche il tempo di finire il pensiero e i due si mettono insieme definitivamente come in ogni buon teen romance che si rispetti.

Una puntata un po’ sottotono per questa rubrica, ne siamo consapevoli, ma trovare titoli leggeri che possano eguagliare Tessa la fessah e Paper Princess non è stato semplice, se vi va consigliateci pure qualcosa.
La hanno anche dei difetti è pronta a tutto!

mercoledì 4 dicembre 2019

Le ragioni della speranza di Jane Goodall


Jane Goodall è una delle più importanti figure nel campo dell'etologia e delle attività in difesa della natura. Le sue ricerche sugli scimpanzé sono considerate una pietra miliare nello studio del comportamento animale. Nel 1965 ha fondato il Gomble Stream Research center in Tanzania per consentire a studenti provenienti da ogni parte del mondo di dedicarsi all'osservazione sul campo. Sfortunatamente non è sempre stato tutto così facile.
Per buona parte del '900 gli scienziati avevano  considerato gli animali come delle macchine dominate dai propri istinti. L'ipotesi che potessero avere un pensiero, dei sentimenti o delle motivazioni in qualche modo simili a quelle umane è stata a lungo osteggiata da psicologici e biologici. Non è mai stata presa in considerazione perché erano delle donne a proporla quindi eresia! Si pensava che le studiose, essendo più sensibili degli uomini, rischiassero di inficiare l'oggettività delle osservazioni con le loro emozioni. Paradossalmente, sono state proprio le donne e le loro emozioni ad allontanare gli animali dal ruolo di semplici macchine.
Tra queste donne - possiamo citare anche Dian Fossey (zoologa), Joy Adamson (scrittrice e naturalista) e Cynthia Moss (etologa) - il lavoro di Jane Goodall spicca. E' stata lei a condurre le prime ricerche sul campo e ad aprire una finestra privilegiata sul mondo animale, provando così che le differenze tra noi e loro sono in gran parte di ordine culturale.
Con i suoi studi ha dimostrato che gli scimpanzé manifestano comportamenti precedentemente ritenuti una caratteristica esclusiva dell'uomo come la costruzione e l'uso di utensili, la presenza di una vita affettiva ricca, la capacità di gesti nobili e di azioni spregevoli. E' proprio per questo che, sostiene la Goodall, l'osservazione del loro comportamento permette di capire meglio non solo l'uomo primitivo ma anche gli uomini di oggi.

I casi raccontati nel libro, le dinamiche di gruppo, le rivolte, le sofferenze e la morte degli scimpanzé sono spesso commoventi per i sentimenti che emergono e vengono espressi. Questo volume la storia della vita di questa studiosa, dalla nascita in Inghilterra fino al suo deciso impegno a favore della conservazione degli scimpanzé (all'epoca ridotti a una specie in via di estinzione), del loro habitat e, più in generale, del sempre più fragile pianeta in cui viviamo.