sabato 12 ottobre 2019

La città dei libri sognanti di Walter Moers



Buongiorno lettori! Avete mai letto qualche libro di Walter Moers? Se la risposta a questa domanda è negativa vi consigliamo caldamente di leggerne almeno uno, anche uno piccolissimo. A nostro modesto parere, Moers è un genio oppure un mago, dobbiamo ancora ragionare su questo punto. I mondi e i protagonisti che inventa sono talmente fuori dall'ordinario che il primo pensiero è sempre "come è riuscito anche solo a immaginarseli?". La sua principale qualità è quella di riuscire a coinvolgere il lettore; non importa se il libro è pieno di descrizioni dettagliate che in altri contesti sarebbero noiosissime, lui le rende interessanti. E tanto basta per farlo diventare un genio ai nostri occhi.

Veniamo ora al libro. Questo è stato il nostro primissimo approccio a questo autore. Generalmente viene fatto rientrare nella categoria dei libri per ragazzi ed effettivamente tutti gli altri suoi romanzi potrebbero essere descritti come libri per ragazzi. Non questo però. Un ragazzo potrebbe apprezzarlo per i contenuti fantasiosi ma serve lo sguardo di un adulto per apprezzarlo a fondo. I riferimenti letterari sono sottili e sparsi ovunque nel libro e i nomi dei personaggi sono degli anagrammi di scrittori famosi (non fate i furbi e cercate di risolverli da soli!). Questo romanzo è quindi molto di più di "un libro per ragazzi", come viene spesso definito, anche con toni un po' sbeffeggiatori; è un inno all'amore per i libri e per la letteratura in tutte le sue forme.
Eccoli dunque, i libri sognanti. Chiamavano così in quella città le giacenze antiquarie perché, dal punto di vista dei mercanti di libri, non erano più propriamente vive e non ancora propriamente morte, ma in uno stadio intermedio. Sonnecchiavano a milioni e milioni su tutti gli scaffali, nelle casse, negli scantinati e nelle catacombe di Librandia. Solo quando un libro veniva preso e aperto da una mano curiosa, quando era acquistato e portato via, allora poteva destarsi a nuova vita. Ed era questo che tutti quei libri sognavano. 

Inutile dire che ce ne siamo innamorate fin dalla prima pagina. La trama non presenta chissà quali intrecci o colpi di scena, non è questa la qualità di questo romanzo. Il protagonista è un drago, Ildefonso de' Sventramitis, che decide di partire alla volta di Librandia per cercare l'autore di un misterioso manoscritto, a suo parere il migliore mai scritto. Librandia si prospetta come il paradiso del libro e del lettore: mercatini del libro usato ad ogni angolo, venditori ambulanti di libri, librerie, biblioteche, letture pubbliche di libri in ogni caffetteria e libri, libri ovunque. Dovessero mai creare una città del genere ci troverete sicuramente lì, con il naso in un libro e qualsiasi tipo di dolce in mano! Indagando nei vicoli della città, il nostro Ildefonso scopre che non è proprio tutto rose e fiori e si imbatterà in una serie di personaggi ambigui e avventure.

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