sabato 9 giugno 2018

Melody di Sharon Draper

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Recensione

Melody ha undici anni e per tutti gli anni delle elementari è stata costretta a sentirsi ripetere come imparare l'alfabeto. L'alfabeto. A lei che conosce tutte le capitali degli stati del mondo, i principali fiumi, laghi, monti e pianure, le date dei più importanti avvenimenti storici e delle persone che hanno cambiato la storia. Melody ha un tipo di memoria molto rara, la memoria fotografica, che permette, a chi la possiede, di apprendere informazioni dopo un solo sguardo e di non dimenticarle più. A chi non farebbe comodo? Nonostante questo, Melody non può dimostrare quanto sia intelligente perchè ha una paralisi cerebrale, non può comunicare se non tramite un piccolo movimento del pollice con cui indica delle parole segnate su una lavagnetta. Il problema è che quelle parole non sono abbastanza per esprimere tutto quello che ha in testa. La situazione a scuola non è delle migliori dato che le insegnanti fanno il minimo indispensabile, giusto per far passare la giornata. Tutto questo cambia il giorno in cui a Melody viene assegnata un'insegnante di sostegno, Catherine, una di quelle persone che amano il proprio lavoro e che grazie al cielo esistono ancora. Durante un compito in classe dal tema “il tuo personaggio preferito”, Melody cerca di fare capire perchè ha scelto proprio Stephen Hawking e Catherine capisce. Per la prima volta qualcuno la capisce. Inizia così la ricerca per avere uno di quei computer e, quando arriva, Melody riesce finalmente a far vedere chi è. Il problema è che in pochi la accettano; fino al giorno prima era nella classe di sostegno, e ora è la più intelligente della scuola. L'invidia è una brutta cosa, Melody lo capisce subito, ma riesce comunque a farsi accettare.

Un romanzo che racconta la forza d'animo e la determinazione necessarie per affrontare la disabilità e i pregiudizi che la accompagnano.

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