venerdì 16 aprile 2021

La donna dalla gonna viola di Imamura Natsuko


Ciao Lettori, come procedono le vostre letture? Noi dopo un marzo andato molto a rilento, ci stiamo finalmente riprendendo. Nonostante il numero esiguo di letture, lo scorso mese abbiamo comunque avuto la fortuna di leggere dei romanzi che ci hanno appassionato molto. Uno di questi è sicuramente "La donna dalla gonna viola", edito Salani che ringraziamo per la copia digitale.

La donna dalla gonna viola è un breve romanzo molto intricato, fatto di molte ombre e di poche luci, che ci racconta un Giappone dei giorni d'oggi, spogliato dalla idealizzazione che noi occidentali  tendiamo ad attribuirgli.
È difficile non appassionarsi a questa storia, lo capirete subito dalla sinossi dalla quarta di copertina:

"Tutti i pomeriggi la donna dalla gonna viola si siede sulla stessa panchina del parco di una grande e anonima città giapponese e mangia una brioche alla crema, mentre i ragazzini che giocano lì intorno fanno a gara per attirare la sua attenzione. La donna dalla gonna viola non lo sa, ma ogni suo movimento è seguito di nascosto dalla donna dal cardigan giallo, la voce narrante, sempre attenta a controllare che cosa mangia, dove va, con chi parla. La donna dalla gonna viola è single, abita in un piccolo appartamento di periferia e svolge lavori temporanei, proprio come la donna dal cardigan giallo, a cui nessuno, però, sembra prestare attenzione. Chi sono davvero queste due donne, i cui unici tratti comuni sembrano essere la precarietà e la solitudine? Con la scusa di voler diventare sua amica, la donna dal cardigan giallo riesce a far assumere la donna dalla gonna viola nella sua stessa agenzia di pulizie che lavora per un hotel. E qui le loro strade si intersecano in modo drammatico e imprevedibile… Il racconto sottile e inquietante di un'ossessione, una storia che, in un crescendo di tensione, assume via via i toni del thriller, in una spirale di desideri inespressi, solitudine, dinamiche di potere e condizione femminile, disperato desiderio di rendersi visibili, di essere considerati e amati."

Ho letto questa storia durante le pause pranzo, non è stata una buona idea, ve lo dico subito. Le pause pranzo sono troppo brevi, e in quel lasso di tempo così misero è totalmente impossibile poter saziare almeno in parte l'enorme curiosità che questo romanzo instilla nel lettore. 
Quello che sicuramente mi ha attirato di più è stato lo stile di scrittura, leggere i pensieri, senza filtri di una persona, è per me forte di grande interesse, soprattutto se questi pensieri non sono limpidi, ma contorti e tormentati. 
Il disincanto che questo romanzo trasmette è terribile, sono ancora convinta che in Giappone esista quel mondo magico che ci viene raccontato da alcuni manga e anime, ma leggere questo libro fa prendere coscienza di un mondo molto oscuro, nascosto con garbo e pacatezza, ma tanto forte e spaventosa da togliere il fiato. 

Se avete bisogno di un po' di ansia in pagine, non aspettate ad acquistare questo romanzo, darà sicuramente una scossa alle vostre giornate. 


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