giovedì 26 settembre 2019

L'invitato di Massimiliano Alberti

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Buongiorno cari Readers! Prima di buttarci nella recensione di questo nuovo libro, vi dobbiamo delle sincere scuse per la nostra prolungata assenza. Cercheremo di organizzare al meglio il nostro tempo per riuscire a gestire tutto, promesso!

Ora veniamo alla parte interessante! Questo romanzo racconta le vicende che i tre protagonisti vivono a Vienna, città suggestiva e antica. Tra tutte le possibili sfumature di cultura che si possono trovare in questa città, il romanzo ruota attorno al tema dell'arte Pop che invade quotidianamente la vita dei protagonisti. Dopo anni di scorribande nella sonnolenta Trieste, i tre amici si ritrovano a Vienna per inaugurare una galleria di arte Pop. Ma, in un susseguirsi di colpi di scena e una vita sfrenata, i nostri tre eroi devono cominciare a fare i conti con le rispettive differenze caratteriali e con una stridente diversità di aspettative.
Il fine della Pop Art non è rivelare l'artista ma la popolarità dell'immagine stessa che egli rivede sotto un'altra cascata di colori, ombre e contorni.

Nonostante la storia sia intrigante e pian di spunti, lo stile dell'autore la rende abbastanza ostica da seguire. Viene usato un linguaggio particolare e molte volte anche troppo, se non decisamente, articolato. Ci siamo trovate in accordo con alcune "colleghe" quando affermiamo che potrebbe essere paragonato ad un classico, sia per il linguaggio ricercato e, diciamolo, un po' in disuso, sia per il modo in cui sono esposti gli eventi. Alcuni punti sono particolarmente ingarbugliati e devono essere riletti per riuscire a cogliere il nocciolo della questione. Diciamo che non è il genere di libro adatto da mettere in valigia in vista di una vacanza in cui ci si vuole rilassare. Rimane comunque una lettura piacevole, per quanto complessa, che indaga il caleidoscopio di maschere che rivestono la quotidianità.

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