giovedì 7 gennaio 2021

Perchè Istanbul ricordi di Ahmet Umit

Buongiorno Cari Lettori! Oggi vi portiamo la recensione di un libro gentilemente inviatoci da Ronzani Editore che ringraziamo! Vi lasciamo la trama dalla quarta di copertina: 
"Istanbul. Un misterioso delitto mette alla prova il commissario Nevzat Akman e i suoi giovani collaboratori. La vittima viene rinvenuta nella parte vecchia della città, davanti alla statua di Ataturk, nella mano stringe una moneta antica e sembra indicare una direzione precisa. E' solo il primo di una serie di omicidi rituali in luoghi storici, ogni monumento è legato a una figura importante del passato. Inizia così una corsa contro il tempo, alla caccia di abili e sfuggenti criminali. La chiave dell'enigma risiede nel passato di una delle città più misteriose del mondo, e conduce in un emozionante viaggio storico da Bisanzio a Istanbul; un viaggio in cui la sorte delle vittime dipenderà dalla capacità degli investigatori di decifrare quella storia, di ripercorrerla attraverso dolorosi ricordi, e di attraversare l'anima di una moltitudine di personaggi: potenti uomini d'affari senza scrupoli, avvocati e giornalisti corrotti, avidi archeologi e cittadini idealisti che lottano per preservare i siti storici di Istanbul."

Siamo state subito attratte dalla trama di questo romanzo perchè, ormai lo sapete, quando entrano in gioco vecchie storie e leggende non sappiamo resistere. Il libro è diviso in tante parti quanti sono gli omicidi su cui l'ispettore dovrà indagare; all'inizio di ogni parte viene raccontata una leggenda legata a un preciso periodo storico e al monumento nei pressi del quale verrà trovato il cadavere. Umit ci fa così ripercorrere la storia di una delle città più antiche e più affascinanti. L'autore, attraverso le indagini del commissario, spiega tutti i riferimenti ai luoghi storici e agli avvenimenti più importanti tanto che in alcuni punti questo scritto ci è sembrato un libro di storia travestito da romanzo! In tutto questo ci siamo accorte di avere un'enorme lacuna per quanto riguarda la storia del medio oriente che ci siamo ripromesse di recuperare. Sia la storia che la scrittura sono molto scorrevoli, non si crea un crescendo di suspance e angoscia fino al finale come accade a noi per molti gialli/thriller di cui sospettiamo o prevediamo la conclusione. La tessitura della trama è molto più sottile e ingegnosa, non lascia indizi nel corso della lettura per arrivare a capire il colpevole ma lo svela senza troppe cerimonie facendoci rimanere come due stoccafissi. Giunte alla fine del libro e scoperto il colpevole e il movente ci siamo soffermate a pensare al perchè l'omicida è arrivato a tanto. Ok il motivo principale era chiaro ma cosa gli frullava in testa? Ci siamo accorte che Umit qualche indizio in giro l'aveva lasciato. Piccole frasi ma soprattutto stati emotivi avrebbero potuto indurre a pensare a una fraglità che sfocia nella violenza. Ripensando ai personaggi non si può fare a meno di notare che la descrizione psicologica è stata davvero minuziosa e particolareggiata ed è stata questa che, inconsciamente visto che ce ne siamo rese conto alla fine, ci ha tenuto incollate fino alla fine.

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