martedì 9 febbraio 2021

Bad Habits di Flynn Meany


Ciao Lettori, si esatto quelli in tasca dei Jeans di Chiara sono assorbenti, nello specifico sono assorbenti sottomarca (i Lines sono un furto) senza ali, perché Chiara è l'unica ragazza al mondo a preferirli. Cosa? Vedere degli assorbenti in foto vi crea fastidio? Parlarne così apertamente in un articolo è poco elegante? Ahahahah come siete simpatici. Ah davvero? Vi mette davvero a disagio? Beh ragazzi, siamo nel 2020, forse è il momento di lavorarci su. 
Non vi consigliamo di leggere il libro della Kaplan*, ma forse Bad Habits, edito De Agostini, che ringraziamo per la copia, può essere un primo passo per sciogliere qualche nodo. 
Bad Habits è uno Young Adult, che parla un linguaggio giovane, perfetto per catturare l'attenzione di un pubblico adolescente. Il romanzo racconta in modo irriverente la storia di Alex, la ragazza più ribelle del Saint Mary, il college cattolico che frequenta. Alex vuole essere espulsa da quello che per lei è un enorme covo di bigotti, per esserlo deve assolutamente organizzare qualcosa di grosso. Cosa c'è di meglio di uno spettacolo teatrale interamente dedicato alla Vagina? I Monologhi della Vagina saranno il suo lascia passare per la libertà, è deciso! 
I Monologhi della Vagina saranno per lei e per i suoi compagni molto di più. 

La scena che ci ha maggiormente colpito di questo romanzo potrà essere sembrata poco rilevante per alcuni, ma a nostro parere è la più densa di significati, ed è anche la ragione per la quale abbiamo voluto sottolineare la presenza degli assorbenti nella nostra foto. Alex e la sua compagna di stanza devono tornare al dormitorio, quando Alex si accorge di dover comprare degli assorbenti, quello che succede dopo è imbarazzante, ma purtroppo ancora molto frequente ai giorni nostri. La compagna di Alex tenta di convincerla in qualsiasi modo a comprare qualcosa di grande in modo tale da poter nascondere gli assorbenti. Leggendo queste parole nella nostra mente sono subito tornati vividi dei ricordi di adolescenza. Ogni volta che una nostra compagna aveva il mestruo, ma era sfornita di assorbenti, cominciava in classe uno spaccio clandestino, che aveva un solo scopo: non far capire ai maschi che una di noi aveva il mestruo. 
Ripensare a questi episodi è davvero triste, e pensare che ci sono ancora persone adulte che si imbarazzanti davanti a queste cose lo è ancora di più. 

Grazie a questo romanzo abbiamo avuto la possibilità di guardare i Monologhi della Vagina, una rappresentazione teatrale irriverente e geniale, lo abbiamo adorato. Vi consigliamo vivamente di cercarlo su YouTube, è una esperienza formativa e un esercizio di femminismo. 

Nonostante qualche pecca di trama, non si può infatti dire che questo romanzo sia particolarmente originale o brillante, questa storia fa esattamente il suo dovere: rendere accessibile il concetto di normalizzazione del corpo e della sessualità femminile ai più giovani. È giunto il momento di non vergognarsi più, di liberarsi di tutti gli imbarazzi inutili. Abbiamo una vagina, sanguiniamo e se decidiamo di fare sesso, lo facciamo perché ci piace e non c'è niente di più bello e normale che vivere con serenità il proprio essere donna. 

Note:
*Helen Kaplan era una sessuologia, a lei si deve una delle prime teorie sulla terapia sessuale. 


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