sabato 23 maggio 2020

Le vene della mia terra di Francesco Petrone

Luca ha lasciato il suo paese e ora la sua nuova casa è Londra dove lavora come cameriere con turni estenuanti. Una telefonata del padre lo costringe a tornare in Basilicata a causa delle precarie condizioni di salute della madre. Una volta tornato nel suo paese riemergono tutte quelle cose che aveva cercato di tenere lontane, da cui aveva tentato di scappare. La sua terra è stata lacerata dall'estrazione del petrolio, la gente del posto si ammala a causa delle esalazioni della fabbriche. Gli amici di un tempo che Luca ha lasciato non sono più gli stessi, nuove idee e prospettive, qualcuno sposato. Tutti a lavorare per le stesse compagnie petrolifere che disprezzavano in adolescenza e il più deciso oppositore ora è sindaco e collabora con loro. Si assiste al declino a cui possono portare delle pessime scelte politiche, alla rovina di uno dei pochi paesi rimasti ancorati alla tradizione agricola. Inizia da qui un viaggio alle sue origini per riuscire forse ora a capirle fino in fondo.
Abbiamo apprezzato molto questo romanzo, le riflessioni del protagonista e gli ideali in cui ha fortemente creduto. All'inizio la suddivisione tra passato e presente non continua senza dei riferimenti ci ha un po' spaesato ma poi abbiamo cominciato a cogliere i segnali indicatori. Una lettura caldamente consigliata! 

2 commenti:

  1. Mai letto ma la vostra recensione è come sempre molto incisiva :-* Le riflessioni del protagonista, il dover rielaborare un "passato" che si pensava di aver lasciato alle spalle per il semplice fatto di aver cambiato Paese...

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  2. Letto tutto d'un fiato. Coinvolgente la tematica del rientro a casa in una piccola realtà, che sento molto vicino alla mia condizione e a quella di tantissimi ragazzi costretti dover vivere distanziati dagli affetti. Finale inaspettato ed "educativo"... Assolutamente consigliato!

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