giovedì 26 settembre 2019

Per chi è la notte di Aldo Simeone

dav

Mentre la Seconda Guerra Mondiale si avvia verso la fase più cruenta, tra i monti della Garfagnana c'è un paese che sembra rimasto escluso dalla Storia e in cui la vita è scandita da antiche leggende. Per gli abitanti di Bosconero è più forte il divieto di entrare nel bosco del timore della guerra e delle terribili notizie che arrivano dal fronte. In paese si racconta che tra gli alberi si nascondano inquietanti creature: gli streghi, spiriti che, dopo il tramonto, si aggirano con un cero in mano in un'infinita processione. Chi sono davvero? Qual è la risposta alla loro oscura domanda "per chi è la notte?".
Mio padre era carbonaio. Un giorno è entrato nel bosco e non ne è più uscito. La gente dice...che era per non combattere ma la verità è che lo hanno preso gli streghi. 

Francesco, il cui vero nome è Pacifico, ha undici anni e vive con la madre, malinconica e distaccata e la nonna dopo che il padre se ne è andato di casa. E' la nonna a nutrire la sua fantasia con i racconti popolari. Il ragazzo non ha amici e vive isolato perché, secondo le dicerie paesane, è figlio di un disertore. Suo padre ha rinnegato il re e Mussolini per non combattere. Questo marchio infame, però, non è la sua unica vergogna. Ancora più inconfessabile è il richiamo del bosco, nonostante la paura di ciò che si annida in esso. All'arrivo dei nazisti dopo la caduta di Mussolini e dopo l'apparizione di strane luci nel fitto degli alberi, comparirà nella vita di Francesco un nuovo amico, Tommaso, in fuga dalla grande città a causa delle persecuzioni. E' un ragazzetto basso, con i capelli rossi e gli occhi verdi, lo stesso verde di quel bosco che tanto attira Francesco. Sarà proprio lui a convincere Pacifico a violare quell'estremo confine svelandogli un segreto: anche al suo papà non piace Mussolini ed è andato a combattere una guerra segreta, una guerra contro i nazisti.
-Ci sono altre cose che mi fanno paura                                                                                        -Per esempio?                                                                                                                                  -La gente. Non gli streghi o i fantasmi; la gente vera. E' cattiva. 

L'autore riesce magistralmente a rappresentare quel periodo dell'infanzia in cui i miti e le leggende si confondono con la realtà, a volte diventando la realtà stessa. Questo romanzo riesce a rappresentare un'altra faccia della guerra attraverso gli occhi di un bambino che ancora crede alle favole. Un romanzo di formazione, un racconto tenero e straziante sulla fine dell'infanzia.

Nessun commento:

Posta un commento