venerdì 13 dicembre 2019

Il segno del falco di Marta Leandra Mandelli



Buonasera lettori! un'altra settimana sta per concludersi, siamo ormai nel vivo di dicembre e il Natale (ma soprattutto i pre-appelli😭) si avvicina sempre di più!
Qual è il modo migliore di prepararsi alla lieta Novella? leggere un libro ambientato in ESTATE ovviamente😂
Se ci seguite, saprete sicuramente che non siamo mai in ritmo con i tempi e con questo libro non ci siamo proprio smentite.
Mentre la protagonista del libro si faceva delle belle nuotate in piscina, noi ci chiudevamo a bozzolo nelle nostre mega coperte un in mano una bella tazzona di tisana (niente cioccolata perché stiamo tentando, con scarsi risultati ovviamente, di tenerci leggere per Natale.... nella tisana ci abbiamo inzuppato le gocciole per rimanere coerenti con noi stesse!).
Abituate come siamo a sproloquiare ininterrottamente, ci stavamo quasi dimenticando di presentarvi il libro in questione (bella la vita quando non si studia). Ecco a voi ”Il segno del falco", romanzo fantasy-gotico, che ci è stato gentilmente inviato dall'autrice.
Per farvi comprendere meglio la storia vi lasciamo la trama:

"È una radiosa giornata di inizio estate, quando Melissa arriva al castello di San Salvatore. Nella sua valigia, ci sono abiti semplici, un passato irrisolto e scelte che condizioneranno la sua vita. Melissa è fin troppo qualificata per dare ripetizioni a Rebecca e Alessandro, i figli del conte Ruggero di Collalto, ma tre mesi lontano da tutti sono ciò che le serve per schiarirsi le idee. Tra le splendide mura del castello, circondato dai colli del prosecco, il destino della protagonista si intreccia con quello di una famiglia che affonda le radici nel lontano medioevo. I Collalto sono un clan affiatato, che gode di stima e affetto, ma ognuno ha le sue ombre: Ruggero, affascinante e tormentato, è disposto a tutto per proteggere i suoi cari; Rebecca, adolescente spavalda e fragile al tempo stesso, è afflitta da inquietanti episodi di sonnambulismo; Alessandro, ragazzino timido e perspicace, soffre di uno strano disturbo dell'apprendimento; Eleonora, sorella di Ruggero, è affabile e solare, ma ha paura di aprire il suo cuore; Sofia, la contessa madre, eterea ed enigmatica, ha un rapporto particolare con la sua terra ed essa, forse, è in grado di parlarle. E poi c'è Anna, la defunta moglie di Ruggero, morta in circostanze sospette. Nessuno parla di lei, ma non è abbastanza per farla tacere. Mentre i grappoli maturano nei filari e Ruggero si batte per il futuro delle cantine, Melissa dovrà fare i conti con misteri sepolti, sinistri incidenti e sentimenti che non può ignorare. Tuttavia, lei non è una ragazza come le altre e può contare su un aiuto molto speciale. Nessun altro può vederlo ed è al suo fianco fin da quando era bambina. La guiderà attraverso una nemesi che soltanto lei potrà placare, a patto che sappia comprenderla e sostenere il suo sguardo feroce..."

La cosa che più ci ha attirate di questo romanzo è la sua ambientazione, fin da bambine abbiamo sempre subito il fascino dei castelli, sembra sempre che siano avvolti da una fitta nebbia impenetrabile di mistero e si sa, i misteri aggiungono sempre quel giusto pizzico di brio in più alla storia.
Ci siamo divertite molto cercando di unire tutti i pezzetti del puzzle che piano piano si andava creando davanti ai nostri occhi, dobbiamo dire che siamo state delle investigatrici molto attente e qualche risvolto lo avevamo già previsto (ormai stiamo diventando brave ragazzi).
La penna di Marta è molto piacevole, dosa in modo perfetto descrizioni, dialoghi e riflessioni, riesce a tenere un ritmo incalzante, che spinge il lettore a mangiarsi una pagina dietro l'altra (ma lo studio matto e disperatissimo chiamava e quindi ogni tanto, a malincuore, ci siamo dovute  forzatamente interrompere). I libri di Marta non deludono mai, sono l'ideale per staccare la spina, gustarsi un po' di freschezza e un lieto fine assicurato (che sta sempre bene su tutto).
Un appunto però dobbiamo farlo: è risaputo che siamo due acidelle e che tutte le volte che leggiamo un "ti amo" in una storia la nostra reazione è sempre più o meno questa ( tranne per il cavaliere d'inverno ovviamente):

Ebbene ragazzi, con i suoi dialoghi dolci e dolcissimi questa storia ha cercato di entrare nel nostro cuore da Signorine Trinciabue e di scioglierlo un pochino... ci è riuscito? No signori, continuiamo ad essere acide dentro (prendere o scappare!!!).
Accantonando ora la nostra stupidera, "il segno del falco" è una ventata di aria pulita nel panorama emergente, le Booksjungle approvano a pieni voti!

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