Tre rampolli dell'alta società organizzano rapine negli appartamenti borghesi come attività nel tempo libero ma, arrivati nella nostra palazzina, si scontrano con Marisol che lancia loro addosso una maledizione invocando dei Aztechi.
I tre ragazzi ridono, è solo una stupida fantasia, le maledizioni non si avverano, giusto? Giusto. In teoria. In pratica, qualunque cosa Marisol abbia lanciato loro contro comincia ad avverarsi. Sintomi sempre più strani e collegati in modo inquietante alla maledizione cominciano ad apparire; i ragazzi fanno congetture ma la paranoia comincia a farla da padrona. Hanno davvero addosso una maledizione o è uno scherzo ben organizzato?
Di una cosa sola sono certi: è iniziato tutto per colpa di un ramarro.
Un romanzo a più voci ben orchestrato in cui si intrecciano punti di vista, indizi ed esperienze per risolvere il mistero della maledizione e seguire le vicende degli abitanti. Ben delineati i personaggi; ognuno con la propria caratteristica rendono netto il confine tra un capitolo e l'altro, tra un personaggio e l'altro.
Avvincente il susseguirsi di eventi che mi ha tenuto attaccata al libro fin quasi alla sua metà (a questo punto era d'obbligo il the delle cinque) per poi farmi continuare ininterrotta fino alla fine.
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