martedì 15 ottobre 2019

La memoria di Babel di Christelle Dabos

     
                       

Buongiorno cari lettori! Oggi siamo particolarmente mattiniere! Non è una nostra caratteristica tipica ma non c'è altro tempo a disposizione.

Piccola premessa, come al solito. Questo post può contenere tracce di spoiler, glutine e grassi aggiunti. Quindi, se avete intenzione di leggere la saga dell'attraversaspecchi, uscite dalla pagina altrimenti saprete cosa accade nei primi due volumi e in questo terzo capitolo! Ora veniamo al libro. L'abbiamo aspettato per quasi un anno, il giorno dell'uscita abbiamo fatto una scarpinata fino alla libreria più vicina (rigorosamente sotto la pioggia), il portafoglio è di nuovo arrabbiato con noi e la reazione una volta concluso l'ultimo capitolo qual è stata? Meh.

Cominciamo dal principio. Troviamo Ofelia particolarmente annoiata su Anima che cerca in tutti i modi di non pensare a Thorn (strike uno). Ad un certo punto, alla festa degli orologi di paese, spunta Archibald che è intenzionato a riportarla al Polo. La testardaggine di Ofelia riemerge dopo due anni di apatia e lei decide di venire a capo del mistero di Dio. Dalle due ricerche è convinta che non troverà niente al Polo e decide di recarsi su Babel sperando, nel frattempo, che Thorn abbia avuto la stessa sua idea. Ovviamente decide di andare su Babel da sola. Su un'arca nuova. Da sola. Dopo tutto quello che era successo al Polo nel secondo volume. Non proprio una volpe. Bene signori e signore, da questo punto parte un salasso di trecento pagine in cui accade assolutamente nulla. (Strike due). Peggio del Nulla che insegue Bastiano nella Storia Infinita. Al Memoriale di Babel, Ofelia viene a conoscenza di una leggenda sul segreto ultimo che, a quanto pare, è custodito nel globo sospeso al centro della sala principale. Dato che ormai è un'esperta di misteri e leggende, decide che deve andare a controllare. Piccolo impedimento: solo gli eletti guidati da Sir Henry possono entrare e quindi lei pensa bene di andare a frequentare la scuola per diventare eletta e vincere. Nelle trecento pagine successive passiamo il tempo a leggere delle sue lezioni, delle angherie che subisce dai compagni e di come non riesca a venire assolutamente a capo di nulla. Fino alla svolta finale. Rullo di tamburi. Sir Henry, in realtà, è Thorn che è riuscito ad infiltrarsi. Giusto un pochino prevedibile. A questo punto Ofelia raggiunge l'apice dell'ingenuità / stupidità (dipende dai punti di vista) umana. Nota che Thorn ha un atteggiamento un po' freddo, distaccato e le chiede spesso se lei ha qualcosa da dirgli. E lei non capisce. Ha passato due anni a cercare di non struggersi per lui, inutilmente, cercando di dimenticare, sempre inutilmente, che l'ultima cosa che lui le ha detto è stata "ti amo". E non capisce. Ma secondo te, genio del male, non era quello che sperava di sentirsi dire anche lui? O almeno un "Grazie" alla Audrey Hepburn. Sempre meglio del silenzio stampa. A questo punto comincia finalmente un po' di movimento nella storia fino al plot-twist finale. Dobbiamo ammettere che questo non l'avevamo previsto.

Nel complesso tutto il libro ci è sembrato un'enorme prefazione al quarto e ultimo volume della saga . A questo punto non possiamo fare altro che sperare che il capitolo finale giunga a noi nella forma di un mattoncino da almeno 800 pagine per sopperire alle mancanze di quest'ultima uscita.



1 commento: