sabato 21 marzo 2020

Cerchi infiniti di Cees Nooteboom

E' nei luoghi di cui ignoravi perfino l'esistenza che finisci per essere più felice
Buonasera cari Lettori!
Oggi vi parliamo di un libro un po' particolare, come tutti quelli editi da Iperborea, d'altronde. "Cerchi infiniti" è una raccolta di resoconti di viaggi che l'autore ha fatto in Giappone in diversi periodi. Il primo viaggio risale al 1977 quando questa nazione era ancora sconosciuta ai più. Nooteboom ci ha trovato una città moderna, avanzata e caotica in contrapposizione con la calma e la spiritualità della campagna.

Ogni viaggio ha esplorato una diversa parte del Giappone, partendo appunto dalla città di Tokyo per poi passare alla campagna, al viaggio tra i templi, alle isole, al palazzo imperiale e alla città di Kyoto e Nara.
L'autore nel testo afferma che "certi viaggi hanno l'obiettivo segreto di estraniarti dalle tue origini, scardinarti l'esistenza: solo allora sei stato veramente via, così altrove da essere forse diventato un altro". Ed è proprio questa l'impressione che si riceve leggendo i suoi scritti: l'idea di una cultura talmente tanto diversa che per comprenderla a fondo bisogna dimenticare le proprie origini.

Tutti questi viaggi sono stati accompagnati da diversi libri che l'autore ritiene descrivano veramente la realtà della cultura giapponese. Alcuni autori citati sono stati: Kawabata, Mishima e Tanizaki. Due opere sono state però il cardine delle sue riflessioni e comparazioni: Note del guanciale di Sei Shonagon e Storia di Genji di Murasaki Shikibu, entrambi ambientati e scritti verso l'anno mille da due donne. Il primo è il diario di una poetessa e dama di compagnia dell'imperatrice del periodo Heian, il secondo viene considerato il primo romanzo della storia, anch'esso frutto della penna di una dama di compagnia dell'imperatrice. In questo modo, con uno stile scorrevole e ripercorrendo i luoghi in cui sono ambientati i due testi, l'autore passa continuamente dal passato al presente.
Nooteboom ci immerge così in un'esperienza della scoperta, della bellezza e del mistero che ancora oggi il Giappone rappresenta per tutto l'Occidente. Si chiede se davvero, alla fine, si può arrivare a conoscere realmente una cultura così lontana da noi.

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