domenica 21 gennaio 2018

Will ti presento Will di John Green e David Levithan

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Trama

Una sera, nel più improbabile angolo di Chicago, due ragazzi di nome Will Grayson si incontrano. Will e Will non potrebbero essere più diversi, ma dal momento in cui i loro mondi collidono, le loro vite, già piuttosto complicate, prendono delle direzioni inaspettate, portandoli a scoprire cose completamente nuove sull'amicizia, l'amore e, soprattutto su loro stessi.

Recensione

Di solito non leggo libri di John Green, sono decisamente troppo sdolcinati per i miei gusti, però ho voluto provare con questo perchè mi ha particolarmente incuriosito.

Ha mantenuto le aspettative sulla sdolcinatezza ma è anche molto ironico, sarcastico e ha un ritmo incalzante. I due Will non potrebbero essere più diversi.

Il primo Will che si incontra nella storia vuole semplicemente passare le superiori, possibilmente inosservato. Ha il suo gruppo di amici e questo gli basta ma il problema principale è il suo migliore amico Tiny. Alto quasi due metri, oltre i 100 Kg, rigorosamente gay e fierissimo di mostrarlo al mondo intero. Girando per i corridoi della scuola con Tiny è praticamente impossibile passare inosservati.

Il secondo Will lotta da anni con la depressione, non ha una situazione facile a casa e il tutto è aggravato dal fatto che non riesce a trovare il coraggio di confidare a nessuno il fatto che è gay, nemmeno a quelli che pensava fossero i suoi migliori amici.

I libro segue le vicende di Will Grayson e di Tiny alle prese con una serie di ragazzi sbagliati e un musical molto favoloso e glitterato totalmente incentrato sulla sua vita. Tra equivoci, dichiarazioni, pianti e litigate i protagonisti troveranno il coraggio di essere se stessi, capiranno il significato dell'amicizia e dell'amore.

Una lettura relativamente leggera che consiglio.
"Penso a quanto sia importante un migliore amico. Quando ti svegli la mattina e metti le gambe fuori dal letto e appoggi i piedi per terra e ti alzi in piedi. Non è che ti avvicini al bordo del letto e guardi giù per assicurarti che il pavimento sia ancora li. Il pavimento c'è sempre."

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